domenica 15 marzo 2015

LA RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI SULL'UTILIZZAZIONE DEI FONDI EUROPEI

La Sezione di Controllo per gli affari comunitari della Corte dei Conti di recente ha adottato la deliberazione n. 2/2015 contenente la Relazione annuale 2014 sui rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei Fondi comunitari. Si tratta di un documento molto interessante che affronta complessivamente tutte le problematiche dei finanziamenti europei. Nelle conclusioni la Corte afferma che "I Programmi maggiormente interessati da irregolarità sono quelli regionali i cui importi di spesa irregolare incidono per il 53,5% sull’importo complessivo, di cui il 65,5% sul totale è relativo a fenomeni riscontrabili nelle Regioni meridionali". Motivo di allarme per la Corte è costituito "dall’incremento degli importi irregolari riscontrati nella Politica agricola, trend, per altro, ampiamente confermato nel primo semestre 2014, e soprattutto dalla constatazione che una percentuale rilevante delle irregolarità denunciate (29,8%) è ascrivibile alle sospette frodi ed alle frodi. Il fenomeno delle irregolarità desta allarme anche in considerazione del fatto che fra i sistemi di frode utilizzati, in molti casi, è frequente la falsità delle dichiarazioni per mascherare l’assenza dei requisiti essenziali con la conseguenza che le attività finanziate non sono poste in essere, soprattutto nel settore delle sovvenzioni pubbliche". Tale condotta sempre secondo la Corte  "non solo è strumentale alla illecita distrazione dei fondi concessi, ma danneggia le finalità specifiche a cui le sovvenzioni sono indirizzate, rivolte tra l’altro alla riqualificazione professionale dei lavoratori, allo sviluppo delle attività imprenditoriali ed allo sviluppo sostenibile della Politica agricola, vanificando la finalità di incentivare le occasioni di crescita nel settore e nelle Regioni interessate. Vanno, altresì, considerati gli effetti negativi che le irregolarità producono, non solo sul tessuto sociale, ma esse condizionano negativamente il rapporto fiduciario fra i cittadini e le Istituzioni dell’Unione e, nei casi più gravi, alimentano i flussi dell’economia illegale che trae giovamento dalle carenze gestionali della Pubblica amministrazione. Elevati sono ancora le risorse europee che continuano ad essere sottratte alle finalità programmate a causa di irregolarità e frodi". Il fenomeno desta preoccupazione nella Corte in quanto irregolarità e frodi a danno del bilancio dell’Unione europea in quanto le azioni di recupero avviate dalle Amministrazioni per il ristoro del bilancio comunitario e nazionale sono molto limitate, quest’ultimo fenomeno sarebbe particolarmente aggravato anche dalle rilevanti somme oggetto di decertificazione. La Sezione ha attribuito importanza crescente al monitoraggio del fenomeno sia sotto il profilo dei dati statistici che delle prassi comportamentali ed ha costituito una propria banca dati (SIDIFConosCO) che partendo dai dati comunicati dalle Amministrazioni nazionali periodicamente all’OLAF, fornisce elementi conoscitivi su svariati piani anche con riguardo alle somme da recuperare, consentendo alla Corte di svolgere un costante controllo sulle azioni poste in essere dalle Amministrazioni per ristorare l’erario nazionale e comunitario.
Per chi fosse interessato può andare direttamente al link della Corte dei Conti:
http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_contr_affari_com_internazionali/2015/delibera_2_2015.pdf

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