A Sabaudia negli ultimi quindici anni sono stati
approvati bilanci in cui le entrate accertate non trovavano poi che un
riscontro molto limitato tra quelle effettivamente riscosse, quindi con una
scarsa capacità di riscossione creando quelli che, in termini tecnici, si
chiamano: residui attivi. Il problema dei residui attivi e passivi degli enti
locali è un problema che si trascinava da anni in molti Comuni, con bilanci
falsati da spese certe e da entrate incerte, ma solo ora, anche grazie
all’opera della Corte dei Conti, il legislatore ha deciso di affrontarlo con il
riaccertamento straordinario dei residui disposto con le norme introdotte dal
D.lgs 126/2014. La Corte dei Conti è dovuta intervenire a questo
proposito anche nei confronti dell’amministrazione comunale di Sabaudia con la
deliberazione n. 61/2012 rilevando: 1) Criticità
inerenti all'attendibilità del risultato contabile di amministrazione (tra
l’altro riguardo a vincoli pretermessi derivanti dalla gestione in conto
residui), 2) Criticità
inerenti alla veridicità, liquidabilità e solidità dell’avanzo di
amministrazione, 3) Criticità
nella gestione della liquidità, 4) Irregolare
imputazione fra i servizi in conto terzi di partite correnti, 5) Mancato
aggiornamento degli inventari, 6) Mancata
predisposizione del rapporto sulla correntezza dei pagamenti. Esisteva una scarsa affidabilità dei residui attivi
(nel 2014 è stata pari al 30%) e di fatto molti residui oramai divenuti
inesigibili, specialmente quelli attivi, erano mantenuti al fine di dare una
visione illusoria della realtà effettiva dei bilanci che in tal modo venivano
chiusi in pareggio (o addirittura in avanzo) anziché in disavanzo come nella
realtà sarebbe stato più corretto fare. Al termine dell’operazione di
riaccertamento straordinario, disposta dal nostro Comune con la deliberazione
n. 44/2015 i residui attivi al 1° gennaio 2015 dovranno rappresentare crediti
effettivi ed esigibili dell’ente nei confronti di terzi e costituire il punto
di partenza della nuova programmazione e gestione delle entrate secondo il principio
di competenza potenziata. Anche il rendiconto 2014, in
applicazione del nuovo principio della competenza finanziaria potenziata, è
stato oggetto di una rivisitazione complessiva, tendente a garantire il
superamento di tutte le criticità contenute nella rappresentazione contabile
derivante dall’ applicazione dell’ordinamento vigente. Dal prospetto allegato alla citata deliberazione n.
44, relativo al calcolo del Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) si
rileva che complessivamente i residui accertati e non incassati dal 2010 al
2014 sono stati pari ad € 14.490.409,72; si tratta di una somma rilevante con
la quale sarebbe stato possibile fare molte cose per la nostra città e che
purtroppo a causa della scarsa capacità di riscossione sono andati perduti. Ma
sarebbe interessante leggere l’elenco dei crediti che in tal modo sono stati
cancellati. Dalle premesse della citata del. 44/2015 si rileva
inoltre che “…a seguito delle
suddette cancellazioni e re imputazioni, si origina un risultato di amministrazione
2014, al 1° gennaio 2015 negativo (disavanzo) di € 1.944.562,34”. Quindi il termine disavanzo viene usato
appropriatamente nella deliberazione e non è una invenzione della opposizioni. A questa somma deve essere aggiunto
l’accantonamento per rischi di soccombenza nelle vertenze giudiziarie, che è
stato determinato in € 1.242.022,19 nonché il calcolo della quota per indennità
di fine mandato dell’attuale Sindaco, pari ad € 5.000,00. Soltanto
poco tempo prima, con la deliberazione n. 34, che reca la data del 31 marzo era
stato approvato il rendiconto 2014 che reca un avanzo di € 112.831,70. Ma le perplessità sui conti anche recenti non
finiscono qui, infatti anche sul rendiconto 2013 troviamo che: a fronte di un
avanzo dichiarato (deliberazione del Consiglio comunale n. 8 del 15 maggio
2014), che reca un avanzo di amministrazione di € 470.851,87, i Revisori dei
Conti hanno opposto nella loro relazione a quel rendiconto (pag. 13) un
risultato negativo (disavanzo) pari ad € 734.367,17. A ciò si aggiunga che, sempre i Revisori dei conti
nella relazione al rendiconto 2014 hanno affermato che la gestione del comparto
residui è quella che presenta le maggiori criticità di ordine sostanziale
(quindi non formale). Non sembra quindi che il nuovo Collegio dei
revisori sia stato tenero nei confronti dell’attuale Giunta.
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