E' in discussione al Consiglio regionale la proposta di legge della Giunta regionale recante "Disposizioni relative all'utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistico ricreative con modifiche alla L.R. 6 agosto 2007, n. 13 e alla L.R. 6 agosto 1999, n.14. La materia, com'è noto è di competenza regionale, anche se successivamente è stata delegata ai Comuni; resta pertanto alla Regione il dovere di disciplinarla e si inquadra nell'ambito dello snellimento delle procedure regionali. Esiste in primo luogo una novità, rappresentata dalla distinzione delle spiagge libere in : a) spiagge libere e b) spiagge libere con servizi (come oramai avviene quasi ovunque); in questo modo si tende ad assicurare una migliore fruibilità delle spiagge libere; all'art. 2 c'è anche uno snellimento delle procedure con l'adozione della SCIA; ma la parte più importante è quella contenuta nell'art. 4 della proposta, in cui è prevista l'adozione di un nuovo Regolamento per l'adeguamento di quello vigente ( n.11 del 15 luglio 2009) che reca la "Disciplina delle diverse tipologie di utilizzazioni delle aree demaniali marittime per finalità turistico-ricreative e classificazione degli stabilimenti balneari alle nuove disposizioni. In attesa dell'approvazione del nuovo regolamento è sospesa l'approvazione da parte dei Comuni dei nuovi PUA proprio per consentire il loro adeguamento alla nuova normativa nonchè alle Linee guida che saranno previste nel Piano regionale di utilizzazione delle aree del demanio marittimo per finalità turistico ricreative. Nelle more dell'approvazione del nuovo PUA i Comuni potranno rilasciare, nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica e previa acquisizione di tutti i pareri, nulla osta ed altri assensi con particolare riferimento a quelli in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica, concessioni provvisorie di durata pari alla stagione balneare che non potranno assolutamente precostituire alcuna aspettativa giuridicamente tutelata in ordine al rilascio dei nuovi titoli concessori, prevedendo che ogni Comune riservi alla pubblica fruizione una quota minima di arenili pari al cinquanta per cento dell'arenile di propria competenza al fine di evitare una riduzione di tale tipologia di utilizzo. Pertanto viene inserito il principio dell'applicazione della famosa Direttiva dell'Unione Europea 2006/123/CE, comunemente definita Bolkenstein che prevede appunto la concessione mediante procedure aperte. Un problema specifico di Comuni che dispongono di arenili particolarmente lunghi è quello di valutare la possibilità di distinguere più aree, all'interno di ciascuna delle quali garantire il 50% di spiagge libere. Nella proposta non si parla di accessi alla spiaggia, ma è evidente che questi debbano essere garantiti in ogni caso. Mi auguro che la legge venga approvata al più presto e che quindi i Comuni possano applicarla puntualmente mettendo in atto tutti i principi in essa contenuti, ttra i quali principalmente quello con le procedure per l'affidamento.
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