Con l'avvicinarsi delle elezioni c'è un fiorire di articoli sulla stampa quotidiana riguardanti la situazione delle acque del Lago di Paola, molti denunciano il problema ma non approfondiscono le cause o le soluzioni.
La prima mozione sull'argomento fu firmata da me nell'ottobre del 2011, ma fu respinta dalla maggioranza, un'altra fu presentata nel settembre del'anno successivo, ma anch'essa fu respinta sempre dalla maggioranza secondo cui andava tutto bene.
Ma i problemi restavano, anzi sono peggiorati. Per tutelare queste acque nel 1971 è stata sottoscritta una convenzione internazionale, che ha preso il nome dalla città di Ramsar dove è stata firmata; una delle aree inserite in questa convenzione è quella dei laghi pontini che già all'epoca appartenevano al Parco Nazionale del Circeo. Secondo l’ISPRA proprio per la loro fragilità occorre fare attenzione ai fattori che provocano alte produzioni primarie di biomassa vegetale, consumo di ossigeno, fino ad arrivare alla completa anossia e alla produzione di idrogeno solforato. È ben nota a tutti gli enti interessati la situazione del Lago di Paola, che per la sua conformazione (fondali bassi, scarso ricambio delle acque, ecc.) soffre tutte le estati per il fenomeno dell’anossia.
Così a settembre del 2015 ho scritto al Ministero dell' Ambiente del territorio e del mare.
In particolare con la mia nota segnalavo che da alcuni giorni a causa anche di condizioni climatiche sfavorevoli vi era una notevole produzione di idrogeno solforato, il che era fonte di rischio per gli atleti che si allenano sul lago.
Purtroppo non è possibile disporre dei dati ambientali di tutte le acque di transizione in quanto né il Comune dei Sabaudia, né l’ARPA Latina li pubblicano sui rispettivi siti web come previsto dalle norme in vigore – proseguiva la mia nota – ma da analisi effettuate da ARPA Latina nel mese di aprile 2015 è stata accertata la presenza di un elevato valore di fosforo totale inorganico e di tensioattivi ionici, oltre ad Escherichia coli ed Enterococchi. Da altre analisi effettuate nel settembre 2012 erano stati individuati in alcuni tratti elevati valori di azoto totale e la presenza di Rafidoficee, mentre in una zona nei pressi dell’abitato era stata accertata la presenza Streptococchi fecali.
Il 21 luglio di quell'anno inviai una petizione affinché fosse approvata una mozione per intervenire in maniera decisa sul problema delle acque del Lago di Paola; la mozione è stata poi approvata il giorno successivo, ma ancora non è stato fatto molto.
A questo proposito evidenziavo al Ministero che:
a) Sulle rive del lago di Paola sono presenti numerose attività agricole con serre che utilizzano fitofarmaci
b) Risulta da un atto deliberativo (n.18 del 22 luglio 2015) che il Sindaco ha dichiarato che solamente il 75% delle abitazioni sarebbe allacciato alla rete fognaria (ma non si sa quale sia il valore corrispondente)
c) Il depuratore è stato progettato e costruito per la popolazione residente e in estate non riesce a gestire i problemi derivanti dall'aumento della popolazione in quel periodo.
Mi permettevo pertanto di rappresentare l’opportunità di un intervento affinché le Amministrazioni interessate provvedessero:
1. A pubblicare periodicamente i dati delle analisi effettuate nelle acque di transizione
2. A dare immediata e integrale applicazione alle norme in materia ed in particolare a quelle contenute nel D.M. 10 marzo 2015 recante le Linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette
3. Ad invitare l’amministrazione comunale e la società incaricata: AcquaLatina, a provvedere all’allaccio alla rete fognaria di tutte le abitazione e ad una verifica della situazione del depuratore.
La dott.ssa Giarratano, Direttore generale del Ministero con una lettera datata 14 ottobre 2015 ha chiesto di essere relazionato in proposito alla Regione, al Parco e al Comune.
Il 21 maggio 2016 ho partecipato ad un convegno con una relazione sulla presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee che ha riscosso un certo successo e che si può vedere proprio su questo blog.
Nel frattempo ho proseguito a sollecitare le amministrazioni interessate sia regionale che locale, per l'adozione di un regolamento sull'uso dei fitofarmaci e per l'allaccio alla rete fognaria di tutte le abitazioni.
