Uno dei problemi che non è sufficientemente conosciuto in Italia è quello della "Sicurezza alimentare" e nell'ambito di questa quello dell'uso degli antibiotici sugli animali da allevamento, che in Italia assorbe il 71% del mercato in quanto presso alcuni allevamenti viene somministrato anche quando gli animali sono sani. Questa prassi sta generando super-batteri resistenti alle medicine, che possono uccidere l'uomo. In molti Paesi europei è stato già ridotto drasticamente l’uso di antibiotici negli allevamenti, e ora l’Unione Europea potrebbe finalmente imporre queste leggi a noi e al resto del continente. Molte delle ditte multinazionali più attente hanno deciso di non utilizzare carne di polli e bovini allevati con gli antibiotici. Ma le multinazionali farmaceutiche e della carne stanno facendo di tutto per bloccare queste decisioni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità questi super-batteri possono rendere gli antibiotici (su cui è fondata gran parte della medicina moderna) completamente inutili contro malattie infettive come tubercolosi e polmonite degli esseri umani. Danimarca, Svezia, Norvegia e Paesi Bassi hanno dimostrato che si può produrre carne usando molto meno antibiotici. Ma finché in Europa le regole non saranno le stesse per tutti servirà a poco, occorrono direttive più forti per poter disporre più controlli. L’Italia da anni ha istituito presso l'Istituto zooprofilattico sperimentale Lazio e Toscana il Centro di Referenza Nazionale per l’Antibioticoresistenza che nel corso degli ultimi anni profuso impegno e prodotto risultati in termini di programmazione e di informazioni prodotte in materia di monitoraggio della resistenza agli antibiotici nel settore veterinario. Si avvale della collaborazione di una rete nazionale, principalmente costituita dalla rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IIZZSS), dei Centri di Referenza Nazionaliper gli agenti batterici zoonosici, ed in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità. Opera inoltre in un network internazionale di monitoraggio ed armonizzazione di metodiche analitiche, di reporting ed interpretazione dei dati di monitoraggio, a vantaggio dei fini di Sanità Pubblica dello Stato Membro EU Italia e della Commissione Europea. Nell’ambito delle attribuzioni istituzionali, fornisce consulenza e supporto tecnici al Ministero della Salute, Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria, della sicurezza alimentare e degli organi collegiali per la tutela della salute, agli IIZZSS ed altre istituzioni di Sanità Pubblica secondo quanto previsto dalla vigente normativa (all’articolo 2 del D.M. 4 ottobre 1999). Il Centro di Referenza ha inoltre l’obiettivo di mantenere un sistema di monitoraggio sull’antibioticoresistenza in medicina veterinaria sul territorio italiano, in prospettiva di sorveglianza futura. Lo scopo è quello di individuare l’emergenza e la diffusione di resistenze (e multiresistenze) di particolare rilevanza in determinate categorie di batteri di origine animale (patogeni animali, zoonosici ed indicatori), e di comunicare le informazioni attraverso reportistica a carattere nazionale ed internazionale e pubblicazioni peer-reviewed su riviste internazionali.
Si aggiungono il Centro di Referenza Nazionale per la Sorveglianza e il Controllo degli Alimenti per gli Animali (C.Re.A.A.) presso l’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e valle d'Aosta. La UE ha recentemente istituito una Food Fraud Unit e preme perché in ogni nazione siano istituti laboratori di eccellenza.
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