martedì 12 marzo 2019

LA SETTIMANA DELL'AMMINISTRAZIONE APERTA CELEBRATA A CORI


Sabato prossimo sarò a Cori in occasione della Settimana  dell'amministrazione aperta per parlare della trasparenza. Ho preparato molte slides per illustrare questo tema.
Lascio qui una breve sintesi del capitolo dedicato al diritto alla trasparenza del mio nuovo libro...  

Il primo impegno di ogni amministratore dovrebbe essere quella relativa alla trasparenza dell’azione amministrativa, che rappresenta un’esigenza fondamentale degli ordinamenti democratici, costituendo uno strumento indispensabile per realizzare un effettivo rapporto tra governanti e governati, consentendo a questi ultimi una consapevole partecipazione all’esercizio del potere pubblico.
La materia è complessa ed è difficile trovare Aziende sanitarie che la rispettino compiutamente, anche perché le resistenze, specialmente da parte di dirigenti e funzionari, sono notevoli.
La trasparenza evoca la nota immagine, cara a Filippo Turati, della Pubblica Amministrazione vista come una «casa di vetro»[1] all’interno della quale cioè tutto è sempre e costantemente visibile; era un’idea propria dei regimi totalitari secondo cui un buon cittadino non ha mai nulla da nascondere; la piena visibilità tende inoltre a promuovere un controllo dell’attività amministrativa capillare dal basso, in modo da garantire il massimo grado di correttezza e di imparzialità.
Ad oltre vent’anni dall’entrata in vigore della legge 7 agosto 1990, n.241, senza dubbio il rapporto tra i cittadini e l’amministrazione si è modificato, ma purtroppo il processo è stato per molto tempo troppo lento e c’è ancora molto da fare.
L’introduzione nel 1993 degli Uffici per le Relazioni con il Pubblico (U.R.P.)[2], strutture pensate per dare concreta attuazione alle norme sulla trasparenza, sull’accesso, sull’informazione e sulla semplificazione, là dove sono state gestite bene, ha consentito di raggiungere risultati positivi.
Esistono ancora comuni che non hanno provveduto a tale adempimento; l’opposizione deve intervenire decisamente per assicurare il rispetto di questa legge importantissima a tutela di tutti i cittadini.
Per contrastare questa situazione l’Unione Europea con la Direttiva 2003/98/CE ha sollecitato la richiesta di trasparenza totale: l’open data, intesa come garanzia della completa accessibilità delle informazioni e dei dati.
Solamente nel 2009[3] il legislatore, recependo istanze oramai consolidate in giurisprudenza e dottrina, ha definito il “diritto alla trasparenza”, indicando con questa locuzione il diritto di ogni cittadino a ricevere informazioni comprensibili e chiare in ogni fase del suo rapporto con l’erogatore del servizio.
La legge n.69/2009 ha poi radicalmente inciso sulla disciplina dell’attività dei poteri pubblici, con specifico riferimento agli strumenti informatici in grado di assicurare un maggior tasso di trasparenza dell’attività amministrativa.[4]
Uno strumento ulteriore per garantire la trasparenza è rappresentato dall’obbligo previsto dal D.lgs.150/2009,[5] per ogni pubblica amministrazione, di pubblicare sul proprio sito web, in una apposita sezione di facile accesso e consultazione, denominata “Trasparenza, valutazione e merito”:
a)      Il programma triennale per la trasparenza e l’integrità ed il relativo stato di attuazione;
b)      Il piano della performance e la relazione che devono evidenziare i risultati organizzativi e individuali raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati ed alle risorse, con rilevazione degli eventuali scostamenti;
c)      L’ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati ed effettivamente distribuiti;
d)     L’analisi dei dati relativi al grado di differenziazione nell’utilizzo della premialità per tutto il personale;
e)      I nominativi ed i curricula dei componenti dell’O.I.V. e del responsabile della misurazione della performance;
f)       I curricula dei dirigenti e dei titolari delle posizioni organizzative;
g)      Le retribuzioni dei dirigenti con specifica evidenza sulle componenti variabili della retribuzione e delle componenti legate alla valutazione di risultato;
h)      I curricula e le retribuzioni di coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico-amministrativo;
i)        Gli incarichi di consulenza retribuiti e non retribuiti, conferiti ai dipendenti pubblici e a soggetti privati[6];
j)        L’Albo dei Beneficiari (ex art. 22 L.412/91) ai quali siano stati erogati contributi, sovvenzioni, crediti, sussidi e benefici di natura economica a carico dei rispettivi bilanci. Per ciascun soggetto deve essere indicata anche la norma in base alla quale hanno avuto luogo le erogazioni. L’albo deve essere aggiornato annualmente e trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Proprio per attuare questo modo diverso di rapportarsi con i cittadini, con l’art. 9 della legge 17 dicembre 2012, n. 221 è stato stabilito che tutti i dati e i documenti che le amministrazioni pubblicano si intendono rilasciati come dati aperti


[1]«…la casa dell’amministrazione dovrebbe essere di vetro…» in Atti del Parlamento italiano, Camera dei deputati, sessione 1904-1908, n. 22962, 17 giugno 1908.
[2]D.lgs.3 febbraio 1993, n.29, recante la razionalizzazione dell’organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego, a norma dell’art. 2 della legge 23 ottobre 1992, n.421.
[3]Legge 4 marzo 2009, n.15 recante delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
[4]In questo quadro la Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, costituisce un privilegiato punto di osservazione per la verifica dello stato di attuazione del principio dell’accesso e quindi della trasparenza amministrativa, essendole state affidate delle specifiche funzioni.
[5]Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150, recante l’attuazione della legge 4 marzo 2009, n.15 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
[6]P.ALBANO, Appunti di comunicazione pubblica, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (CZ), 2004.

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