In base a una direttiva europea degli anni '90, che ha introdotto standard più elevati per assicurare il corretto funzionamento dei sistemi di trattamento e scarico delle acque reflue urbane, l'Italia avrebbe dovuto adeguare i sistemi fognari degli agglomerati urbani con un numero di abitanti superiore ai 15mila abitanti entro il 2000.
La Corte di giustizia dell'Unione europea, infatti, su richiesta della Commissione Ue, ha avviato una causa per sanzionare il nostro paese per inadempimenti nel trattamento e nello scarico delle acque reflue. Secondo gli ultimi dati forniti da Bruxelles, oltre 6 milioni di cittadini italiani non hanno servizi fognari adeguati, con rischi significativi per la salute umana, le acque interne e l'ambiente marino.
Si tratta di ben 80 Comuni.
Ma a questi Comuni totalmente inadempienti dobbiamo aggiungere anche quelli che omettono di vigilare sugli impianti di depurazione, sugli allacci abusivi, sugli scarichi incontrollati ecc.
La sanzione, nel caso di condanna ammonterà ad € 346.922,40 al giorno dalla data della condanna oltre agli arretrati.
Come per altri cassi dovrebbero pagare i Comuni inadempienti e non i cittadini italiani.
Le responsabilità sono degli amministratori locali che hanno omesso colpevolmente di adempiere alle norme comunitarie e quindi dovrebbero essere denunciati alla Corte dei conti.
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