venerdì 31 luglio 2015
IL PARERE DELLA ASL SUI REQUISITI MINIMI DEI MERCATI SETTIMANALI
All'Albo pretorio del Comune è stato pubblicato i verbale della conferenza dei servizi ex art. 14 della legge 241/90 indetta per l'individuazione dei terreni da destinare allo svolgimento di mercati settimanali ai sensi della legge 114/98 e della L.R. 33/99. Tra gli atti c'è il parere reso dalla ASL - Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene alimenti e nutrizione SIAN, nel quale vengono svolte considerazioni molto condivisibili sui requisiti igienici di un mercato settimanale. Sarebbe opportuno che a questo punto fosse verificato il possesso almeno dei requisiti minimi da parte dell'attuale sede del mercato, in quanto sembra che manchi una adeguata dotazione di acqua potabile per ciascun posteggio, non esistano servigi igienici, ecc....
UNA NUOVA DELEGA AL GOVERNO PER L'ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA EUROPEA SULL'IMPATTO AMBIENTALE
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 176 del 31 luglio 2015 è stata pubblicata la legge 114/2015 recante Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea - Legge di delegazione europea 2014. In particolare l'art. 14 prevede i princìpi e i criteri direttivi per l’attuazione della direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, che modifica la direttiva 2011/92/ UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. Nell’esercizio della delega per l’attuazione della direttiva
2014/52/UE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 16 aprile 2014, che modifica la direttiva 2011/92/
UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di
determinati progetti pubblici e privati, il Governo è tenuto
a seguire, oltre ai princìpi e criteri direttivi di cui
all’articolo 1, comma 1, anche i seguenti princìpi e criteri
direttivi specifici:
a) semplificazione, armonizzazione e razionalizzazione delle procedure di valutazione di impatto ambientale anche in relazione al coordinamento e all’integrazione con altre procedure volte al rilascio di pareri e autorizzazioni a carattere ambientale;
b) rafforzamento della qualità della procedura di valutazione di impatto ambientale, allineando tale procedura ai princìpi della regolamentazione intelligente (smart regulation) e della coerenza e delle sinergie con altre normative e politiche europee e nazionali;
c) revisione e razionalizzazione del sistema sanzionatorio da adottare ai sensi della direttiva 2014/52/UE, al fine di definire sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive e di consentire una maggiore efficacia nella prevenzione delle violazioni;
d) destinazione dei proventi derivanti dalle sanzioni amministrative per finalità connesse al potenziamento delle attività di vigilanza, prevenzione e monitoraggio ambientale, alla verifica del rispetto delle condizioni previste nel procedimento di valutazione ambientale, nonché alla protezione sanitaria della popolazione in caso di incidenti o calamità naturali, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
INCANDIDABILITA' E INCOMPATIBILITA' A SINDACO E CONSIGLIERE COMUNALE DEL PERSONALE DIPENDENTE O CONVENZIONATO CON LE ASL
E' ancora presto per le elezioni amministrative della prossima primavera, ma in molte città i candidati già affilano i coltelli e si preparano alla contesa. Ma saranno candidabili, eleggibili, privi di incompatibilità? Molte persone che operano nella sanità sento che vorrebbero candidarsi. L’art. 60 del D.lgs 8 agosto 2000, n. 267
(TUEL) prevede i casi di ineleggibilità a Sindaco ed a consigliere comunale di alcune cariche, tra le quali il direttore generale, il direttore sanitario e il direttore amministrativo delle ASL e delle aziende ospedaliere. L’Art. 14 del D.lgs 39/2013 a sua volta tratta della incompatibilità tra incarichi di direzione nelle Aziende sanitarie
locali e cariche di componenti degli organi di indirizzo politico nelle
amministrazioni statali, regionali e locali. In particolare gli incarichi di direttore generale,
direttore sanitario e direttore amministrativo nelle aziende sanitarie locali
di una regione sono incompatibili:
a) con la carica di componente della giunta o del consiglio
della regione interessata ovvero con la carica di amministratore di ente
pubblico o ente di diritto privato in controllo pubblico regionale che svolga
funzioni di controllo, vigilanza o finanziamento del servizio sanitario
regionale;
b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione;
b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione;
c) con la carica di presidente e amministratore delegato di
enti di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione, nonché di
province, comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di forme
associative tra comuni aventi la medesima popolazione della stessa regione.
L’Autorità Nazionale Anticorruzione con atto n.
58/2013 ha espresso un orientamento in base al quale si dovrebbe intervenire
per estendere questi casi di incompatibilità al fine di evitare l’utilizzo
della carica e del potere ad essa connesso da parte di alcuni dirigenti delle
ASL e di altri enti operanti nel settore della sanità per essere eletti. Allo stato è necessario che venga modificata la
normativa esistente perché tale orientamento divenga operativo. Personalmente ritengo che le indicazioni dell’ANAC
possano essere integrate aggiungendo al citato art. 14 quanto segue: «Gli
incarichi di direttore generale,
direttore sanitario e direttore amministrativo nelle aziende ospedaliere di una
regione sono incompatibili con la nomina a Sindaco o a Consigliere comunale. La titolarità
della convenzione in qualità di medico di medicina generale e di pediatra di
libera scelta è incompatibile con la nomina a Sindaco e a consigliere comunale
nei Comuni indicati nella convenzione. L’incarico di Direttore del Dipartimento
di prevenzione delle ASL, di Direttore dei Dipartimenti sanitari ed
amministrativi aziendali delle ASL, nonché quello di Direttore di Distretto e
di Presidio, è incompatibile con la nomina a Sindaco e a consigliare comunale».
Quindi non sarebbero incompatibili i Direttori dei Dipartimenti ospedalieri e
di struttura complessa di una ASL (giusta sentenza del Consiglio di Stato
Sez.III del 12 novembre 2014, n. 5583). In questo senso invierò una petizione al Parlamento affinché la mia proposta venga accolta.
mercoledì 29 luglio 2015
LA CARTA DEI DIRITTI DI INTERNET
La presidente della Camera on.le Boldrini ha tenuto a battesimo la Carta dei diritti di internet, un documento fondamentale per garantire i cittadini per l'uso di questo strumento.
Lo potete trovare qui:
http://www.camera.it/application/xmanager/projects/leg17/commissione_internet/TESTO_ITALIANO_DEFINITVO_2015.pdf
UN PROTOCOLLO DI VIGILANZA COLLABORATIVA TRA ANAC E COMUNE DI ROMA CAPITALE
In data 29 luglio è stato sottoscritto tra il Sindaco di Roma e l'ANAC un protocollo di azione per una vigilanza collaborativa anche
preventiva, finalizzata a verificare la conformità degli
atti di gara alla normativa del Codice dei Contratti Pubblici, all’individuazione di clausole e condizioni idonee a prevenire tentativi di infiltrazione criminale, nonché al monitoraggio dello
svolgimento della procedura di gara e dell’esecuzione dell’appalto. Ai fini dell’efficacia della vigilanza medesima, viene individuato,
all’interno di aree particolarmente critiche o di azioni/misure rilevanti, un numero limitato di
specifici affidamenti sui quali espletare l’attività di vigilanza collaborativa. Il procedimento di verifica preventiva si svolgerà con il fine di assicurare la tempestiva attivazione delle
procedure e dei connessi adempimenti. . L’attività che l’Autorità porrà in essere nei primi sei mesi di collaborazione riguarda il settore
dei contratti pubblici, ivi inclusa la sicurezza sui luoghi di lavoro, e sarà incentrata su un numero
determinato di interventi, di rilevante importo economico e concernenti settori a particolare
rischio di corruzione. Gli interventi sono stati
individuati, di comune accordo dall’Autorità e dal Sindaco di Roma Capitale e riguardano:
n. 1 procedura aperta per l’affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria edile ed
impiantistica da eseguire su edifici residenziali a reddito di proprietà o in uso a Roma Capitale;
n. 1 procedura aperta per l’affidamento dei servizi di sviluppo, manutenzione, gestione
applicativa, hosting dei portali web e di Posta Elettronica e Posta Elettronica Certificata (PEC)
per Roma Capitale;
n. 1 procedura per l’affidamento del servizio di rimozione, custodia, restituzione veicoli rimossi,
apposizione congegni bloccaruote per i veicoli in sosta d'intralcio e/o pericolo per la circolazione
stradale sul territorio di Roma Capitale;
n. 1 procedura di affidamento del servizio di pulizia e servizi di global service delle strutture
educative e scolastiche relativo al periodo 1 agosto 2015- 31 luglio 2020;
Con riferimento ai restanti n. 6 interventi gli stessi saranno successivamente individuati da
Roma Capitale in relazione a procedure di affidamento che la stessa amministrazione intenderà
bandire nell’ambito di alcuni settori ad elevato rischio di corruzione, con particolare riferimento
ai settori sociale, ambiente e lavori pubblici.
