martedì 19 maggio 2015

I CITTADINI SONO SEMPRE PIU' INTERESSATI A COLLABORARE PER LA MANUTENZIONE DI ALCUNI BENI COMUNI, MA LE AMMINISTRAZIONI DEVONO ESSERE PIU' APERTE ED APPROVARE UN REGOLAMENTO PER AGEVOLARLE

Nel marzo di questo anno, la Giunta Comunale di Trento ha approvato un Regolamento per l'amministrazione condivisa dei beni comuni. contenente l' inquadramento normativo che ufficializza un percorso di coinvolgimento dei cittadini iniziato molto tempo prima. Anche il Comune di Bologna, al fine di agevolare la partecipazione e la collaborazione dei cittadini con l'amministrazione comunale per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani ha approvato un apposito Regolamento basato sull' applicazione degli artt. 118, 114 comma 2 e 117 della Costituzione. Gli interventi previsti riguardano gli spazi pubblici e gli edifici; è prevista una formazione, alcune forme di sostegno, forme di comunicazione, trasparenza e valutazione, nonché la definizione delle eventuali responsabilità. Si tratta di uno dei primi regolamenti su questa materia in via di evoluzione e vuole agevolare la diffusione della collaborazione dei cittadini su questo tema fissando regole chiare per assicurare la facilità di accesso a tutti. Come viene riferito da LABSUS (Laboratorio per l sussidiarietà), molto attivo in questo campo,  molti altri Comuni si sono attivati come: Casal di Principe (Caserta), Chieri (Torino), Ivrea (Torino), Asciano (Siena), Narni (Terni) , Cavriana, Acireale (Catania) , San Tammaro (Caserta), Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Pachino (Siracusa), Casapulla (Caserta), Macchiagodena (Isernia). In moltissimi altri Comuni ci sono cittadini che si sono attivati, ma l'amministrazione talora frappone resistenze inspiegabili. Occorre lottare per superare questo vero e proprio ostruzionismo che impedisce la crescita democratica delle città.

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