E' iniziato ieri a Buenos Aires il G20.
In questa occasione l'Ocse ha preparato un rapporto denominato Going for Growth 2018, nel quale sono contenute molte raccomandazioni all'Italia .
Secondo l' OCSE «le riforme strutturali stanno iniziando a dare i loro frutti ma, nonostante alcuni miglioramenti negli ultimi anni, la crescita economica rimane debole e il tasso di disoccupazione è elevato, soprattutto tra giovani e disoccupati di lunga durata». Ecco, oltre a quelle fiscali, le altre quattro raccomandazioni contenute nel rapporto Ocse per l'Italia:
1) Migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione, implementando il sistema di risorse umane basato sulle prestazioni e migliorando le competenze. Rinforzare lo stato di diritto combattendo la corruzione, razionalizzando il sistema giudiziario ed estendendo il processo di e-tax.
2) Promuovere investimenti di qualità più elevata attuando il nuovo pubblico codice degli appalti per i lavori di costruzione. Promuovere gli investimenti privati sfruttando le iniziative dell'Ue e approfondendo le reti transeuropee e l'unione dell'energia. Rinnovare il credito bancario alle imprese e agli investimenti privati, sostenendo le politiche intraprese per elaborare i prestiti in sofferenza delle banche. Continuare a semplificare le procedure di insolvenza per accelerare la ristrutturazione di imprese redditizie e l'uscita di quelle che non sono più vitali. Rafforzare i collegamenti tra le università di ricerca e il settore privato. Aumentare la quota di fondi destinati alla ricerca pubblica rafforzando il monitoraggio e la valutazione della ricerca pubblica.
3) Migliorare le politiche attive del mercato del lavoro per limitare la durata della disoccupazione ed evitare l'esclusione sociale, implementando un processo per valutare l'attivazione di nuove misure e centri di lavoro. Stabilire partnership tra le agenzie di lavoro private e l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro per aumentare le offerte di lavoro e migliorare la qualità dei servizi di formazione.
4) Ridurre il disallineamento delle competenze lavorative, incoraggiando università e scuole tecniche a rivedere i loro curricula per soddisfare il mercato del lavoro, rendendo più flessibili i meccanismi di fissazione dei salari a livello aziendale. Motivare la mobilità del lavoro, spostando la tassazione degli alloggi dalle transazioni alla proprietà.
IL RAPPORTO ITALIA
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