Pubblicate dal Ministero della salute le "Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione",
Secondo quanto si legge nelle premesse delle linee guida in tutto il mondo, 1 adulto su 4 e 3 adolescenti su 4 (di età compresa tra 11 e 17 anni), non
svolgono attività fisica secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
In alcuni paesi, i livelli di inattività possono arrivare fino al 70%, a causa del cambiamento dei modelli
di trasporto, dell'aumento dell'uso della tecnologia e dell'urbanizzazione.
Nella maggior parte dei
paesi, ragazze, donne, anziani, gruppi svantaggiati, persone con disabilità e malattie croniche hanno
minori opportunità di essere fisicamente attivi. Il “Piano d’azione globale sull'attività fisica per gli
anni 2018-2030” di recente approvato dall’OMS, pertanto, definisce quattro obiettivi strategici (active
society, active environments, active people, active systems), da realizzare attraverso 20 azioni politiche
applicabili in tutti i paesi, al fine ridurre del 15% la prevalenza globale dell’inattività fisica negli adulti
e negli adolescenti entro il 2030.
Il Piano sottolinea la necessità di un approccio "sistemico" che agisca
sui diversi fattori che influenzano l'attività fisica (sociali, culturali, economici e ambientali, educativi,
ecc.) e l’importanza di investire in politiche per promuovere l’attività fisica e contribuire al
raggiungimento di molti degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) 2030.
La Strategia della Regione Europea OMS per l’attività fisica 2016-2025, adottata nel settembre
2015 dal Comitato Regionale per l’Europa, considera l’attività fisica quale fattore trainante per il
benessere e la salute delle popolazioni, con particolare attenzione all’incidenza di malattie croniche
non trasmissibili, associate a comportamenti sedentari. La strategia mira a ridurre la prevalenza
dell’insufficiente attività fisica entro il 2025 e costituisce uno dei nove obiettivi previsti a livello
mondiale dal “Piano d’azione globale per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche non
trasmissibili 2013–2020” dell’OMS.
L’aumento dei livelli di attività fisica è fondamentale per il raggiungimento di altri tre obiettivi
mondiali entro il 2025:
- la riduzione relativa del 25% della mortalità precoce dovuta a malattie cardiovascolari, tumori, diabete o malattie respiratorie croniche;
- la riduzione relativa del 25% della prevalenza dell’ipertensione, oppure, a seconda della situazione nazionale, il contenimento della prevalenza dell’ipertensione;
- l’arresto dell’aumento del diabete e dell’obesità.
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