domenica 25 novembre 2018

INIZIA UNA SETTIMANA IMPORTANTE PER IL FUTURO DEI PPI


Inizia oggi una settimana molto importante per il futuro dei Punti di primo Intervento del Lazio e in particolare di quelli della provincia di Latina.
In base ad una decisione non sufficientemente meditata della Regione Lazio, con un decreto assunto dal presidente Zingaretti in veste di commissario ad acta per il piano di rientro, entro il 31 dicembre 2018, tutti i PPI dovrebbero essere "trasformati" ambulatori di cure primarie nelle ore diurne mentre di notte il servizio sarebbe affidato ad una ambulanza del 118 con un medico a bordo.
In primo luogo per una questine di tale importanza la direzione generale dell'azienda sanitaria locale non ha assicurato in alcun modo l’informazione preventiva dei cittadini in merito alla ipotizzata modifica dell’organizzazione e delle modalità di accesso al servizio di emergenza-urgenza (lett. h, comma 4, art. 8-quater del D.lgs 502/92), il che ha creato notevole preoccupazione, ma solamente dopo la pubblicazione delle notizie relative alla manifestazione del 30 p.v. si è affrettata a rilasciare una serie di interviste nelle quale si cerca di minimizzare la portata del provvedimento.
In secondo luogo sono state ignorate tutte le norme sulla trasparenza previste dal legislatore che con la legge 15/2009 ha sancito il diritto di ogni cittadino a ricevere informazioni comprensibili e chiare anche all’attività e ad ogni fase del suo rapporto con l’erogatore del servizio, quale è l’Azienda sanitaria locale che pertanto deve mettere a disposizione dei cittadini tutti gli atti adottati (non solo per i soli 15 obbligatori di pubblicazione all’Albo Pretorio) e i dati relativi ai servizi erogati, cosa questa che sul sito web aziendale è estremamente carente soprattutto per quanto riguarda i dati relativi alla gestione del sistema emergenza urgenza di competenza della ASL Latina.
In terzo luogo viene calpestato il diritto dei cittadini alla partecipazione alle scelte. A questo proposito ricordo che la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 106/2002 ha rilevato come «la Costituzione, nello stabilire…che la sovranità “appartiene” al popolo, impedisce di ritenere che vi siano luoghi o sedi dell’organizzazione costituzionale nella quale essa si possa insediare esaurendovisi. Le forme ed i modi nei quali la sovranità del popolo può svolgersi, infatti, non si risolvono nella rappresentanza, ma permeano l’intera intelaiatura costituzionale»; quindi non è possibile che i cittadini siano esclusi dalla partecipazione delle scelte che riguardano da vicino la loro salute.
I cittadini non possono essere ridotti a semplici utenti/clienti in base ad un mal interpretato ruolo della direzione generale basato sul concetto di ceo-capitalism (copyright di Riccardo Ruggeri).
Oggi alle 17:30, si terrà a Latina una assemblea alla quale sono stati invitati tutti i Comitati sorti spontaneamente in difesa dei loro PPI e i Sindaci dei comuni della provincia.
Dopo una mia illustrazione sui provvedimenti presi da Ministeri e regione e delle proposte informali consegnate dalla direzione generale ai Comuni, ma non ai suoi datori di lavori, che saremmo noi e l' indicazione delle molteplici criticità, seguirà un dibattito aperto a tutti.
Domani 27 novembre alle ore 10 presso la palazzina direzionale dell'Ospedale Santa Maria Goretti è stata invece convocata la  Conferenza locale sociale e sanitaria con all'ordine del giorno, ancora una volta il problema dei PPI, ma si parlerà anche dei famosi Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali, una soluzione per la cura di malati cronici, ma non solo, sulla quale l'azienda locale ha accumulato un grande ritardo.
Infine venerdì 30 ci sarà la famosa marcia a latina da Piazza del Popolo (ritrovo ore 10) a viale Nervi dove c'è la sede della ASL presso il centro direzionale di Latina Fiori (con costi di affitto stratosferici e somme rilevanti sottratte all'assistenza ai pazienti, cioè a noi).



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