venerdì 13 marzo 2015

LA QUALITA' DELL'ARIA DELLE RSA SOTTO LA LENTE DEL CNR


Sul sito web del Consiglio Nazionale delle Ricerche viene riportata la notizia del primo studio che analizza nel dettaglio la qualità dell'aria negli ambienti interni delle Residenze Sanitarie Assistenziali e il suo impatto sulla salute respiratoria degli ospiti più anziani. Si tratta di un problema molto delicato dato che è frequente il decesso di molti anziani proprio per le complicanze respiratorie. Secondo quanto riportato dal CNR i ricercatori del progetto 'Gerie' finanziato dall'Unione Europea, tra cui il direttore dell'Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibim-Cnr) di Palermo, hanno raccolto dati relativi a cinque agenti inquinanti indoor provenienti da fonti quali impianti di riscaldamento e condizionamento, materiali edili, arredi, disinfettanti e prodotti per la pulizia - PM10, PM0.1, formaldeide, NO2 e O3 - in 50 residenze di sette Paesi (Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Italia, Polonia e Svezia), coinvolgendo 600 ospiti di età superiore ai 65 anni e media di 82 anni, di cui il 74% donne. A causa della scarsa ventilazione dei locali sono state rilevate le seguenti prevalenze: 7% asma, 29% tosse, 24% espettorato, 14% respiro sibilante, 46% respiro affannoso". Questi pazienti hanno un elevato rischio a contrarre la BPCO. L'invecchiamento della popolazione conduce sempre più persone a ricoverarsi presso le RSA i responsabili delle quali, secondo i ricercatori, dovrebbero impegnarsi di più per limitare le fonti d'inquinamento, migliorare la ventilazione e monitorare la salute respiratoria degli ospiti. Secondo gli autori sono necessari ulteriori studi per valutare più residenze, nonché studi mirati alla valutazione dei metodi di prevenzione più efficaci.

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