mercoledì 16 settembre 2015

CRESCE LA PREOCCUPAZIONE SUI RISCHI DI UN RIDIMENSIONAMENTO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

Tra tagli fatti e annunciati regioni, categorie professionali e sindacati manifestano una profonda preoccupazione sul futuro del Sistema Sanitario Nazionale. Quello che era un orgoglio ed una punta di diamante dell'Italia, studiato anche da parte di esperti statunitensi, a seguito di una serie di attacchi politici continui e preordinati portati di fronte e ai fianchi, comincia a mostrare sintomi di cedimento.
In effetti in questi ultimi anni si sono succeduti tagli al Fondo Sanitario Nazionale: è noto che a confronto con altre nazioni europee il costo era tra i più bassi, solo chi era portatore di interessi della concorrenza privata affermava che i costi erano elevati. Non c'è dubbio che ci fossero e che ci siano sprechi e corruzione, che vanno colpiti ed estirpati senza pietà, proprio per l'interesse che si deve avere a tutelare il SSN. Poi sono arrivate le disposizioni per l'esternalizzazione dei servizi che avrebbero dovuto elevare la qualità, ma troppo spesso sono servite solo ad aumentare i costi e a rendere più complessa l'erogazione di alcuni servizi. Infine è arrivata la globalizzazione prima con le ASL a livello provinciale e poi con ulteriori tagli che allungano a dismisura la distanza (fisica) tra centro decisionale e utenti/clienti/pazienti (anche oltre cento chilometri). Ma fino a quando dovremo assistere a tutto questo? Gli anziani e i pazienti cronici a causa della crisi economica hanno sempre più difficoltà a trovare i soldi per il ticket e per i medicinali da banco e in molti casi smettono di curarsi, senza che nessuno se ne accorga, con risultati immaginabili, i medici di base vengono dissuasi dal prescrivere analisi ed altri accertamenti per la prevenzione così i pazienti che possono sono costretti a pagarsele, oppure a far trascorrere più tempo di quanto previsto dalle società scientifiche. Le tanto promesse (una per distretto) e attese case della salute in molte aree d'Italia sono rimaste sulla carta, invece avrebbero potuto ricreare un legame tra sanità e territorio, con la medicina d'iniziativa e personale scelto tra quello del posto.
 L'allungamento della durata media della vita tanto vantato rischia di invertirsi. Occorre che i cittadini protestino per questo stato di cose facendosi sentire a tutti i livelli.

1 commento:

  1. Conosco bene e dal di dentro il Ssn e so che gli sprechi e servizi inutili, inefficienze e ridondanze , bassa produttività di gran parte delle strutture , sacce di competenze insufficienti , gestione ideologica e scorribande della politica sono le vere cause dei servizi spesso insufficienti. I soldi sono sufficienti se solo si superassero o almeno riducessero queste iatture. Chieder ancora soldi allo stato ovvero ai cittadini serve solo ad alimentare lobby ed interessi che dichiarano di voler difendere il Ssn ma che in realtà vogliono difendere parassitismi , posti di lavoro assistenziali etc etc. Basterebbe vedere quanto meno una tac viene pagata da una asl rispetto una struttura privata o quanto maggiore è la produttività di un lavoratore di una struttura accreditata con lo stesso orario di lavoro e un contratto a tempo indeterminato. ....potrei citare numerosissimi esempi . QUINDI SI PUÒ ANCORA TAGLIARE IL FONDO SANITARIO PER COSTRINGERE TUTTI A SPENDERE MEGLIO I SOLDI DI CHI PAGA LE TASSE SENZA TAGLIARE I SERVIZI ANZI MIGLIORANDOLI

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