Formano oggetto di verifica preventiva:
a) i seguenti atti della procedura di affidamento:
• determinazione a contrarre;
• bandi di gara o lettere di invito o inviti a presentare offerta nel caso di procedura negoziata;
• disciplinari di gara;
• capitolati;
• schemi di contratto;
• provvedimenti di nomina dei commissari e di costituzione della commissione giudicatrice;
• verbali del subprocedimento di verifica e di esclusione delle offerte anormalmente basse;
• provvedimenti di aggiudicazione, provvisoria e definitiva.
• accordi quadro e relativa documentazione di gara e/o contrattuale
b) i seguenti atti della fase di esecuzione dei contratti:
• perizie di variante;
• atti finalizzati alla conclusione di accordi bonari e contratti di transazione di cui agli
articoli 240 e 239 del Codice;
• proposte/atti di risoluzione contrattuale o altri atti in autotutela;
• sospensioni contrattuali;
• riscontrate violazioni del protocollo di legalità, ove sottoscritto;
• riscontrati gravi inadempimenti e gravi ritardi ascrivibili a responsabilità
dell’appaltatore e provvedimenti conseguentemente assunti dall’amministrazione (applicazioni di
penali, segnalazioni, escussione della cauzione, esecuzione in danno, eventuale risoluzione e
modalità di affidamento della prestazione residua ad altro operatore).
Senza dubbio la situazione di emergenza del Comune di Roma giustifica una soluzione del genere che non credo possa essere esportata in tutti i Comuni d'Italia, ma senza dubbio gli amministratori degli enti locali potranno fare tesoro delle procedure a rischio individuate ed eventualmente organizzare i loro controlli interni per verificarle preventivasmente.
L'INSTABILITA' DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI
A pochi mesi dalle ultime elezioni amministrative, già si contano oltre 170 Comuni commissariati, a dimostrazione del grave stato di instabilità che attraversano benché l'ultima riforma (il D.lgs 267/2000) con l'elezione diretta del Sindaco mirasse proprio a dare più stabilità a questi enti. Il problema ha varie origini e può essere affrontato in vario modo. Da una parte la classe dirigente politica giunge oramai troppo spesso impreparata, senza una formazione adeguata, dall'altra la selezione che viene fatta, in qualche caso con le famose "primarie" talora genera più danni che altro, in quanto di fatto vengono fatte votare delle persone senza che abbiano una conoscenza reale dei candidati, dei loro programmi ecc. Sempre più spesso leggiamo che invece di predisporre un programma elettorale e poi scegliere il candidato idoneo per portarlo avanti, prima si sceglie il nome del futuro Sindaco e poi si pensa al programma, che spesso non è fatto da persone che conoscono i veri problemi della città per cui la sua superficialità porta rapidamente ad attriti all'interno della maggioranza quando poi si vano a fare le scelte sul territorio....Di questo e d'altro si parla nel mio ultimo volume "Il Sindaco di tutti" :Come gestire il Comune per un risultato durevole
LA RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI SEZIONE AUTONOMIE SULLE SOCIETA' PARTECIPATE
L’articolo 1, comma 611 prevede che le regioni, le provincie, i comuni, le camere di commercio, le università e gli istituti di istruzione universitaria pubblici e le autorità portuali, con decorrenza dal 1° gennaio 2015, attivino un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute. Preliminarmente la norma riconferma il contenuto dell’art. 3, commi da 27 a 29 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (finanziaria per il 2008) così come modificata dalla legge 147/2013 ( legge di stabilita per il 2014). Viene di conseguenza ribadito che al fine di tutelare la concorrenza e il mercato, le amministrazioni pubbliche elencate nell’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non possono costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi che non siano strettamente necessarie per il conseguimento delle proprie finalità istituzionali. Esse non possono assumere o mantenere direttamente partecipazioni in tali società strumentali. A distanza di sette mesi la situazione non è molto cambiata e non risulta che molti Comuni si siano impegnati.
Con una deliberazione del 22 luglio scorso la sezione Autonomie della Corte dei Conti ha esaminato la situazione delle società partecipate dei Comuni italiani.
Come si legge dal comunicato stampa della Corte, il quadro di sintesi rappresentato nell’indagine svolta dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti si avvale, oltreché della banca dati SIQUEL della Corte dei conti, anche dei dati raccolti dalle Sezioni regionali di controllo, nell’ambito della verifica del rispetto degli equilibri di bilancio degli enti proprietari e della valutazione dei piani operativi di razionalizzazione delle partecipate previsti dalla legge di stabilità 2015.
Dalle informazioni inserite nel SIQUEL emerge che solo il 17,55% dei comuni (1.414 su 8.057) non è in possesso di partecipazioni in società/organismi. Le analisi sui risultati economici e finanziari, sui servizi affidati e sulle modalità di affidamento hanno riguardato un insieme omogeneo di 4.935 organismi sui 7.684 risultanti al 19 giugno 2015, dei quali sono presenti a sistema i dati di bilancio relativi all’esercizio 2013. Gli organismi operanti nell’ambito dei servizi pubblici locali sono numericamente limitati (il 35,72% del totale), pur rappresentando una parte importante del valore della produzione (il 71,35% dell’importo complessivo). Il maggior numero (64,28%) rientra nelle diversificate attività definite “strumentali”. In questo contesto emerge la netta prevalenza degli affidamenti in house, fenomeno meritevole di attenzione per la rigidità dei presupposti legittimanti, tesa ad evitare violazioni delle regole della concorrenza. La relazione dedica particolare attenzione alla distribuzione geografica delle partecipazioni dirette, degli affidamenti e delle relative spese, con spunti di riflessione sul collegamento tra l’esternalizzazione dei servizi di interesse generale e la comunità amministrata e, per quelli strumentali, sull’inerenza dell’attività in concreto svolta alle funzioni dell’ente affidante. È emersa la presenza di partecipazioni (nonché di affidamenti e spese) anche fuori regione, ma il fenomeno non è generalizzato. L’indagine mette a confronto i risultati conseguiti dagli organismi interamente pubblici (n. 1.782) con quelli del totale esaminato (n. 4.935). A livello aggregato si registra una netta prevalenza degli organismi in utile; in alcune regioni le perdite d’esercizio risultano in larga misura superiori agli utili, al netto delle imposte, soprattutto per gli organismi interamente pubblici. Del pari, negli organismi a totale partecipazione pubblica sono stati rilevati valori medi più elevati di incidenza del costo del personale sul costo della produzione, 28,28%, a fronte del dato complessivo medio del 21,83%. La gestione finanziaria dimostra una netta prevalenza dei debiti sui crediti, in tutti gli organismi esaminati. L’elaborazione del quoziente di indebitamento mostra, peraltro, un andamento non uniforme da regione a regione, con rapporti superiori all’unità nella maggioranza dei casi.
Nelle partecipazioni pubbliche al 100%, il rapporto crediti/debiti verso controllanti, è sbilanciato in favore dei primi. Ciò evidenzia la forte dipendenza delle partecipazioni totalitarie dagli enti controllanti, pur in presenza di un rilevante indebitamento verso terzi.
Quanto alle spese, il referto evidenzia che i flussi finanziari tra enti proprietari ed organismi partecipati sono prevalentemente relativi all’affidamento di servizi; numerosi sono anche i trasferimenti ad altro titolo (in conto esercizio, straordinari ed in conto capitale) e gli oneri a copertura delle perdite, nonché gli aumenti/acquisizioni di capitale per cause diverse.
Dall’analisi di dettaglio degli organismi partecipati da unico socio pubblico (502 organismi) emerge, nella gran parte dei casi, che le risorse complessivamente impegnate e pagate dagli enti proprietari tendono a coincidere con l’importo dei valori della produzione degli organismi destinatari delle erogazioni. Ciò a ragione della proprietà interamente pubblica, che rende marginale la quota di fatturato prodotta da commesse provenienti dal mercato.
In taluni casi, l’eccedenza degli oneri per contratti di servizio sul valore della produzione può essere parzialmente giustificata dal risultato di esercizio negativo e dalla necessità di copertura delle perdite o di ricostituzione del capitale sceso sotto il limite legale. In altri casi, cospicue erogazioni sono associate a bilanci in utile e, pertanto, appaiono di difficile interpretazione.
