Per ciascuna Azienda sanitaria il personale dipendente rappresenta una ricchezza composta da professionalità talora di alto livello; nell’interesse della comunità è importante che vengano definite strategie per la gestione e la valorizzazione del personale attraverso metodi meritocratici nella formazione continua, nella valutazione, nella progressione di carriera, per il reclutamento, nonché per una giusta retribuzione.
Secondo il rapporto 2018 del CERGAS dell’Università Bocconi il SSN fornisce un considerevole contributo all’occupazione nazionale: i dipendenti SSN rappresentano l’1,0% della popolazione, l’1,6% di quella attiva (15-65) e il 2,7% degli occupati.
Il blocco del turnover emerge come la principale modalità di contenimento della spesa sanitaria degli ultimi anni.
In Italia il personale infermieristico è meno della metà rispetto alla Germania: 5,6 infermieri ogni 1.000 abitanti contro 12,9. Contemporaneamente, il 53% dei medici ha più di 55 anni si conta un numero di candidati alle specialità mediche più che doppio rispetto ai contratti finanziati (16.046 versus 6.934) a causa della la scarsità di risorse per assumere e formare specializzandi.
Il personale dipendente in diversi SSR meridionali è calato significativamente ed è oggi inferiore a quello settentrionale.
Al 2016, la Lombardia, registra 9,6 dipendenti SSN ogni 1.000 abitanti (-3% rispetto al 2010), contro i 7,3 della Campania (-15%) e i 7,1 del Lazio (-14%).
Il rapporto infermieri/medici a livello nazionale nel 2016 è pari a 2,45, con una rilevante variabilità inter-regionale,
Tra 2006 e 2016, i profili di ruolo amministrativo nelle aziende sanitarie pubbliche sono passati da 77.148 a 68.947.
L’assistenza sanitaria è basata principalmente su servizi alle persone che possono essere svolti solo da personale qualificato per cui non è possibile scendere sotto certi livelli anche perché si tratta di lavori usuranti.
Appare evidente che questi problemi vadano affrontati al più presto ed è giusto che anche i pazienti possano dire la loro sollecitando i direttori generali e la politica affinché adottino provvedimenti adeguati.
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