Marco Tullio Cicerone nel suo "De officiis" sostiene che il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretenda d'essere superiore alle leggi.
Grazie alla Costituzione Repubblicana e alla attenta e costante costruzione della Corte Costituzionale è stato oramai accettato il passaggio da una concezione liberal-individualista della cittadinanza – come rapporto esclusivo tra il cittadino e lo Stato – ad una visione «sociale» e repubblicana, nel cui ambito l’appartenenza alla comunità postula l’esercizio della libertà e dell’autonomia «in vista (anche) della realizzazione dei valori sociali condivisi e fissati dalla Costituzione, per il perseguimento dei quali i cittadini hanno il dovere di attivarsi».
Non può quindi destare meraviglia che dei cittadini, tra i quali chi scrive (che è tra quelli che hanno studiato e lavorato per 40 anni per costruire la Riforma sanitaria e far funzionare poi il SSN), dopo aver inutilmente tentato di far comprendere le proprie ragioni, abbiano dovuto prendere la penna in mano (visto che i nostri rappresentanti non l'hanno fatto) per cercare di fermare il procedimento avviato dalla Regione Lazio per chiudere i Punti di Primo Intervento (già tentato con il DCA U00257/2017 e poi reiterato con il DCA U00303/2019) ritenendo che la cancellazione di quelli che sono il primo livello del sistema dell'emergenza sanitaria possa procurare gravi problemi alla salute della popolazione mettendo anche a rischio le vite umane e creando anche problemi alla funzionalità dei Pronto Soccorso ospedalieri.
Grazie! Vivo negli Stati Uniti e mi vien voglia di tradurre tutti i suoi libri per poi mandarli a Trump.
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