Il Consiglio di Stato a sua volta con la sentenza n. 1842/2015 ha sancito che Quando un'azienda speciale svolge per il Comune un servizio senza il completo recupero dei costi sull'utenza, la stessa non opera secondo un unico e rigoroso criterio di economicità e ciò connota, indubbiamente, l'azienda stessa come un ente pubblico non economico. È vero che in linea di principio un ente pubblico è di natura economica se produce, per legge e per statuto, beni o servizi con criteri di economicità, ossia con equivalenza almeno tendenziale tra costi e ricavi, ma un ente pubblico è o no economico in base alla disciplina legale e statutaria che ne regola l'attività con riferimento agli scopi, non rilevando l'oggetto dell'attività stessa.
COMPARAGGIO
La lettura del testo della legge di conversione del D.L. 78/2015 che ha per oggetto gli enti territoriali, ma che di fatto con un maxiemendamento incide fortemente sul SSN introduce meccanismi di contenimento delle prescrizioni di diagnostica sperimentale e di laboratorio che per quanto riguarda l'Italia, raggiungono spesso livelli elevatissimi creando problemi ingiustificati nelle liste di attesa. A parte il fatto che prima di esprimerci dovremo leggere i provvedimenti attuativi che dovranno essere predisposti dal ministero della salute, non so perché ma mi è venuto alla mente il termine "comparaggio" (una sorta di accordo tra compari), si tratta di un reato specifico previsto dal Testo Unico delle leggi sanitarie (artt. 170 e segg.) che così recita: Il medico o il veterinario che ricevano, per sé o per altri, denaro o altra utilità ovvero ne
accettino la promessa, allo scopo di agevolare, con prescrizioni mediche o in qualsiasi altro
modo, la diffusione di specialità medicinali o di ogni altro prodotto a uso farmaceutico, sono
puniti con l’arresto fino a un anno e con l’ammenda da euro 206,58 a euro 516,45.
Se il fatto violi pure altre disposizioni di legge, si applicano le relative sanzioni secondo le
norme sul concorso dei reati.
La condanna importa la sospensione dall’esercizio della professione per un periodo di tempo
pari alla durata della pena inflitta". A parte la pena che è veramente irrisoria (da 206,58 a 516,45 euro), nessuno in tutti questi anni ha pensato di estendere il reato al medico che riceve soldi o promesse da titolari di gabinetti di analisi, centri diagnostici ecc. per prescrivere esami spesso non necessari (pensiamo alle TAC, alle Risonanze Magnetiche, alla PEC, ecc. prescritte senza alcun accertamento preliminare). Forse sarebbe il caso di farlo, con sanzioni adeguate, anche se fino ad oggi i Giudici hanno fatto ricorso ad altre norme del Codice penale. Altro che combattere contro la medicina difensiva qui esistono organizzazioni che per molti anni si sono arricchite frodando il SSN con la compiacenza di medici prescrittori.
RETTIFICARE
La relazione al bilancio di previsione 2015 del Comune di Sabaudia a firma del Collegio dei revisori invita l'ente a "rettificare" il rendiconto 2014 e conseguentemente anche il bilancio di previsione 2015; con questo termine si intende la correzione di uno o più errori; tale operazione deve essere assolutamente fatta prima che il Consiglio comunale approvi il bilancio di previsione onde evitare che questo conservi gli errori rilevati, come qui appresso indicato in questo estratto della relazione.
La conseguenza di quanto sopra indicato è la seguente: se il rendiconto 2014 deve essere corretto in disavanzo per € 1.450.119,86, il bilancio di previsione 2015 è in disavanzo di € 1.920.971,53, per cui oltre a rettificare il consuntivo 2015 occorre ricondurre in pareggio il bilancio di previsione 2015, il tutto prima della discussione in Consiglio.martedì 28 luglio 2015
LUCI E OMBRE SUI NUOVI TAGLI ALLA SANITA'
Con 163 voti favorevoli
e 111 contrari, l'Assemblea del Senato ha approvato il
maxiemendamento interamente sostitutivo del ddl n. 1977 (conversione del
decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di
enti territoriali).
Il Governo aveva posto il voto di fiducia, come purtroppo accade sempre più spesso.
Il testo passa all'esame della Camera.
Qui potete leggere
il comunicato sulla seduta reperito sul sito del Senato:
Il provvedimento grazie
al maxiemendamento del Governo è stato completamente stravolto ed oramai tratta
più di sanità che di enti locali.
L'estensione di
procedure formali come i Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali con la
previsione della tipologia degli esami e della loro numerosità dal punto di
vista scientifico è senza dubbio un passo avanti notevole per la qualità
dell'assistenza e per evitare esami (spesso invasivi) inutili. Molti paventano
il fatto che alcuni pazienti possano essere costretti a pagare di tasca propria
le prestazioni non inserite nei PDTA, purtroppo questo rimane anche alla
deontologia dei professionisti e alla educazione sanitaria dei cittadini.
Non si comprende il
ritardo per l'avvio dei costi standard, come sollecitato specialmente da alcune
regioni del nord, che permetterebbe reali risparmi dando più trasparenza alle
procedure di acquisto.
C'è un taglio di 2,3
miliardi al FSN che anche se concordato in Conferenza Stato regioni, viene realizzato
in maniera apparentemente diversa.
Gli interventi
sulla spesa per l'acquisto di beni e servizi nel settore sanitario, per
dispositivi medici e per farmaci mirano a una rinegoziazione da parte degli
enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale dei contratti in essere con i
fornitori dei beni e servizi, con la possibilità, in caso di esito negativo
della rinegoziazione, di risolvere il contratto in essere, questo appare più un
deterrente per qualche amministratore che un obiettivo realizzabile.
Sono previste anche multe per i
medici che prescrivono esami superflui e inutili. Anche qui c'è un
atteggiamento punitivo ma nutro forti dubbi che poi possa essere messo in
pratica.
E' previsto che i pellegrini che arriveranno in Italia in occasione del Giubileo paghino un contributo volontario di 50 euro per poter accedere alle prestazioni sanitarie del nostro paese, una soluzione pratica per coprire almeno in parte i costi che questa operazione comporterà.
E' previsto che i pellegrini che arriveranno in Italia in occasione del Giubileo paghino un contributo volontario di 50 euro per poter accedere alle prestazioni sanitarie del nostro paese, una soluzione pratica per coprire almeno in parte i costi che questa operazione comporterà.
Il provvedimento, inoltre, prevede un
contributo di 33,5 milioni di euro alla Regione Lazio per l'adeguamento della
rete ospedaliera e di emergenza in vista del Giubileo.
Sono previste 241 assunzioni all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) quindi con potenziamento ancora una volta del personale a livello centrale del SSN, mentre viene depotenziato quello a livello locale.
Viene sbloccato il finanziamento ai Comuni mediante lo stanziamento di 530 milioni di euro per i bilanci dei Comuni come fondo di perequazione per l'Imu e la Tasi.
Positiva appare la decisione di consentire ai Comuni di assumere maestre per gli asili nido
Negativa a mio avviso infine è la decisione di prorogare al 2016 le concessioni per l'utilizzazione delle aree di demanio marittimo per finalità diverse da quelle turistico-ricreative, cantieristica navale, pesca e acquacoltura, in essere al 31 dicembre 2013, in quanto in contrasto con la Direttiva UE c.d. Bolkenstein.
Sono previste 241 assunzioni all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) quindi con potenziamento ancora una volta del personale a livello centrale del SSN, mentre viene depotenziato quello a livello locale.
Viene sbloccato il finanziamento ai Comuni mediante lo stanziamento di 530 milioni di euro per i bilanci dei Comuni come fondo di perequazione per l'Imu e la Tasi.
Positiva appare la decisione di consentire ai Comuni di assumere maestre per gli asili nido
Negativa a mio avviso infine è la decisione di prorogare al 2016 le concessioni per l'utilizzazione delle aree di demanio marittimo per finalità diverse da quelle turistico-ricreative, cantieristica navale, pesca e acquacoltura, in essere al 31 dicembre 2013, in quanto in contrasto con la Direttiva UE c.d. Bolkenstein.
IERI LA PRESENTAZIONE DEL MIO VOLUME A PRIVERNO
Ieri sera, grazie alla disponibilità del Commissario straordinario del Comune, il vice Prefetto dott. Andrea Polichetti, si è tenuta a Priverno la presentazione del mio libro "Il Sindaco di tutti" : Come gestire il Comune per un risultato durevole. Dopo un approfondito intervento del dott. Polichetti, ed una mia spiegazione sui motivi che mi hanno spinto a scrivere il libro: l'instabilità di molti comuni, derivante in molti casi ad una inadeguata selezione della classe dirigente, ho risposto alle numerose e pungenti domande di due bravissimi giornalisti: Mario Giorgi e Sandro Paglia. Un pubblico qualificato ha seguito con attenzione il dibattito. Maggiori notizie si trovano sul sito :
https://sites.google.com/site/ilsindacodituttibrugnola/Chi lo desidera può leggere l'incipit ed eventualmente acquistare il volume qui:
http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/1118411/il-sindaco-di-tutti_1125912
lunedì 27 luglio 2015
L'ESAME IN SENATO DELLA CONVERSIONE DEL D.L. 78/2015 SUGLI ENTI TERRITORIALI
Ieri al senato è mancato per quattro volte il numero legale in occasione della discussione del disegno di legge n. 1977 di conversione del decreto legge n. 78/2015 sugli enti territoriali; l'esame dell'atto proseguirà oggi 28 luglio con inizio alle ore 9.
