Prosegue l'opera del Presidente dell'ANAC per prevenire la corruzione (e anche la concussione) specialmente nel campo delle opere pubbliche. L'ultimo documento, che reca la data del 17 marzo scorso riguarda le varianti in corso d'opera, un argomento molto delicato che viene utilizzato molto spesso per far lievitare il costo dei lavori rispetto al progetto originario. Il comunicato (questa è stata la forma prescelta) ha per oggetto: "Art. 37, decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90 convertito in legge n.114/2014 (Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari). Riordino e aggiornamento delle modalità di trasmissione all’A.N.AC. delle varianti in corso d’opera". Com'è noto infatti con il D.L. 90/2014 è stato introdotto l'obbligo per di trasmissione all'ANAC delle varianti in corso d'opera dei contratti pubblici di lavori. Già dall'esperienza del primo anno l'ANAC ha ritenuto di modificare le procedure e la modulistica. Molta attenzione è rivolta al ruolo del responsabile del procedimento al quale compete l'accertamento delle cause delle varianti che non può ripetere le motivazioni del Direttore dei lavori, venendo meno ad un accertamento "critico" di dette motivazioni. Il testo del comunicato si trova a questo indirizzo:
http://www.anticorruzione.it/portal/rest/jcr/repository/collaboration/Digital%20Assets/anacdocs/Attivita/Atti/ComunicatiPresident
e/2015/Com.Pres.17.03.15.pdf
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