sabato 12 settembre 2015

PUBBLICITA' AI DATI RELATIVI ALLE ANALISI DEL LAGO DI PAOLA

In questi giorni è tornato il problema della moria dei pesci nel Lago di Paola. La proprietà Scalfati ha indetto un incontro per parlare del problema.
Ancora una volta la stampa ha dato ampia pubblicità al fatto. I cittadini devono essere messi in condizione di conoscere quale è la reale situazione delle acque del lago e da dove provenga l'inquinamento. Dai dati delle ultime analisi di cui sono entrato in possesso ci sono colibatteri, enterococco (tutti pericolosi per la salute umana) di evidente provenienza fecale, dato che solo il 75% delle abitazioni è allacciato alla rete fognaria, come dichiarato in Consiglio comunale dal Sindaco il 6 agosto scorso, deliberazione n. 18/2015)  e molte sostanze chimiche provenienti dall'agricoltura (fertilizzanti, diserbanti, ecc.).
Com’è noto, il D.lgs n. 195/2005 reca norme sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale ed affida compiti precisi agli enti locali.
Successivamente l’art. 3-sexies del D.lgs 152/2006 ha stabilito che in attuazione della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, e delle previsioni della Convenzione di Aarhus, ratificata dall'Italia con la legge 16 marzo 2001, n. 108, e ai sensi del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195, chiunque, senza essere tenuto a dimostrare la sussistenza di un interesse giuridicamente rilevante, possa accedere alle informazioni relative allo stato dell'ambiente e del paesaggio nel territorio nazionale. A sua volta l’art.40 del D.lgs n. 33/2013 recante norme sulla pubblicazione e accesso alle informazioni ambientali, dopo aver ribadito che in materia di informazioni ambientali restano ferme le disposizioni già previste dal già citato D.lgs 152/2006, dalla legge 16 marzo 2001, n. 108, nonché dal decreto legislativo 19 agosto 2005 n. 195 ha disposto che i Comuni pubblichino sui propri siti istituzionali le informazioni ambientali di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195, che detengono ai fini delle proprie attività istituzionali, nonché le relazioni di cui all'articolo 10 del medesimo decreto legislativo. Di tali informazioni deve essere dato specifico rilievo all'interno di un'apposita sezione detta «Informazioni ambientali». In data 22 aprile 2014 ho inviato una lettera per sollecitare il rispetto di dette norme ed ho potuto prendere atto che la cosa è stata in parte accolta, ma mancano ancora i dati relativi allo stato delle acque interne. Ora la lett. h) dell’art.7 della L. 124/2015 prevede “…sanzioni a carico delle amministrazioni che non ottemperano alle disposizioni normative in materia di accesso, di procedure di ricorso all'Autorità nazionale anticorruzione in materia di accesso civico e in materia di accesso ai sensi della presente lettera, nonché della tutela giurisdizionale ai sensi dell'articolo 116 del codice del processo amministrativo, di cui all'allegato 1 del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104, e successive modificazioni. Ciò posto, tenuto conto dello stato delle acque del lago di Paola e al fine di contribuire a formulare delle proposte, ai sensi delle norme sull'accesso ai dati presenterò al Comune una richiesta per  avere in formato elettronico copia dei risultati delle analisi effettuate dall’ARPA in quelle acque, atteso che non risultano tra i dati ambientali specifici pubblicati nella parte “Amministrazione trasparente” del sito web comunale; detta richiesta naturalmente sarà da me considerata come evasa se dette informazioni ambientali saranno pubblicate sul sito web.

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