giovedì 4 giugno 2015

ANCORA SUL RIACCERTAMENTO DEI RESIDUI ATTIVI E PASSIVI DEL COMUNE DI SABAUDIA

A Sabaudia negli ultimi quindici anni sono stati approvati bilanci in cui le entrate accertate non trovavano poi che un riscontro molto limitato tra quelle effettivamente riscosse, quindi con una scarsa capacità di riscossione creando quelli che, in termini tecnici, si chiamano: residui attivi. Il problema dei residui attivi e passivi degli enti locali è un problema che si trascinava da anni in molti Comuni, con bilanci falsati da spese certe e da entrate incerte, ma solo ora, anche grazie all’opera della Corte dei Conti, il legislatore ha deciso di affrontarlo con il riaccertamento straordinario dei residui disposto con le norme introdotte dal D.lgs 126/2014. La Corte dei Conti è dovuta intervenire a questo proposito anche nei confronti dell’amministrazione comunale di Sabaudia con la deliberazione n. 61/2012 rilevando: 1)     Criticità inerenti all'attendibilità del risultato contabile di amministrazione (tra l’altro riguardo a vincoli pretermessi derivanti dalla gestione in conto residui), 2)     Criticità inerenti alla veridicità, liquidabilità e solidità dell’avanzo di amministrazione, 3)     Criticità nella gestione della liquidità, 4)     Irregolare imputazione fra i servizi in conto terzi di partite correnti, 5)     Mancato aggiornamento degli inventari, 6)     Mancata predisposizione del rapporto sulla correntezza dei pagamenti. Esisteva una scarsa affidabilità dei residui attivi (nel 2014 è stata pari al 30%) e di fatto molti residui oramai divenuti inesigibili, specialmente quelli attivi, erano mantenuti al fine di dare una visione illusoria della realtà effettiva dei bilanci che in tal modo venivano chiusi in pareggio (o addirittura in avanzo) anziché in disavanzo come nella realtà sarebbe stato più corretto fare. Al termine dell’operazione di riaccertamento straordinario, disposta dal nostro Comune con la deliberazione n. 44/2015 i residui attivi al 1° gennaio 2015 dovranno rappresentare crediti effettivi ed esigibili dell’ente nei confronti di terzi e costituire il punto di partenza della nuova programmazione e gestione delle entrate secondo il principio di competenza potenziata. Anche il rendiconto 2014, in applicazione del nuovo principio della competenza finanziaria potenziata, è stato oggetto di una rivisitazione complessiva, tendente a garantire il superamento di tutte le criticità contenute nella rappresentazione contabile derivante dall’ applicazione dell’ordinamento vigente. Dal prospetto allegato alla citata deliberazione n. 44, relativo al calcolo del Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) si rileva che complessivamente i residui accertati e non incassati dal 2010 al 2014 sono stati pari ad € 14.490.409,72; si tratta di una somma rilevante con la quale sarebbe stato possibile fare molte cose per la nostra città e che purtroppo a causa della scarsa capacità di riscossione sono andati perduti. Ma sarebbe interessante leggere l’elenco dei crediti che in tal modo sono stati cancellati. Dalle premesse della citata del. 44/2015 si rileva inoltre che “…a seguito delle suddette cancellazioni e re imputazioni, si origina un risultato di amministrazione 2014, al 1° gennaio 2015 negativo (disavanzo) di € 1.944.562,34”. Quindi il termine disavanzo viene usato appropriatamente nella deliberazione e non è una invenzione della opposizioni. A questa somma deve essere aggiunto l’accantonamento per rischi di soccombenza nelle vertenze giudiziarie, che è stato determinato in € 1.242.022,19 nonché il calcolo della quota per indennità di fine mandato dell’attuale Sindaco, pari ad € 5.000,00. Soltanto poco tempo prima, con la deliberazione n. 34, che reca la data del 31 marzo era stato approvato il rendiconto 2014 che reca un avanzo di € 112.831,70. Ma le perplessità sui conti anche recenti non finiscono qui, infatti anche sul rendiconto 2013 troviamo che: a fronte di un avanzo dichiarato (deliberazione del Consiglio comunale n. 8 del 15 maggio 2014), che reca un avanzo di amministrazione di € 470.851,87, i Revisori dei Conti hanno opposto nella loro relazione a quel rendiconto (pag. 13) un risultato negativo (disavanzo) pari ad € 734.367,17.  A ciò si aggiunga che, sempre i Revisori dei conti nella relazione al rendiconto 2014 hanno affermato che la gestione del comparto residui è quella che presenta le maggiori criticità di ordine sostanziale (quindi non formale). Non sembra quindi che il nuovo Collegio dei revisori sia stato tenero nei confronti dell’attuale Giunta.

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