Grande manifestazione ieri a Latina in difesa dei Punti di Primo Intervento che in base ad un processo avviato dai Ministeri dell'economia e delle finanze nonché da quello della salute sin dal 2015 dovrebbero essere "trasformati".
La Regione Lazio a sua volta ha inserito la chiusura dei PPI tra i provvedimenti da completare entro il 31 dicembre di quest'anno a chiusura del piano di rientro dai disavanzi delle precedenti gestioni.
La "rimodulazione" dei PPI, questa è l'elegante dizione scelta dalla direzione della ASL prevede di fatto la chiusura degli attuali PPI nelle ore notturne lasciando solamente una ambulanza medicalizzata gestita dall' ARES 118 (un'azienda regionale diversa dalla nostra ASL) , mentre nelle ore diurne tutto dovrebbe restare come prima, anche se non esiste ancora un documento formale su questo.
Per i soli mesi estivi nei Comuni costieri potrebbe essere previsto un mantenimento del servizio anche nelle ore notturne.
Ma la data finale è stata spostata di fatto al 31 dicembre 2019 e il nuovo anno sarà dedicato a migliorare le proposte della direzione generale per cercare di adeguarle alle esigenze delle varie comunità; questa è una prima, grande vittoria grazie all'impegno che tutti i Comitati hanno profuso in questi mesi.
I Sindaci sono rimasti abbastanza soddisfatti sull'esito dell'incontro mentre i Comitati hanno registrato la chiusura verso qualsiasi forma di partecipazione o consultazione da parte loro per il miglioramento delle proposte della direzione.
La provincia di Latina, collocata al penultimo posto nel ranking della salute tra le 110 province Italiane nell'ultima graduatoria curata dalla "Sapienza" per conto del quotidiano Italia Oggi meriterebbe più attenzione da parte della Regione.
La diseguaglianza dell'assistenza sanitaria ai cittadini della provincia rispetto a quelli della Capitale, collocata all'11° posto è troppo grande.
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