Un altro risultato positivo è stato il dragaggio del Canale Caterattino effettuato nel mese di luglio scorso grazie alla collaborazione tra Comune, Direzione del parco, Consorzio di Bonifica, proprietà e operatori Balneari.
In quest'ottica devono essere inquadrati anche due convegni organizzati dalla Direzione del Parco sull'agricoltura biologica.
Un grosso passo avanti è stato fatto da parte del Parco con l'inserimento al punto 1.22 B3A della Valutazione Ambientale Strategica allegata al Piano del parco del Circeo di una scheda che ha come oggetto "Depurazione del lago di Paola" che prevede le seguenti azioni "Elaborazione di uno studio di fattibilità che individui puntualmente gli interventi necessari al fine di pervenire ad una depurazione delle acque del lago ed al miglioramento delle sue condizioni di ossigenazione; lo studio di fattibilità dovrà individuare le modalità di gestione del ciclo delle acque immesse ed emesse dal lago, attraverso opportuni interventi di progettazione basati su modellistica fisica ed ecologica, finalizzati alla ricostituzione di una dinamica ecologica favorevole del sito.
Anche il divieto di commercializzazione delle telline raccolte tra Rio Martino e Torre Paola disposto dal Commissario straordinario del Comune deve essere ricollegato a questi problemi. Dalle analisi avute dalla ASL si è appurato che era stata riscontrata la presenza di escherichia coli.
Il monitoraggio e i "tavoli" non servono a nulla, le cause sono ben chiare, occorre solo agire prima che la situazione si aggravi, intervenendo con decisione mediante l'adozione dei regolamenti proposti e con una azione mirata sulle abitazioni o attività non allacciate alla rete fognaria. Molto utili potranno poi essere delle vasche per la fitodepurazione delle acque prima della loro immissione nel lago o in mare.
Comunque come si vede qualcosa si muove in positivo, ma forse alcuni non seguono da vicino i problema.
Il 21 maggio 2016 ho partecipato ad un convegno con una relazione sulla presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee che ha riscosso un certo successo e che si può vedere proprio su questo blog.
Nel frattempo ho proseguito a sollecitare le amministrazioni interessate sia regionale che locale, per l'adozione di un regolamento sull'uso dei fitofarmaci e per l'allaccio alla rete fognaria di tutte le abitazioni.
Un altro risultato positivo è stato il dragaggio del Canale Caterattino effettuato nel mese di luglio scorso grazie alla collaborazione tra Comune, Direzione del parco, Consorzio di Bonifica, proprietà e operatori Balneari.
In quest'ottica devono essere inquadrati anche due convegni organizzati dalla Direzione del Parco sull'agricoltura biologica.
Un grosso passo avanti è stato fatto da parte del Parco con l'inserimento al punto 1.22 B3A della Valutazione Ambientale Strategica allegata al Piano del parco del Circeo di una scheda che ha come oggetto "Depurazione del lago di Paola" che prevede le seguenti azioni "Elaborazione di uno studio di fattibilità che individui puntualmente gli interventi necessari al fine di pervenire ad una depurazione delle acque del lago ed al miglioramento delle sue condizioni di ossigenazione; lo studio di fattibilità dovrà individuare le modalità di gestione del ciclo delle acque immesse ed emesse dal lago, attraverso opportuni interventi di progettazione basati su modellistica fisica ed ecologica, finalizzati alla ricostituzione di una dinamica ecologica favorevole del sito.
Anche il divieto di commercializzazione delle telline raccolte tra Rio Martino e Torre Paola disposto dal Commissario straordinario del Comune deve essere ricollegato a questi problemi. Dalle analisi avute dalla ASL si è appurato che era stata riscontrata la presenza di escherichia coli.
Il monitoraggio e i "tavoli" non servono a nulla, le cause sono ben chiare, occorre solo agire prima che la situazione si aggravi, intervenendo con decisione mediante l'adozione dei regolamenti proposti e con una azione mirata sulle abitazioni o attività non allacciate alla rete fognaria. Molto utili potranno poi essere delle vasche per la fitodepurazione delle acque prima della loro immissione nel lago o in mare.
Comunque come si vede qualcosa si muove in positivo, ma forse alcuni non seguono da vicino i problema.
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