Chi volesse leggere il resoconto stenografico, può farlo qui:http://www.senato.it/3818?seduta_assemblea=601
PIU' CONTROLLI SULL'UTILIZZO DEI PRODOTTI FITOSANITARI IN AGRICOLTURA GRAZIE AD UN NUOVO D.M.
Sulla gazzetta Ufficiale n. 172/2015 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell'Ambiente 15 luglio 2015 recante "Modalità di raccolta ed elaborazione dei dati per l’applicazione
degli indicatori previsti dal Piano d’Azione nazionale
per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari". Un notevole passo avanti per la tutela dell'ambiente e per uno sviluppo rispettoso della terra in cui viviamo. Sarà importante l'applicazione di questi indicatori all'interno dei Parchi Nazionali ed in particolare in quello del Circeo, dove un ambiente delicatissimo coabita con una agricoltura intensiva che utilizza in misura rilevante, specialmente nelle colture in serra i prodotti fitoterapici (fertilizzanti, pesticidi, diserbanti, ecc.). Mi auguro che al più presto siano attivati la raccolta dei dati ed il monitoraggio.
domenica 26 luglio 2015
SABAUDIA: LA RELAZIONE DEI REVISORI DEI CONTI AL BILANCIO DI PREVISIONE
Il Collegio dei Revisori nell’esprimere il proprio parere sulla proposta di Bilancio di previsione 2015 ha tenuto ad evidenziare che l’avanzo 2014 riportato nella previsione del 2015 deve essere rettificato in quanto il rendiconto 2014 avrebbe dovuto essere corretto in un disavanzo di € 1.450.119,86. Pertanto il bilancio di previsione 2015 (che per legge si dovrebbe chiudere in pareggio) risulterebbe essere in sbilancio di € 1.920.971,53.
leggetela qui:
http://www.comune.sabaudia.latina.it/components/com_albopretoriosetup/show.php?id=15&it=NO
leggetela qui:
http://www.comune.sabaudia.latina.it/components/com_albopretoriosetup/show.php?id=15&it=NO
SABAUDIA: le spese del bilancio di previsione che andrà in Consiglio comunale il 29/7
Il giorno 29 luglio è stato convocato il Consiglio comunale per esaminare la proposta di bilancio di previsione predisposta dalla Giunta comunale. Anziché seguire una politica di contenimento delle spese dagli atti si legge un aumento rilevante del costo di alcune funzioni , senza che sia stata messa in atto alcuna politica concreta per il contenimento delle spese, il costo dei servizi affidati all'esterno, già alto, è lievitato ancora. La funzione generale di amministrazione e controllo che già l'anno scorso era molto al disopra dello standard medio dei comuni della stessa categoria di quello di Sabaudia (in rosso nel grafico) è salita ancora. Il totale della spesa supera di molto le entrate creando uno sbilancio dei conti che è in contrasto con le nuove norme che sanciscono il pareggio dei bilanci.
La torta con l'elaborazione delle principali spese correnti mostra chiaramente come le prestazioni di servizi affidati a ditte esterne sia arrivata al 43% della spesa totale, mentre gli oneri finanziari siano arrivati al 3% e gli oneri straordinari al 16%. Per il personale dipendente, che potrebbe svolgere molti lavori "in economia" si spende oramai solamente il 22% e il Comune non prevede di coprire neanche i pochi posti che la legge comunque gli consentirebbe a seguito del pensionamento o,purtroppo, del decesso di alcuni. Mi auguro che il Consiglio comunale voglia modificare questa impostazione del bilancio provvedendo a ridimensionare le spese al livello delle entrate e ad avviare una seria politica di governo delle risorse disponibili utilizzando le professionalità presenti tra il personale.
La torta con l'elaborazione delle principali spese correnti mostra chiaramente come le prestazioni di servizi affidati a ditte esterne sia arrivata al 43% della spesa totale, mentre gli oneri finanziari siano arrivati al 3% e gli oneri straordinari al 16%. Per il personale dipendente, che potrebbe svolgere molti lavori "in economia" si spende oramai solamente il 22% e il Comune non prevede di coprire neanche i pochi posti che la legge comunque gli consentirebbe a seguito del pensionamento o,purtroppo, del decesso di alcuni. Mi auguro che il Consiglio comunale voglia modificare questa impostazione del bilancio provvedendo a ridimensionare le spese al livello delle entrate e ad avviare una seria politica di governo delle risorse disponibili utilizzando le professionalità presenti tra il personale.
sabato 25 luglio 2015
SABAUDIA: il bilancio di previsione 2015 del Comune
La prossima settimana è prevista la discussione da parte del Consiglio comunale di Sabaudia del Bilancio di previsione per l'esercizio 2015. Fino ad ora, nonostante le direttive del Governo in materia di partecipazione alla predisposizione del bilancio i cittadini non sono stati coinvolti. Il bilancio prevede un notevolissimo aumento delle entrate e delle spese ed un forte sbilanciamento per cui non viene rispettato il principio contabile della parità tra entrate ed uscite. Gli stessi revisori dei conti hanno manifestato perplessità su questo punto (in base ai loro conti lo sbilanciamento sarebbe di oltre un milione di euro) e sulla possibilità di concretizzare talune entrate. Come si vede dal grafico sono aumentati notevolmente i prestiti che graveranno sui bilanci futuri come oneri finanziari. Per quanto riguarda la spesa anziché mettere in atto una rigorosa spending review, come richiesto agli enti locali più volte dal Governo, assistiamo ad un incremento per quasi tutte le voci, ma in particolare per la parte relativa all'affidamento all'esterno dei servizi... che ha raggiunto una percentuale pari al 43% della spesa totale. Tra breve sarà disponibile una presentazione di oltre sessanta slides nel mio sito in slideshare e su you-tube.
venerdì 24 luglio 2015
ANCORA TAGLI AL FONDO SANITARIO NAZIONALE
La Commissione Bilancio del Senato ha approvato ieri con alcune modifiche il testo per la conversione in legge del D.L. 78/2015 concernente gli enti locali con gli emendamenti introdotti dal Governo che riguardano in maniera diretta il Servizio Sanitario Nazionale: è previsto un notevole taglio del Fondo Sanitario Nazionale, mentre viene raddoppiato il potenziale dell'AIFA con l'assunzione di n. 241 unità; a questa novità seguiranno la riorganizzazione dell'Istituto Superiore di Sanità e quella dell'AGENAS. Con il tagli previsti secondo alcuni sarà difficile per le regioni rispettare i Livelli essenziali di assistenza. Un colpo pesante per l'assistenza territoriale, mentre prosegue l'accentramento di funzioni e la crescita delle strutture centrali, oramai il Ministero, tra personale gestito direttamente e tramite enti o agenzie ha più del doppio del personale che aveva prima della riforma che ha decentrato tutto alle regioni. Quindi, poiché comunque le regioni hanno bisogno di personale per gestire le loro competenze, c'è una ridondanza di personale che comporta costi rilevanti, di qui i tagli proprio ai servizi ? Che ne penserebbe Cottarelli?
IL GOVERNO HA DISTRIBUITO TRA LE REGIONI IL FONDO PER L'ASSISTENZA SOCIALE
Sulla G.U. n. 165 del 18 luglio scorso è stato pubblicato il Decreto ministero del lavoro e delle politiche sociali del 4 maggio 2015 relativo alla ripartizione delle risorse finanziarie afferenti il Fondo nazionale per le politiche sociali, per l’anno 2015 “Le risorse complessivamente afferenti al Fondo nazionale per le politiche sociali per l’anno 2015” si legge nell’articolo del provvedimento ammontano a 312.992.666 di euro.I finanziamenti sono stati ripartiti (salvo quanto previsto all’art. 7 dello stesso decreto) secondo il seguente schema:
a) Somme destinate alle Regioni € 278.192.953,00
b) Somme attribuite al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per gli interventi a carico del Ministero e la copertura degli oneri di funzionamento finalizzati al raggiungimento degli obiettivi istituzionali € 34.799.713,00
Per il Lazio sono stati assegnati € 24.341.883,39, ora vedremo come saranno distribuiti.
