sabato 11 maggio 2019

SABAUDIA E IL PROGETTO CITTA' SANE

Nel programma in base al quale è stata eletta l'attuale Giunta che amministra Sabaudia si parlava del progetto "Città sane", ma fino ad ora non risulta che sia stata deliberata l'adesione alla rete italiana.
In questi giorni è stata pubblicata la deliberazione della Giunta n.87 con cui viene deciso di sottoscrivere un protocollo con l'Ordine dei medici e con il Parco del Circeo per  promuovere la cultura della prevenzione.
Si tratta di un progetto interessante che meriterebbe di essere ampliato.
Con DPCM 4 maggio 2007 è stato approvato il documento programmatico: "Guadagnare salute - rendere facili le scelte salutari" con il quale sono definite, individuate e promosse le scelte di vita salutari.
L’obiettivo primario della cultura della prevenzione è quello di agire in modo integrato e coordinato sui quattro principali fattori di rischio modificabili (fumo, alcol, scorretta alimentazione e inattività fisica) che sono responsabili da soli del 60% della perdita di anni di vita in buona salute in Europa e in Italia. 
Questi fattori di rischio devono essere affrontati non solo dal punto di vista sanitario ma come veri e propri fenomeni sociali. 
Naturalmente l’investimento di questa iniziativa va valutato quindi sia a lungo termine, nel ridurre il peso delle malattie croniche sul sistema sanitario nazionale e sulla società, ma anche a breve termine, nel cercare di migliorare le condizioni di vita dei cittadini, promuovendo scelte salutari immediate e stili di vita sani (smettere di fumare, seguire un‘alimentazione corretta, limitare il consumo di alcol e svolgere attività fisica regolare). Una nuova cultura della prevenzione in cui i singoli individui diventano protagonisti e responsabili della qualità della propria vita. 
Con Decreto della Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute del 29 maggio 2017 sono state anche approvate le «Linee di indirizzo sull'attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione». 
Il programma di inserisce nella strategia “Gaining health” promossa dall’OMS.
La Rete Città Sane dell’OMS ha sei obiettivi strategici:
• Promuovere politiche e azioni per la salute e lo sviluppo sostenibile a livello locale e nella regione europea, dando enfasi ai determinanti della salute, alla povertà e i bisogni dei gruppi vulnerabili.
• Incrementare l’accesso di tutti gli Stati Membri della regione europea alla Rete Città Sane OMS .
• Promuovere la solidarietà, la cooperazione e il lavoro comune tra le città europee e le reti, e tra le città e le reti che partecipano al movimento Città Sane nelle altre Regioni OMS.
• Rafforzare il posizionamento di Città Sane nel contesto delle politiche nazionali di sviluppo della salute, della sanità e della rigenerazione urbana.
• Svolgere un ruolo di appoggio attivo (advocacy) della salute a livello europeo e mondiale attraverso partenariati con altre agenzie che si occupano di tematiche urbane e con reti di autorità locali
• Promuovere la partecipazione degli Stati Membri alla Rete Europea dell’O.M.S. della regione europea.
Tra sono i temi della V fase della rete europea dell'OMS:
1) Ambienti capaci di cura e supporto. Una Città Sana deve essere, prima d’ogni altra cosa, una città per tutti i cittadini, inclusiva, pronta al sostegno, sensibile e capace di rispondere alle loro diverse necessità e aspettative.
2) Vivere sano. Una Città Sana fornisce condizioni e opportunità che facilitano gli stili di vita sani:
3) Ambiente & design urbano favorevoli alla salute: Una città sana offre e costruisce ambienti fisici che contribuiscono alla salute, allo svago e al benessere, alla sicurezza, all'interazione sociale, alla mobilità facile, al senso di orgoglio e appartenenza culturale che sono accessibili ai bisogni di tutti i suoi cittadini.Occorre quindi contrastare l'inquinamento. 
A livello locale molti Comuni italiani, anche su sollecitazione dell'ANCI hanno aderito al progetto “Città sane” dell’OMS che ha già celebrato i trent'anni di vita.
Si tratta di uno strumento per l’applicazione a livello locale dei principi della “Salute per tutti”.
In Italia è stata costituita l’Associazione Rete Italiana Città sane-OMS che si fonda sulla strategia della carta di Ottawa (1986): equità, promozione della salute, partecipazione della comunità, azioni intersettoriali, sostenibilità ed una particolare attenzione all'assistenza di base.
Il Comitato regionale europeo dell’OMS ha poi varato a Malta (2012) il progetto “Salute 2020”: Una politica di riferimento europea a sostegno di un’azione trasversale ai governi e alle società per la salute e il benessere”, secondo cui ciò che fa crescere e prosperare le società ha un effetto positivo anche sulla salute delle persone - politiche che riconoscono questo fatto hanno un impatto maggiore.
La salute contribuisce a una maggiore produttività, a una migliore efficienza della forza lavoro, a un invecchiamento più sano, a una spesa più contenuta per indennità sanitarie e sociali e a minori perdite in termini di entrate fiscali.
I risultati migliori per la salute e il benessere della popolazione si raggiungono laddove l’insieme del governo lavora in maniera congiunta per intervenire sui determinanti sociali e individuali della salute. Un buono stato di salute può sostenere la ripresa e lo sviluppo economico.
Il settore sanitario ha un ruolo importante sia per i suoi effetti diretti sull'economia sia per quelli indiretti; ha rilievo non solo per il modo in cui incide sulla salute e sulla produttività delle persone, ma anche perché costituisce ormai uno dei settori più importanti dell’economia in tutti i paesi a medio e alto reddito. È uno dei maggiori datori di lavoro, un importante proprietario di beni immobili, costruttore e consumatore. Inoltre, costituisce un fondamentale motore per la ricerca e l’innovazione, e un importante settore nella competizione internazionale per persone, idee e prodotti. La sua importanza continuerà ad aumentare e, con essa, anche il rilievo del suo contributo agli obiettivi più generali della società.

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