martedì 24 marzo 2015

LA DEMOCRAZIA INTERNA DEI PARTITI E L' ART. 49 DELLA COSTITUZIONE

I ricorrenti fatti di cronaca mi costringono a ricordare il suggerimento di Platone (Le Leggi, Libro XII): “…dobbiamo preparare i nostri custodi perché siano più competenti di molti altri, in teoria e in pratica, intorno alla virtù…” ; sarebbe ora poi e che i Partiti curassero la formazione interna dei quadri (come avveniva un tempo) per evitare che persone non selezionate ed inesperte arrivino a ricoprire incarichi anche ad alto livello. Molto importante a questo proposito sarebbe che il Parlamento varasse (dopo tanti anni) la legge di attuazione dell’art. 49 della Costituzione secondo cui «Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale». Infatti questo tanto invocato “metodo democratico” che dovrebbe rappresentare la condizione essenziale della esistenza dei partiti non è stato ancora regolamentato, lasciando loro (a tutti i livelli) la più ampia libertà organizzativa interna, tanto che talora (come si legge ogni tanto sulla stampa) non riescono neanche a garantire la democraticità delle loro decisioni. Nonostante tutti gli anni passati al Governo né la Democrazia Cristiana, né il Partito Socialista, né Forza Italia, si sono occupati del problema di dare attuazione alla Costituzione. Ci ha pensato nella precedente legislatura gli On.li Bersani, Misiani, Castagnetti e Vassallo con la PL 4973/2012 – “Disposizioni per l'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione in materia di democrazia interna e trasparenza dei partiti politici” presentata il 17 febbraio 2012. Nella presente legislatura sono state presentate molte altre proposte tra le quali desidero citare il disegno di legge A.S. n. 978 che reca la firma di Walter Tocci, Monica Cirinnà ed altri nella quale si legge: “I partiti politici sono qualificati come associazioni riconosciute dotate di personalità giuridica. Nella presente legge si prevede che i partiti politici siano a tutti gli effetti persone giuridiche ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 2000 n. 361.La legge prevede che gli statuti indichino, senza imporre alcun modello, le modalità di decisione degli indirizzi politici e delle candidature, le tutele per le minoranze interne e i diritti e i doveri degli iscritti”. Il Governo attuale, che ha i voti in Parlamento dovrebbe prendere più a cuore il problema ed affrontarlo una volta per tutte non solo per quanto riguarda alcuni partiti all'opposizione, ma anche il Partito di maggioranza che non si può certo dire indenne da questioni del genere. (tratto da "Il manuale per un consigliere comunale di opposizione - Come sfidare la maggioranza" di F. Brugnola, Ed. APS 2013). In sostanza, come ha scritto di recente il Consigliere di Stato Sergio Santoro è necessario intervenire:  oportet ut scandala eveniant ; il suo interessante articolo potete leggerlo sul sito della Giustizia Amministrativa: https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/wcm/idc/groups/public/documents/document/mdax/nzez/~edisp/intra_064227.htm 

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