Nel frattempo, nonostante quanto affermato, la situazione di molte persone a causa della crisi economica perdurante, si è aggravata e le disponibilità specialmente di risorse umane dei servizi sociali non sono più in grado di fronteggiare le richieste.
INDIVIDUATI GLI AGGREGATORI PER LA CENTRALIZZAZIONE DEGLI ACQUISTI
Con DPCM 11 novembre 2014 sono stati stabiliti i Requisiti per l'iscrizione nell'elenco dei soggetti aggregatori, ai sensi dell' art.9, comma 2 del D.L. n.66/2014 convertito in legge n. 89/2014 , che prevede l'acquisizione di beni e servizi da parte delle P.A. attraverso soggetti aggregatori e prezzi di riferimento, insieme con il relativo elenco recante gli oneri informativi. Con la Determinazione n. 3 del 25 febbraio 2015 l'ANAC ha definitola riconducibilità delle Stazioni Uniche Appaltanti di cui all’art. 13 della L.136/2010 alla definizione di centrale di committenza, come disciplinata dall’art. 33 del d.lgs. 163/06 e s.m . e i.. Sula base delle richieste pervenute ed in base alla loro valutazione il Consiglio dell' ANAC ha finalmente individuato l'elenco dei soggetti aggregatori che sono autorizzati a svolgere le funzioni di centrale di acquisti per conto degli altri enti del territorio. Tra questi soggetti troviamo la CONSIP e tutte le Regioni; per la Regione Lazio: Direzione Centrale acquisti della Regione Lazio. Così finalmente finirà la situazione attuale che vede anche in Comuni molto piccoli una molteplicità di responsabili degli acquisti, privi spesso di adeguate conoscenze e competenze. Il vantaggio dal punto di vista economico sarà rilevante e ogni ente potrà risparmiare i tempi delle procedure talora molto complesse e lunghe. Ogni P.A. , compresi gli enti locali potrà utilizzare questo nuovo strumento essendo anche liberata dalle responsabilità connesse con eventuali errori delle procedure di gara.
giovedì 23 luglio 2015
SABAUDIA: TAGLIO DI PINI A VIA PRINCIPE EUGENIO
VIA PRINCIPE EUGENIO LUGLIO 2015 |
Nonostante quanto previsto dalla legge 14 gennaio 2013, n. 10 Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani prevede che ogni Comune debba provvedere a censire e classificare gli alberi piantati, nell’ambito del rispettivo territorio, in aree urbane di proprietà pubblica e che ciascun Sindaco al termine del mandato renda noto il bilancio arboreo, indicando il rapporto fra il numero degli alberi piantati in aree urbane di proprietà pubblica rispettivamente al principio e al termine del mandato stesso, dando conto dello stato di consistenza e manutenzione delle aree verdi urbane di propria competenza. A Sabaudia di censimento non c'è nemmeno l'ombra, ma si prosegue ad abbattere moltissimi alberi proprio nel centro urbano senza pensare nemmeno lontanamente a sostituirli. La meravigliosa alberata che conduceva al mare è stata già decimata eliminando circa venti pini nel tratto che dall'incrocio con via Conte Rosso scende verso il ponte.
L'inverno passato sono stati "potati" drasticamente molti pini in via Umberto I , ora via Principe di Piemonte.(nella foto); ma alla fine del mandato per legge il Sindaco dovrà presentare il suo rendiconto tra quanto verde ha trovato e quanto lascerà.....
VIA PRINCIPE DI PIEMONTE PRIMAVERA 2014 |
VIA PRINCIPE DI PIEMONTE 2014 |
mercoledì 22 luglio 2015
LA MIA PETIZIONE E' STATA UTILE....
LA RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI SULL'ENTE NAZIONALE PARCO DEL CIRCEO
La Corte dei Conti, con deliberazione in data 16 giugno 2015, n. 67, ha preso in esame la gestione finanziaria dell'Ente nazionale Parco del Circeo svolgendo le seguenti osservazioni:
1)l’ esercizio 2012 si è chiuso con un disavanzo finanziario di € 85.901 ( nel 2011 si era chiuso con un avanzo di € 168.880) mentre l’esercizio 2013 si è chiuso con un avanzo di € 299.228;
2)le spese correnti registrano nel 2012 un aumento del 12,95%, mentre nel 2013 una diminuzione del 3,65%;
3)le poste fondamentali della uscite correnti nel 2012 sono rappresentate per il 31,81% dagli oneri per il personale e per il 27,26% da spese per prestazioni istituzionali; nel 2013 gli oneri per il personale diminuiscono dell’ 11,9% incidendo sul totale per il 29,07%, mentre le spese
4) per prestazioni istituzionali, riconducibili prevalentemente all’attività del Corpo forestale dello Stato, aumentano del 54,4% incidendo sul totale per il 43,69%;
5) la situazione amministrativa registra un costante incremento dell’avanzo d’amministrazione, pari ad € 1.320.876,87 nel 2012 ( nel 2011 è stato di € 1.207.175,91) e ad € 1.691.637,94 nel 2013;
6) nonostante un’accelerazione del processo di smaltimento dei residui passivi, il volume dei
residui, sia attivi che passivi, è tuttora elevato;
7) l’esercizio 2012 chiude con un avanzo economico di € 95.333 ( nel 2011: + € 821.949), mentre il
2013 chiude con un disavanzo di € 132.669;
8) il patrimonio netto si incrementa nel 2012 raggiungendo il valore di euro 976.482 mentre
diminuisce nel 2013 attestandosi a € 843.813;
Al riguardo la Corte dei conti non può non rilevare che tali dati evidenziano uno squilibrio
strutturale che richiede adeguati e urgenti interventi sul piano del contenimento dei costi o
dell’acquisizione di ulteriori fonti di entrata. In proposito si sottolinea che le già limitate entrate
proprie si sono ridotte in misura consistente nell’esercizio 2013.
Considerazioni molto amare. La situazione è sotto gli occhi di tutti. Ci sono precise responsabilità.
lunedì 20 luglio 2015
PETIZIONE A SOSTEGNO DELL’APPROVAZIONE DELLA MOZIONE RELATIVA ALLA TUTELA DELLE ACQUE INTERNE IN DISCUSSIONE DOMANI IN CONSIGLIO COMUNALE
In data odierna ho inviato al Presidente del Consiglio comunale di Sabaudia ed a tutti i consiglieri comunali la seguente Petizione:
Il sottoscritto dott. Franco Brugnola, nato a Roma il 2 dicembre 1942 e residente in Sabaudia, via Arezzo 28, con la presente desidera far presente quanto segue:
Domani il Consiglio comunale è chiamato ad esaminare una Mozione (a firma dei Consiglieri Gervasi, Bianchi e Pastore) relativa, tra l’altro, allo stato ambientale di tutte le acque interne nel territorio, al Piano di coordinamento dei controlli dell’ambiente, nonché alla istituzione di una commissione di studio per la tutela dell’ambiente.
In data 6 settembre 2012 fu presentata un’analoga mozione che fu respinta dalla maggioranza dell’epoca.La situazione in questi anni si è aggravata per due ordini di motivi:
1) Non è stato fatto nulla per rimuovere le cause che hanno portato a questa situazione delle acque interne con particolare riguardo a quelle del Lago di Paola; il pompaggio dell’acqua infatti è solo un palliativo;
2) Le condizioni climatiche sono peggiorate.
Non è possibile che all’interno del Parco Nazionale del Circeo, patrimonio dell’UNESCO, ci sia così scarsa attenzione ad un problema ambientale del genere che incide anche sulla qualità delle acque del mare con tutte le conseguenze turistiche che ben si conoscono.
