Il documento approvato dala Commissione europea sullo stato di attuazione delle politiche ambientati si sofferma sulla conoscenza e sulla governance.
Dalla relazione si apprende che "Una governance efficace delle politiche e della normativa dell'UE in materia ambientale impone: di disporre di un adeguato quadro istituzionale, coerenza e coordinamento delle politiche; di applicare strumenti giuridici e non giuridici; di impegnarsi con le parti interessate non governative; e di possedere adeguati livelli di conoscenze e competenze. L'attuazione efficace dipende, in larga misura, dal soddisfacimento da parte delle amministrazioni centrali, regionali e locali di funzioni legislative e amministrative chiave, in particolare l'adozione di una solida legislazione di attuazione, un'azione coordinata per raggiungere gli obiettivi ambientali e un corretto processo decisionale su questioni quali i permessi industriali. Al di là dell'adempimento a tali funzioni, il governo deve intervenire per garantire la conformità quotidiana da parte degli operatori economici, dei gestori dei servizi pubblici e dei privati ("assicurazione della conformità").
La società civile ha un ruolo da svolgere, anche attraverso azioni legali. Per sostenere i ruoli di tutti gli attori, è fondamentale raccogliere e condividere conoscenze e prove sullo stato dell'ambiente e sulle pressioni ambientali, i fattori trainanti e gli impatti.
Gli sviluppi politici in materia ambientale in Italia sono trainati principalmente dai regolamenti e dalle direttive UE. Tuttavia, c'è stato un problema notevole legato al tardivo recepimento. Ciò ha portato a diverse infrazioni e a un elevato numero di denunce alla Commissione. La situazione risulta ulteriormente complicata da due livelli di recepimento, prima a livello nazionale e poi a quello regionale. Se il recepimento nazionale non è corretto, questo ha un effetto a catena a livello regionale come è
accaduto, ad esempio, nel caso della direttiva VIA fino a novembre del 2015.
L'Italia ha a suo carico anche un considerevole numero di infrazioni relative all'applicazione della normativa ambientale dell'UE, alcune delle quali sono state stabilite e sanzionate dalla Corte di giustizia dell'Unione europea in settori quali la gestione dei rifiuti. Migliorare la capacità amministrativa a livello locale è fondamentale per affrontare queste lacune di attuazione.
In alcune delle cause ambientali nell'ambito delle quali persone fisiche e ONG sono riuscite a giungere dinanzi ai tribunali nazionali nel corso degli ultimi anni, i giudici italiani hanno rinviato diverse domande di pronuncia pregiudiziale alla Corte di giustizia dell'Unione europea.
Ciò ha rappresentato un prezioso contributo allo sviluppo del diritto ambientale dell'UE, in quanto le pronunce pregiudiziali consentono alla Corte di giustizia di dare un'interpretazione coerente del diritto dell'UE"
L'area del Parco Nazionale del Circeo ha ricevuto dall'ISPRA il bollino rosso per il secondo anno consecutivo per la qualità delle acque di superficie e sotterranee. Una situazione che potrebbe portare la nostra regione ad incorrere in una procedura di infrazione.
La questione è stata segnalata a tutte le autorità competenti, ma la risposta è ancora lenta e inadeguata.
Mi auguro che l'amministrazione che uscirà dalle urne a Sabaudia affronti seriamente questo problema.
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