Il Monitoraggio dei LEA della Campania ha rilevato nell’anno 2015 delle criticità nel livello di assistenza della prevenzione, ed in particolare nell’area vaccinazioni dei bambini e degli anziani.
Inoltre sono state rilevate carenze nello screening per la prevenzione dei tumori della cervice uterina, mammella, colon retto.
Altre insufficienze riguardano la sanità animale per l’indicatore «Percentuale di allevamenti controllati per brucellosi ovicaprina, bovina e bufalina». Mancano i posti in strutture che erogano assistenza ai disabili.
Per quanto concerne il livello di assistenza ospedaliera, sono stati segnalati scostamenti rilevanti seppur in miglioramento, per gli indicatori relativi ai parti cesarei primari (48,19% vs 20%) e ai pazienti (età 65+) con diagnosi di frattura del collo del femore operati entro 2 giornate in regime ordinario (19.30% vs 55%).
La Campania (insieme alla Calabria), secondo i dati del Centro per i diritti del Cittadino, sono le due regioni dove si muore di più per cure tardive o sbagliate, con l'81% dei casi di malasanità che si concludono col decesso del paziente.
La Commissione Parlamentare d'Inchiesta sugli errori in campo sanitario nel quinquennio 2009-2012 ha registrato 570 denunce per malasanità, di cui 117 in Sicilia, 107 in Calabria, 37 in Campania, 36 in Puglia ed Emilia-Romagna.
Secondo il Co.Di.Ci «La Campania in particolare è una delle regioni che è più a rischio di tutte: tagli al personale, posti letto carenti, chiusura di ospedali e l'utilizzo di sedie a rotelle in mancanza delle barelle».
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