Ciò posto lo scrivente, al fine di fornire un modesto contributo al lavoro di Codesto Consiglio, e tenuto conto che il Comune può e deve svolgere un ruolo iniziativa su questo tema, si permette di rivolgere la seguente
PETIZIONE
1) Per l’approvazione della mozione all’esame del Consiglio;2) Per individuare i compiti di ciascuna delle amministrazioni interessate e promuovere un loro maggiore coordinamento fissando tempi e modalità per gli adempimenti da promuovere nell’immediato:
a) Comune di Sabaudia: verifica, d’intesa con le altre amministrazioni interessate, degli allacci alla rete fognaria da parte delle abitazioni sul lago; controllo delle distanze delle serre dalle rive del lago; accertamenti circa gli eventuali allacci alla conduttura delle acque chiare che finisce nel lago;
b) Proprietà Scalfati: per le attività di pompaggio e di mantenimento delle aree di pertinenza
c) Provincia di Latina: controlli delle acque interne che dal resto del territorio provinciale arrivano in quello di Sabaudia;
d) Consorzio di Bonifica: gestione quotidiana dell’idrovora posta a canale Caterattino e suo azionamento nelle fasi di bassa mare, con contestuale chiusura delle paratie poste sul canale che porta al Lago;
e) Parco Nazionale del Circeo: verifica circa il rispetto del Decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 10 marzo 2015, recante le Linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette;
f) Azienda Sanitaria Locale Latina, Dipartimento di Prevenzione: controlli dal punto di vista igienico sanitario sulle acque interne (balneabilità, utilizzo per itticoltura e mitilicoltura) mediante l’ARPA e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, con particolare attenzione agli affluenti del lago;
g) AcquaLatina: verifiche circa la funzionalità del depuratore e suo eventuale potenziamento, nonché della rete fognaria;
h) Corpo Forestale dello Stato: CTA, sorveglianza del parco e monitoraggio ambientale
i) Ministero dell’Ambiente: per il rispetto della Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE
j) Regione Lazio per quanto riguarda l’applicazione del Decreto 30 marzo 2015 con cui il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha approvato le Linee guida per la verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale dei progetti di competenza delle regioni e province autonome, previsto dall’articolo 15 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116
k) Comando Carabinieri per la tutela della salute (NAS) per gli eventuali interventi che si rendessero necessari;
Nel ringraziare per la cortese attenzione che sarà posta alla presente, porgo cordiali saluti,
SABAUDIA: ANCORA DEBITI FUORI BILANCIO
Con Deliberazione n. 36 del 25 ottobre 2012 Il Consiglio comunale di Sabaudia stabiliva l' "Istituzione di una commissione di inchiesta ai sensi dell’art. 32 del vigente regolamento del Consiglio comunale avente per oggetto il c.d. “Debito Talenti". Nonostante i miei solleciti (da ultimo in data 30 novembre 2012, la Commissione non fu mai riunita; poi a seguito delle dimissioni del Sindaco il Prefetto sciolse il Consiglio. Personalmente ritengo che la volontà manifestata a suo tempo dal Consiglio debba essere rispettata e che debba essere portata a compimento quella commissione. Purtroppo la materia dei debiti fuori bilancio è vissuta con difficoltà nel Comune di Sabaudia e proprio il 22 luglio p.v. in Commissione bilancio è stata posto all'ordine del giorno il riconoscimento e la regolarizzazione contabile di un altro debito fuori bilancio ai sensi dell'art. 194 del TUEL e riguardante la nota vertenza con gli avvocati Pietrosanti e Argano. Data la delicatezza della questione è necessaria che sia mantenuta la massima trasparenza su tutta la questione. Nel passato per illustrare il problema ho anche predisposto delle slides che sono reperibili sul mio blog.
domenica 19 luglio 2015
ENTRATO IN VIGORE IL CASELLARIO DELL'ASSISTENZA SOCIALE
In questi giorni è divenuto esecutivo il D.M. del Ministero dell'Economia e delle Finanze 16 dicembre 2014, n. 206 con il Regolamento recante n. modalità attuative del Casellario dell'assistenza, a norma dell'articolo 13 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Con questo provvedimento vengono definite le caratteristiche del casellario dell'assistenza, previsto dall'articolo 13 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, quale strumento di raccolta delle informazioni sui beneficiari e sulle prestazioni sociali loro erogate, al fine di migliorare il monitoraggio, la programmazione e la gestione delle politiche sociali. Tali informazioni contribuiscono ad assicurare una compiuta conoscenza dei bisogni sociali e del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali e costituiscono, secondo le modalità di cui all'articolo 6, parte della base conoscitiva del sistema informativo dei servizi sociali, ai sensi dell'articolo 21, comma 1, della legge 8 novembre 2000, n. 328. Per tali finalità confluiranno nel casellario le informazioni della banca dati delle prestazioni sociali agevolate, di cui al decreto 8 marzo 2013 del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, concernente «Definizione delle modalità di rafforzamento del sistema dei controlli ISEE». Il casellario acquisisce altresì le informazioni sulle altre prestazioni sociali, la cui erogazione non è condizionata alla verifica della situazione economica dei beneficiari, organizzate in apposita banca dati. Il casellario acquisisce infine, in caso di prestazioni sociali che per la loro natura richiedono interventi di valutazione e presa in carico da parte dei servizi sociali, le informazioni sulla valutazione dei beneficiari. Gli enti locali e ogni altro ente erogatore di prestazioni sociali e di prestazioni sociali agevolate mettono a disposizione del Casellario le informazioni di propria competenza individuate dal presente decreto. Resta fermo che il Casellario raccoglie informazioni connesse alle sole prestazioni sociali per la cui erogazione è necessaria l'identificazione del beneficiario. Le informazioni raccolte dal Casellario sono rese disponibili , fatti salvi gli specifici utilizzi della banca dati delle prestazioni sociali agevolate. Ai fini della trasmissione delle informazioni, gli enti locali possono avvalersi del sistema pubblico di connettività attraverso servizi di cooperazione applicativa.
sabato 18 luglio 2015
LA RETE DI DISTRIBUZIONE DEL GAS COMUNALE
La Corte dei Conti, Sezione Lombardia di recente ha emesso un parere (n. 141/2015) in merito alla proprietà della rete di distribuzione del gas, affermando che "... la proprietà degli impianti, delle dotazioni e delle reti necessarie a svolgere il servizio pubblico di distribuzione del gas naturale è essenzialmente pubblica, confluisce nel patrimonio indisponibile dell’ente locale ed è attribuibile, oltre che direttamente all’ente territoriale, a società patrimoniali, totalmente partecipate dal medesimo ente e, nei limiti del legame funzionale inscindibile fra proprietà e gestione del servizio, ai soggetti privati che posseggono i requisiti legali individuati dall’art. 14 comma 5 del D. Lgs. n.164/2000 per la partecipazione alle gare di affidamento del servizio, alla stregua dei criteri concorrenziali imposti dalle norme comunitarie. Infatti, l’attribuzione della disponibilità in capo al privato delle reti, delle dotazioni e degli impianti di distribuzione del gas, si giustifica e si legittima esclusivamente se strettamente correlata con la durata contrattuale del regime concessorio, costituito a seguito di gara regolarmente condotta secondo i principi di tutela della concorrenza previsti dall’ordinamento interno e dal diritto comunitario. Venendo al secondo quesito, peraltro formulato in via ipotetica, ferma rimanendo la declaratoria di inammissibilità oggettiva, preliminare ed assorbente ad ogni valutazione della Sezione in ordine al diritto al rimborso a favore del gestore uscente, ai sensi dell’art. 7 comma 2 del decreto “criteri” e in ordine alla percezione delle utilità economiche correlate alla disponibilità degli impianti, si pone la condizione che la società a totale partecipazione pubblica, richiamata nelle premesse, si aggiudichi la gara d’ambito per l’erogazione del servizio di distribuzione del gas nei comuni non ancora acquisiti; non essendo ipotizzabile, in base alla normativa di settore, l’affidamento diretto del servizio in “accrescimento” a quello già gestito in concessione per i comuni limitrofi. Infine, si evidenzia che l’art. 14 comma 5 del D. Lgs. n.164/2000 prevede l’esclusione dalle gare di affidamento del servizio di distribuzione del gas delle “società, delle loro controllate, controllanti e controllate da una medesima controllante, che, in Italia e in altri Paesi dell’Unione europea, o in Paesi non appartenenti all’Unione europea, gestiscono di fatto, o per disposizioni di legge, di atto amministrativo o per contratto, servizi pubblici locali in virtù di affidamento diretto o di una procedura non ad evidenza pubblica”. Molti Comuni non si preoccupano di ascoltare i bisogni dei cittadini e non controllano il rispetto da parte delle società incaricate della gestione del rispetto del contratto. Molte aree comunali sono così prive della rete di distribuzione del gas e i cittadini devono ricorrere alle bombole con rischi e costi maggiori.
