La Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell'Economia e delle Finanze in questi giorni ha inviato una circolare molto puntigliosa e dettagliata rammentando l'obbligo per le amministrazioni pubbliche di provvedere agli acquisti tramite la CONSIP. La razionalizzazione degli acquisti non è possibile se non viene fatta una adeguata programmazione. In particolare gli enti locali devono provvedere, come più volte ricordato alla creazione di Centrali Uniche di Acquisti. In ogni caso eccezioni a questa procedura sono ammesse solamente avendo come benchmark i
prezzi e le condizioni contrattuali della Consip: bisognerà cioè operare un
raffronto tra fattori di comparazione omogenei (per esempio tra prezzi della
convenzione Consip di durata settennale e prezzi del contratto stipulato al di
fuori degli strumenti di acquisto centralizzati. Da una verifica effettuata personalmente ieri sera sul sito della CONSIP sono attive moltissime convenzioni relative a beni e servizi che interessano gli enti locali, che potrebbero far risparmiare somme rilevanti, ma non tutti i Comuni ancora se ne avvalgono...Occorre rammentare che la differenza tra il prezzo di acquisto e il costo delle stesso bene (o di uno analogo) disponibile tramite CONSIP costituisce oltre che un danno erariale, anche una responsabilità discpilinare per il dirigente o il funzionario che l'ha disposta.
purtroppo i contratti Consip sono non di rado più onerosi dei prezzi di mercato ed vincolano l'amministrazione per ben 7 anni diventando cosi solo una scelta a favore del mantenimento di oligopoli ed escludendo una vera competizione nell'interesse della PA e del tessuto produttivo italiano e favorendo solo grossi gruppi spesso stranieri. Sinceramente farei gare di durata non superiore a 3 anni precedute da una vera analisi di benchmark.
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