domenica 4 marzo 2018

LA TUTELA DEL IL PAESAGGIO URBANO: TROPPO SPESSO DIMENTICATA DAGLI AMMINISTRATORI LOCALI


SIRONI
Paesaggio urbano 1940
L’aumento della popolazione delle città a causa dell’inurbamento iniziato con l’era industriale ha modificato notevolmente l’aspetto delle nostre città. 
A fianco dei lati positivi ce ne sono molti negativi dovuti al sovraffollamento, all’inquinamento e, conseguentemente alle malattie. 
Molto importante è il D.lgs n.63/2008 che ha introdotto la novità, fortissima e sostanziale, del paesaggio inteso come l’insieme di tutto il territorio, non più solo dei paesaggi d’eccellenza, ma anche i paesaggi urbani del quotidiano e quelli degradati. 
Tutto il territorio è quindi riconosciuto quale risorsa essenziale e bene comune della collettività. 
A sua volta l’UNESCO ha affrontato il problema della difesa del paesaggio storico urbano inteso come risultato di una stratificazione storica di valori e caratteri culturali e naturali che vanno al di là della nozione di “centro storico” o “ensamble” sino a includere il più ampio contesto urbano e la sua posizione (setting) geografica. 
Gli amministratori locali da una parte sono pressati dalla necessità di offrire abitazioni alla massa di persone che scelgono di trasferirsi in città e dall'altra dal desiderio di proteggere il paesaggio urbano che rischia di essere stravolto da palazzoni anonimi in quartieri dormitorio se non da mostri come le vele di Scampia a Napoli o  il famoso edificio di Corviale a Roma.
Negli ultimi sessanta anni ha prevalso la spinta del cemento, lo skyline di molte città è stato stravolto. Ora è tempo di affrontare la materia in maniera pluridisciplinare rispettando il paesaggio e con esso anche le persone.


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