venerdì 17 maggio 2019

DURO AFFONDO DEL PAPA ALL'AZIENDALIZZAZIONE DEL SSN: I MALATI SONO PERSONE E NON NUMERI.

Il Papa ricevendo in udienza ieri mattina, 17 maggio, i membri dell’Associazione cattolica operatori sanitari ha affrontato molte tematiche relative all'assistenza sanitaria. 
In particolare  il Pontefice ha sottolineato la necessità che quanti lavorano nella sanità «abbiano tutele adeguate, ricevano il giusto riconoscimento per i compiti che svolgono e possano fruire degli strumenti adatti per essere sempre motivati e formati»; il rischio, altrimenti, è di «essere di essere “bruciati” da turni di lavoro troppo duri, dallo stress delle urgenze o dall’impatto emotivo». 
Non è mancato un riferimento al SSN: “La sua aziendalizzazione, che ha posto in primo piano le esigenze di riduzione dei costi e razionalizzazione dei servizi, ha mutato a fondo l’approccio alla malattia e al malato stesso, con una preferenza per l’efficienza che non di rado ha posto in secondo piano l’attenzione alla persona, la quale ha l’esigenza di essere capita, ascoltata e accompagnata, tanto quanto ha bisogno di una corretta diagnosi e di una cura efficace”.
Sempre secondo il Papa il sistema sanitario pubblico o privato non può diventare una catena di montaggio. “La guarigione passa non solo dal corpo ma anche dallo spirito, dalla capacità di ritrovare fiducia e di reagire; per cui il malato non può essere trattato come una macchina, né il sistema sanitario, pubblico o privato, può concepirsi come una catena di montaggio. Le persone non sono mai uguali fra loro, vanno capite e curate una per una, come fa Dio: Dio fa così. Questo esige ovviamente da parte degli operatori sanitari un notevole impegno, che spesso non è compreso e apprezzato a sufficienza”

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