venerdì 17 luglio 2015
IL COMUNE DI SABAUDIA E L'INFORMATIZZAZIONE
La Giunta municipale di Sabaudia ha approvato con deliberazione n. 10 in data 17 febbraio 2015 un "Piano di informatizzazione delle procedure per la presentazione delle istanze, dichiarazioni e segnalazioni, ai sensi dell'art. 24, comma 3-bis, D.L. 90/2014)" , demandando al responsabile del Settore competente di procedere agli adempimenti di competenza, ma non risulta che siano state stanziate somme specifiche. Leggendo la relazione previsionale e programmatica al Bilancio di previsione 2015, del Comune di Sabaudia, quando si arriva al Settore informatizzazione (Programma 24) si leggono solo alcune cifre aride : € 223.206,83 per l'anno 2015, mi sembra veramente molto poco per un Comune che potrebbe fare un vero salto di qualità se decidesse di dotarsi di programmi moderni e integrati specialmente dal punto di vista contabile, come del resto sollecitato più volte da me e dallo stesso Collegio dei revisori, che, tra le osservazioni e i suggerimenti, parla esplicitamente di "aggiornamento delle procedure informatiche necessarie per la contabilità economico patrimoniale". Addirittura la pagina n.66 della relazione intitolata : Descrizione del progetto 24 Informatizzazione è bianca.....; peraltro a pag. 78 si trova la seguente affermazione: "...preso atto dell'incomunicabilità operativa tra i due sistemi informatici utilizzati da due diversi servizi..." A pag. 80 invece si afferma che "La priorità per il 2014 (?), è data dalla sostituzione e l'adeguamento del sistema informatico contabile che andrà in vigore a partire dall'1.01.2015". E' evidente che c'è qualche discrasia. Anche per il servizio demografico si parla di "innovazioni informatiche" , ma essendo stata superata la metà dell'anno forse si dovrebbe cominciare a vedere qualcosa...Più avanti a pag. 304 si legge che per la pianificazione territoriale urbanistica si vuole provvedere all'adeguamento delle cartografie dal formato cartaceo al supporto informatico, cosa indispensabile, ma appunto manca un vero Piano per l'informatica dell'intero comune, non è possibile che l'argomento sia trattato ancora in maniera frazionata dai vari uffici proprio perché è dall'integrazione che possono nascere le indispensabili sinergie per superare i problemi attuali dovuti al frazionamento delle competenze ma anche quello delle molte ditte che se ne occupano...
CANTONE ESPRIME PREOCCUPAZIONE PER L'ECCESSO DI SNELLIMENTO PREVISTO DALLA RIFORMA DELLA P.A. APPROVATA IERI DALLA CAMERA. MA IL TESTO ORA TORNA AL SENATO
Ieri la Camera ha approvato la proposta di legge recante la delega per la riforma della Pubblica amministrazione. Preoccupazione è stata espressa dal Presidente dell'ANAC Cantone in merito all'estensione dell'istituto del silenzio assenso in quanto può essere uno strumento per agevolare, specialmente nel campo ambientale, l'approvazione di provvedimenti che potrebbero agevolare fenomeni corruttivi. Speriamo che la proposta, che ora deve tornare al Senato, possa essere corretta per evitare che tanto lavoro fatto dall'ANAC possa poi essere aggirato proprio grazie al cosiddetto snellimento previsto dalla nuova legge.
SABAUDIA: L'INVENTARIO E LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
Tra gli atti allegati al bilancio di previsione 2015 c'è la deliberazione n. 118 del 21 ottobre 2014 avente per oggetto "DECRETO MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E TRASPORTI 09 GIUGNO 2005 – ART. 128 DECRETO LEGISLATIVO 12 APRILE 2006 N. 163 - PROGRAMMA TRIENNALE ED ELENCO ANNUALE DEI LAVORI PUBBLICI – ANNO 2015/2016/2017 – ADOZIONE". All'Albo pretorio online è stato pubblicato anche il Parere del Collegio dei revisori dei conti. Da anni mi occupo della gestione del patrimonio del Comune e della sua manutenzione. Più volte ho sollevato il problema della mancanza di un inventario dei beni mobili ed immobili rappresentando le responsabilità connesse, nonché lo stato del patrimonio del Comune (nota del 28 febbraio 2011 all'Ispettorato Generale di Finanza e alla Prefettura di Latina). La Corte dei Conti nella famosa deliberazione n. 61/2012 ebbe a scrivere quanto segue"Mancato aggiornamento degli inventari dei beni mobili e immobili. L'attendibilità del conto del patrimonio, come dichiarato dallo stesso Organo di revisione, risultava inficiata dal mancato aggiornamento annuale degli inventari, irregolarità perdurante da tempo imprecisato. Al riguardo, i rappresentanti dell'Ente hanno indicato, ma in via solo approssimativa, nell'anno 2008 l'epoca dell'ultimo aggiornamento disponibile. Hanno, comunque, ribadito quanto già rappresentato per iscritto circa la avvenuta attivazione di un progetto finalizzato alla redazione del nuovo inventario da concludersi entro il 2012". Orbene il Collegio dei revisori in data 15 luglio 2015 è stato costretto a rammentare tra le osservazioni e i suggerimenti (punto h - adempimenti per il completamento dell'armonizzazione contabile) come sia indispensabile provvedere all'aggiornamento dell'inventario e alla sua codifica secondo il piano patrimoniale del piano dei conti integrato (allegato 6 al D.lgs 118/2011). Ma uno degli aspetti più gravi è dato dalla scarsa manutenzione del patrimonio. Allo stato da oltre un anno la Sala Consiliare è inagibile, le sale di lettura di Palazzo Mazzoni sono chiuse, la situazione del Ponte Giovanni XXIII è sotto gli occhi di tutti, la c.d. Casa Domotica viene utilizzata solamente in estate; molti ex edifici scolastici sono stati assegnati a canoni irrisori ad associazioni private che a loro volta concedono parte dei locali stessi per lo svolgimento di attività a pagamento; lo stato dell'ex Circolo "Le querce" è di totale abbandono con un danno erariale rilevante. Per molti terreni sono state intentate cause da parte degli occupanti per usucapione e in alcuni casi il giudice ha assegnato loro gli immobili con ulteriore danno per il Comune. Il piano di alienazione degli immobili approvato con deliberazione n. 64/2015 appare per molti versi utopico in quanto comprende beni che sono stati già posti in vendita in tutti gli anni passati senza alcun esito con il risultato che le entrate previste appaiono di dubbia realizzazione. ecc.
giovedì 16 luglio 2015
PUBBLICATA LA LEGGE 107/2015 RECANTE LA DELEGA AL GOVERNO PER LA RIFORMA DELLA SCUOLA
Sulla Gazzetta ufficiale n. 162 del 15 luglio 2015 è stata pubblicata la legge 107/2015 con cui il Parlamento ha approvato la delega al Governo per la riforma della scuola. Si tratta del testo approvato dopo la presentazione dell'emendamento governativo di 212 commi. Ancora una volta le tanto attese riforme vengono delegate al Governo con un provvedimento che lascia molte zone grige. La fretta di fare non ha consentito i necessari approfondimenti. Mi auguro che in sede di emanazione dei decreti delegati si provveda a migliorare le prospettive del nostro sistema della conoscenza in base ai principi enunciati nelle premesse del testo. Per leggerla la trovate qui:
PARTE IN DISAVANZO SECONDO IL COLLEGIO DEI REVISORI IL BILANCIO DI PREVISIONE 2015 DEL COMUNE DI SABAUDIA
Finalmente sull'albo pretorio online è apparsa la deliberazione n. 69/2015 relativa all' approvazione del bilancio di previsione 2015 con i relativi allegati. Per comprendere meglio le cose ho cominciato dalla relazione del Collegio dei Revisori i quali per prima cosa hanno preso in esame gli equilibri di gestione dell'esercizio 2014 invitando l'ente a rettificare il presunto avanzo 2014 in quello che invece è un disavanzo pari ad € 1.450.119,86 che quindi deve essere riportato sul bilancio di previsione del corrente esercizio. A questo si aggiunge il fatto che secondo i Revisori risulta la presenza di una proposta di deliberazione, non ancora sottoposta al Consiglio comunale che reca il riconoscimento di debiti fuori bilancio per € 1.181.727,58. Non si comprende come mai ancora non sia stata sottoposta al Consiglio. Il Collegio in un altro punto testualmente afferma :"La gestione finanziaria complessiva dell'ente nel 2014 continua a risentire del disavanzo prodotto dall'annualità 2012". Questa è la dimostrazione che le dimissioni del Sindaco dell'epoca, che era sempre Lucci, non sono state casuali o meramente politiche, ma legate ad una situazione reale di notevole gravità, che ha prodotto l'intervento della Corte dei Conti, ma che ancora non è risolta. A questo si è aggiunto il riaccertamento dei residui attivi e passivi che ha caricato sul bilancio di questo esercizio ulteriori € 227.834,28 per il ripiano del disavanzo di € 6.835.028,40 spalmato dalla maggioranza su trenta anni. Ancora un bilancio di previsione che si apre con un grave disavanzo, senza che siano stati messi in atto interventi concreti per un taglio effettivo delle spese e per rendere più equa l'imposizione fiscale. Il Parere dei revisori dei conti si trova qui:
mercoledì 15 luglio 2015
IL COMUNE DI SABAUDIA E IL BILANCIO PARTECIPATO
Entro il 30 luglio il Comune di Sabaudia dovrà approvare il bilancio di previsione 2015.
