venerdì 25 ottobre 2019

LA NOTA CON CUI LA DIREZIONE DELLA ASL HA CHIESTO ALLA REGIONE IL FINANZIAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA CASA DELLA SALUTE A SABAUDIA

Com' è noto da tempo ho promosso la realizzazione a Sabaudia di una Casa della salute.
A seguito delle ripetute sollecitazioni la direzione generale della ASL promise di attivarsi per dare corpo alla mia idea che poi è stata anche completata con la proposta inviata alla regione il 15 gennaio scorso per prevedere all'interno della Casa della salute di Sabaudia un modulo aggiuntivo per il Punto di Primo Intervento allo scopo di non perdere questo importante servizio per la comunità.
Non avendo ricevuto risposta a detta proposta e avendo appreso dalla deliberazione n. 849/2019 adottata dal direttore generale della ASL  Latina dell'esistenza di una sua lettera alla Regione proprio per ottenere un finanziamento per l'attivazione di una casa della salute nell'edificio di via Conte Verde che oggi ospita il Poliambulatorio e il PPI, in data 16 settembre ho fatto richiesta di accesso civico generalizzato per averne copia; finalmente ieri 24 ottobre è arrivata la risposta e, come si può vedere la richiesta inviata dalla ASL alla Regione  è datata 17 luglio 2019.
Nonostante gli articoli scritti, un convegno organizzato nel 2013 presso il teatro del Nucleo Sportivo delle Fiamme Gialle e la presentazione del mio "Manuale per le case della salute" avvenuta presso l'ex ufficio Postale il 2 marzo 2017, molti mi chiedono ancora cosa sono le Case della Salute.
In primo luogo desidero chiarire che si tratta di una struttura pubblica.
Ma facciamo un poco di storia: allo scopo di potenziare l’assistenza primaria, sin dai primi anni del nuovo secolo in alcune regioni si è cominciato a sperimentarne vari modelli; l’idea delle CdS era stata lanciata inizialmente dal Sindacato CGIL in alcuni convegni e in una serie di articoli apparsi sulle riviste scientifiche (Benigni 2004).
In considerazione dei positivi risultati di queste esperienze, l’allora Ministro dalla sanità Livia Turco nel corso di una audizione presso la Commissione Affari Sociali della Camera, nel giugno 2006 lanciò l’idea di un “new deal della salute”.
L’idea prese corpo e fu presentata dal Ministro Turco nell’ambito del Forum della Pubblica Amministrazione del 2007 prevedendo la realizzazione di strutture polivalenti denominate “Casa della Salute”, quali presìdi strategici dei Distretti, per dare una risposta unitaria anche alle aspettative di assistenza sociale della popolazione.
Nelle linee guida ministeriali del 2007 le CdS sono definite: «Strutture polivalenti e funzionali in grado di erogare materialmente l’insieme delle cure primarie, di garantire la continuità assistenziale e le attività di prevenzione; sedi pubbliche dove trovano allocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie e sociali; luogo di prevenzione e promozione della salute e del benessere sociale»
Secondo l’O.M.S. la prevenzione delle malattie non comprende solo misure finalizzate a prevenire la loro insorgenza, come ad esempio la riduzione dei fattori di rischio, ma riguarda anche misure volte ad arrestare l’evoluzione di una malattia già insorta e a ridurne le conseguenze.Per dare concreta realizzazione e diffusione alle CdS con la Legge Finanziaria 2008 (Legge 296/2007 articolo 1 comma 805) fu previsto uno specifico stanziamento di 10 milioni di euro.
Ai fini dell’attribuzione di tale co-finanziamento da parte dello Stato, le regioni avrebbero dovuto presentare appositi progetti rispettosi delle indicazioni contenute nelle linee guida predisposte dal Ministero della salute.Alcune regioni all’epoca si sono attivate, altre purtroppo solo ora iniziano a muovere i primi passi, peraltro cercando di recuperare, utilizzando le esperienze già funzionanti.
Ma come può essere definita la “mission” della CdS? Dal punto di vista generale la ragione fondamentale per cui sono state istituite le CdS è quella di contribuire a garantire a livello locale la tutela del diritto alla salute, privilegiando l’attenzione per la persona.
Le case della salute serviranno soprattutto a migliorare l'assistenza ai soggetti fragili quali sono le persone affette da gravi patologie, le donne in gravidanza, i bambini, ma anche gli anziani che con l'allungamento della vita sono esposti a nuove patologie, evitando loro, il più possibile il disagio dei viaggi a Latina o peggio in località più lontane.

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