domenica 20 ottobre 2019

IL REFERTO EPIDEMIOLOGICO: TRA POCO ENTRERA' IN VIGORE MA POCHI LO CONOSCONO.

L'art. 4 della legge 29/2019 prevede l'istituzione del Referto Epidemiologico, ma che cosa è? 
La norma stabilisce che al fine di garantire un controllo permanente dello stato di salute della popolazione, anche nell'ambito dei sistemi di sorveglianza, dei registri di mortalità, dei tumori e di altre patologie identificati ai sensi dell'articolo 12, comma 11, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, il Ministro della salute, acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, adotta un decreto per l'istituzione del referto epidemiologico, per il controllo sanitario della popolazione con particolare attenzione alle aree più critiche del territorio nazionale, al fine di individuare i soggetti preposti alla raccolta e all'elaborazione dei dati che confluiscono nel referto epidemiologico e di disciplinare il trattamento, l'elaborazione, il monitoraggio continuo e l'aggiornamento periodico dei medesimi dati, nonché la pubblicazione, con cadenza annuale, del referto epidemiologico, in particolare per quanto riguarda i dati relativi all'incidenza e alla prevalenza delle patologie che costituiscono più frequentemente causa di morte, nei siti internet delle regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, alle quali spetta il controllo quantitativo e qualitativo dei flussi di dati che alimentano il referto epidemiologico.
Si tratta di una importante novità in quanto grazie alla nuova legge sarà possibile ottenere  informazioni sotto forma di dato aggregato o macrodato in grado di riflettere lo stato di salute complessivo di una comunità sulla base di una valutazione delle principali fonti relative a tutti gli eventi sanitari di una popolazione in uno specifico ambito temporale e territoriale, ad esempio del numero e delle cause dei decessi, dell’incidenza oncologica, delle ospedalizzazioni, al fine di identificare per tempo eventuali picchi anomali rispetto all’atteso nella diffusione e andamento di specifiche patologie e identificare eventuali origini. 
Sarà importante seguire l'introduzione di questo nuovo strumento in alcune aree a rischio e vedere cosa faranno i governanti per eliminare i rischi per la popolazione. 
Ciò permetterà di valorizzare i contenuti informativi dei dati sanitari ai fini della produzione di conoscenze condivise tra gli operatori e con le comunità anche al fine di assumere decisioni di programmazione della sanità pubblica a tutela dello stato di salute della popolazione.

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