Uno di principali doveri dei Sindaci è quello di aumentare la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche. Le forme prescelte sono molteplici ed hanno nella e-democracy il livello più moderno ed importante. Tra queste il Bilancio Partecipato (o partecipativo) è una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città. Il bilancio partecipativo inizia ad essere conosciuto e a diffondersi dopo il primo Forum Sociale Mondiale tenutosi a Porto Alegre nel 2001; sul modello latinoamericano si sono sviluppate le prime sperimentazioni di bilancio partecipativo in Italia ed Europa. esiste anche una Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2006 su questo tema.
Il fine è quello di permettere ai cittadini di partecipare attivamente allo sviluppo ed alla elaborazione della politica municipale. È un processo attraverso cui i cittadini decidono direttamente, attraverso questionari, assemblee di quartiere o generali, le opere e gli investimenti che l’ente locale deve effettuare. Tali priorità, dopo un esame di fattibilità tecnica e finanziaria – anch’esso condotto in maniera partecipata da cittadini, esperti dell’ente, soggetti sociali e amministratori – vengono inserite nel bilancio “tradizionale” e approvate con questo dal Consiglio dell’ente. Il Comune si pone al centro di una serie di rapporti con differenti gruppi sociali rispetto ai quali attiva relazioni di scambio, di informazione, di rappresentanza. Questi gruppi finiscono per costituire dei veri e propri interlocutori o portatori di interessi (detti stakeholder), che influenzano e sono influenzati dall’attività del Comune stesso. In questo contesto, in rapido e continuo mutamento è necessario un approccio strutturato finalizzato al coinvolgimento degli stakeholder anche in un’ottica di co-gestione. Le forme di coinvolgimento degli stakeholder rappresentano momenti di ascolto e dialogo imprescindibili per comprendere il livello di “soddisfazione” degli stakeholder. L’obiettivo è quello di individuare anche nuove forme di ascolto e dialogo, soprattutto attraverso il web. E’ un esempio pratico di democrazia partecipativa e diretta, e ne diventa uno strumento indispensabile, dato che l’attuabilità di politiche e la fattibilità di interventi sul territorio sono determinati dalla copertura finanziaria e dalla possibilità di effettuare investimenti economici. Attraverso il bilancio partecipativo è possibile costruire un rapporto diretto tra cittadini e governance locale, riavvicinare le persone e l’elettorato alla politica e al governo del territorio. Esso rappresenta “uno strumento privilegiato per favorire una reale apertura della macchina istituzionale alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione nell’assunzione di decisioni sugli obiettivi e la distribuzione degli investimenti pubblici, superando le tradizionali forme solo ‘consultive’ e creando un ponte tra democrazia diretta e quella rappresentata”.
Il modello preferito è quello delle quattro “C” : Comunicazione, Consultazione, Confronto e Codecisione. Un ente pubblico può decidere di utilizzare il bilancio partecipativo sulla base di diverse motivazioni e perseguendo varie finalità: dalla più semplice volontà di promuovere uno strumento di ascolto delle reali necessità dei cittadini o dall’obiettivo di promuovere un’amministrazione più trasparente e dialogante o di migliorare il rapporto con i cittadini, alla volontà di rendere realmente partecipi i cittadini e di renderli attivi nel territorio in cui vivono incentivando anche una maggiore responsabilizzazione della cittadinanza e un maggiore senso civico.
In sintesi i principali obiettivi che il bilancio partecipativo persegue sono:- facilitare il confronto con la cittadinanza e promuovere scelte e decisioni condivise, riducendo anche i conflitti
- rispondere in modo più efficace, alle necessità dei cittadini, e assicura una maggiore corrispondenza tra bisogni da soddisfare e risorse disponibili
- coinvolgere i cittadini nel processo nella gestione pubblica attraverso forme di democrazia diretta
- ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini
Più volte è stato chiesto di predisporre il bilancio di previsione attraverso un percorso che coinvolgesse la comunità, anche utilizzando somme a suo tempo messe a disposizione dalla Regione.
Ancora una volta il Comune di Sabaudia ha perduto l’occasione di fare un bilancio partecipativo, come se avesse timore di far partecipare i cittadini alle scelte su come devono essere spesi i loro soldi.
martedì 14 luglio 2015
IL LAGO DI PAOLA TRA LA TERRAFERMA E IL MARE
Il 22 luglio p.v. è stato convocato il Consiglio comunale di Sabaudia per esaminare una mozione relativa allo stato di tutte le acque interne del territorio, nonché per la istituzione di una commissione di studio con i rappresentanti di tutti gli organi preposti ai controlli e dei rappresentanti di tutti i gruppi consiliari. La cosa ricalca quanto già da tempo proposto da me.
Il 27 settembre 2011 inviai una lettera al Presidente del Parco Nazionale del Circeo ed al Sindaco dell'epoca, che è anche quello attuale) con le osservazioni del PD volte a contribuire alla elaborazione del Piano del Parco, del Piano
di sviluppo socio-economico e del relativo Regolamento. Uno dei punti trattati, il quinto, era proprio intitolato "Equilibri e disequilibri delle risorse idriche – qualità delle acque" e venivano affrontate le tematiche oggi tornate prepotentemente di attualità e concernenti lo stato delle acque del lago, argomento che per troppi anni è stato volutamente ignorato per non mettere mano alle sue cause. Purtroppo gli anni sono passati, ma del Piano socio economico del parco non se ne parla, mentre avrebbe potuto essere lo strumento per chiedere ed ottenere finanziamenti per il risanamento del lago e anche di dare lavoro a molte persone.
Poco dopo il 27 ottobre dello stesso anno il Consiglio Comunale ebbe a respingere una mozione presentata proprio per il risanamento del lago; anche se già all'epoca il fenomeno della eutrofizzazione era molto presente e con esso quello conseguente dell'anossia delle acque, fenomeni questi prodotti dai fertilizzanti che arrivano al lago dalle colture agricole che si trovano all'interno. La mozione, guarda caso, prevedeva proprio la costituzione di un tavolo tecnico con tutti i rappresentanti degli enti preposti Parco, Consorzio di Bonifica, ASL, ARPA, Forestale, etc. e con la partecipazione dei membri della Commissione ambiente.
Sono tornato su questo blog sul tema a primavera di quest'anno perché le modifiche climatiche in atto mi facevano pensare ad una estate "difficile".
Nel frattempo il Ministero dell'ambiente ha emanato un decreto con i requisiti delle acque all'interno dei Parchi nazionali, che sembra fatto apposta per il nostro, ma cosa è stato fato per farlo rispettare?
Tempo addietro fu promesso che sarebbero state fatte delle verifiche sugli scarichi delle ville nel lago, ma non sono state date notizie circa queste verifiche (sempre che siano state fatte).
In una mia intervista sul settimanale LEFT (n. 21/2015, pagg. 38-43) ho parlato anche del problema dello stato delle acque del lago.
Alcuni sostengono che potrebbe avvenire che negli scarichi delle acque chiare, che finiscono nel lago, specialmente in presenza di determinate situazioni, ci possano essere apporti da parte della rete fognaria
Il Comune ha incaricato la Proprietà Scalfati di occuparsi della gestione della pompa di Caterattino, cosa che è stata fatta installando una nuova pompa e nuove paratie che rispettano le maree e che favoriscono l'ossigenazione delle acque.
L'idrovora del Consorzio di bonifica che opera proprio sul canale Cateratttino dovrebbe però coordinare i suoi tempi con le maree e con le paratie poste sul canale più piccolo che conduce al lago, è tanto difficile?
Nel frattempo il Ministero dell'ambiente ha emanato un decreto con i requisiti delle acque all'interno dei Parchi nazionali, che sembra fatto apposta per il nostro, ma cosa è stato fato per farlo rispettare?
Tempo addietro fu promesso che sarebbero state fatte delle verifiche sugli scarichi delle ville nel lago, ma non sono state date notizie circa queste verifiche (sempre che siano state fatte).
In una mia intervista sul settimanale LEFT (n. 21/2015, pagg. 38-43) ho parlato anche del problema dello stato delle acque del lago.
Alcuni sostengono che potrebbe avvenire che negli scarichi delle acque chiare, che finiscono nel lago, specialmente in presenza di determinate situazioni, ci possano essere apporti da parte della rete fognaria
Il Comune ha incaricato la Proprietà Scalfati di occuparsi della gestione della pompa di Caterattino, cosa che è stata fatta installando una nuova pompa e nuove paratie che rispettano le maree e che favoriscono l'ossigenazione delle acque.
L'idrovora del Consorzio di bonifica che opera proprio sul canale Cateratttino dovrebbe però coordinare i suoi tempi con le maree e con le paratie poste sul canale più piccolo che conduce al lago, è tanto difficile?
Purtroppo oggi, con il caldo, la situazione è sotto gli occhi di tutti. Spero che questa volta il Consiglio comunale decida di affrontare il problema.
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