martedì 13 novembre 2018

LA SEDUTA DELLA CONFERENZA LOCALE SOCIALE E SANITARIA DELLA ASL LATINA DEL 13 NOVEMBRE 2018



Ieri, 13 novembre, si è tenuta presso la sala consiliare la Conferenza locale sociale e sanitaria della ASL Latina per l’esame di tre punti all’ordine del giorno:
1)      Una modifica dell’Atto aziendale;
2)      La riorganizzazione dell’assistenza distrettuale;
3)      La rimodulazione dei Punti di primo Intervento.
Com’è noto la normativa che regola la Conferenza sono gli artt. 12 e 13 della L.R: 18/94 e s.m.i.
In base al 4° comma dell’art. 12 ciascun sindaco dispone di un numero di voti pari al numero degli abitanti residenti nel comune o nella circoscrizione arrotondato a cento per difetto o per eccesso, per frazioni, rispettivamente, inferiori e pari o superiori a cinquanta. I dati relativi alla popolazione devono essere riferiti all'ultimo censimento ufficiale. Pertanto un peso notevole lo ha il Comune capoluogo.
Molti gli assenti dei trentatré Comuni che costituiscono la nostra provincia.
Da quanto accertato non esiste un regolamento adottato dall’assemblea per disciplinare i lavori per cui le decisioni sono prese di volta in volta. Sembra inoltre che nel recente passato non fosse mai avvenuto che il pubblico prendesse parte ai lavori.
Prima di entrare nella sala ho provveduto a far protocollare una richiesta di accesso generalizzato agli atti (FOIA) per avere copia del verbale della seduta; pare che fino ad oggi non fosse mai stata fata una richiesta del genere tanto che l’impiegata si è assentata per andare a prendere ordini superiori…di questo ho informato il Sindaco di Latina che ho incontrato mentre poi mi avviavo a prendere posto.
All’inizio dei lavori è stata presentata una richiesta di inversione dell’ordine del giorno allo scopo di discutere per primo il punto relativo ai PPI.
È stato quindi presentato un documento predisposto dall’Ordine dei medici, incaricato dai Sindaci di studiare la cosa che, dopo aver analizzato la proposta della direzione generale della ASL contiene una proposta alternativa con la quale si ipotizza la trasformazione del PPI in Ambulatori dell’emergenza medica (ADEM) nei quali opererebbero medici in possesso di apposito attestato di idoneità all’esercizio dell’attività di emergenza sanitaria territoriale che, affiancando l’opera delle UCP (vedi sotto) garantiscono la possibilità di effettuare prestazioni inquadrabili nell’urgenza medica (codici 3, 4, e 5 dal 1 gennaio 2019 nella Regione Lazio) assicurando una maggiore immediatezza delle prime cure, evitando in tal modo di intasare l’attività delle Unità di Cure Primarie (UCP) e procedendo al primo soccorso e stabilizzazione dei codici 1 e 2 di emergenza/urgenza, prima del loro trasferimento ad una struttura ospedaliera attraverso il sistema 118.
Il documento è fondato su argomentazioni di tipo medico e sottolinea in particolare le differenze dei compiti tra medici della continuità assistenziale e medici della emergenza territoriale.
Nella discussione sono intervenuti quasi tutti i presenti per affermare di non condividere la proposta del Direttore della ASL; peraltro non si è arrivati ad una votazione così, dopo l’intervento di quest’ultimo, che ha chiesto alcuni giorni per l’esame della proposta dell’Ordine, si è passati alla questione relativa ad alcune modifiche dell’atto aziendale riguardanti alcune Unità operative complesse che è stata approvata all’unanimità.
Il terzo punto, data la sua complessità è stato rinviato ad una prossima seduta.
Alla fine della seduta, nonostante un deciso intervento del Sindaco di Cori non è stata accolta la sua richiesta di procedere comunque alla votazione sulla proposta della direzione generale.
È stato deciso che sarà riconvocato il Comitato dei rappresentanti (che ha compiti esecutivi simili a quelli della Giunta comunale), ma non è stato deciso quando.
Si seguita così a procedere quasi in maniera ineluttabile verso le scadenze previste nel cronoprogramma della direzione generale nel silenzio della Regione sorda a quanto avviene ed in particolare al fatto che le Aziende stanno dando attuazione alla trasformazione dei PPI in maniera diseguale tra loro venendo a creare una confusione rilevante tra un territorio e l’altro.
Si è perduta una occasione per votare contro il documento della direzione generale.
Meno male che il Comitato per la difesa del PPI di Sabaudia ha già inviato alla Regione la propria opposizione nella quale vengono evidenziate sotto l’aspetto tecnico-amministrativo tutte le illegittimità della proposta della direzione generale sostenute da pronunce della Corte Costituzionale e da sentenze del Consiglio di Stato.
Il prossimo appuntamento per il futuro dei PPI è confermato per il 30 novembre con la manifestazione che si concluderà sotto la sede della direzione generale della ASL al centro direzionale di Latina Fiori.

1 commento:

  1. Interessantissimo l'articolo. Contiene informazioni che solo gli addetti ai lavori sono in grado di apprezzarne il valore e, spesso, neanche loro. Il tutto dovrebbe appartenere ad un processo di emancipazione dei cittadini e di chi li rappresenta per consentire un salto di qualità nella gestione dei servizi essenziali di natura pubblica.

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