mercoledì 28 marzo 2018

UNA PERFORMANCE SANITARIA INSUFFICIENTE PER LA REGIONE LAZIO

L'Istituto Demoskopica ha pubblicato un nuovo rapporto con l'indice di performance sanitaria delle regioni italiane.
Nel 2017 ben 13 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi per motivi economici, per le lunghe liste di attesa o perché non si fidano del sistema sanitario della loro regione. Oltre 320 mila “viaggi della speranza” dal Sud con bilanci in rosso per ben 1,2 miliardi di euro. Cresce la “democrazia sanitaria”: 357 milioni di euro pari ad un incremento del 15% rispetto al 2016. Litigare nel comparto sanitario è costato quasi 500 mila euro al giorno. 
È l’Emilia Romagna, la regione in testa per efficienza del sistema sanitario italiano, strappando la prima posizione al Piemonte, mentre Sicilia e Molise si collocano in coda tra le realtà “più malate” del paese. In totale sono sei le realtà territoriali definite “sane”, nove le aree “influenzate” e cinque le regioni “malate”. Crolla il Piemonte che precipita di ben 10 posizioni rispetto all’anno precedente, collocandosi nell’area delle regioni “influenzate”. Entrano, inoltre, nell’area delle realtà sanitarie d’eccellenza, Marche, Veneto, Toscana e Umbria. Al Sud la migliore perfomance spetta alla Puglia, all’Abruzzo e alla Basilicata che migliorano la loro “condizione”, rispetto all’anno precedente, lasciando l’area dei sistemi sanitari locali più sofferenti. La Calabria abbandona, per la prima volta, l’ultima posizione tra le realtà “malate” collocandosi immediatamente al di sopra di Sicilia e Molise.
Nel 2017, inoltre, ben 13,5 milioni di italiani, pari al 22,3%, hanno rinunciato a curarsi per motivi economici, per le lunghe liste di attesa e perché, non fidandosi del sistema sanitario della regione di residenza, non hanno potuto affrontare i costi della migrazione sanitaria ritenuti troppo esosi. Un comportamento ancora significativamente preoccupante nonostante una rilevante contrazione rispetto al 2016 pari all’11,8%.
Insoddisfacente il risultato del Lazio che si colloca solo all'11° posto nel grado di soddisfazione dei cittadini, dopo Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia e Romagna, Umbria, Lombradia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Marche.
Sempre per il Lazio bassa la mobilità attiva (al 13° posto con solo 77.862 pazienti provenienti da altre regioni), mentre è alta la mobilità passiva (al 1° posto con 74.234 pazienti che sono andati a curarsi altrove), benché a Roma ci siano molte strutture di eccellenza che costano una montagna di soldi ai contribuenti.
Negativo ancora per il Lazio il risultato di esercizio con un disavanzo che pur essendo diminuito è ancora pari a 163.500.000 (14° posto).
Il disagio delle famiglie, costrette a pagarsi da sole le cure è pesane e il Lazio si colloca al 12° posto.
Alto il numero delle sentenze sfavorevoli per la malpractice (€12.614.053).
Infine la speranza di vita nel Lazio è solo al 13° posto con 82,91. 

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