Stabilimento "Le Dune" 27 dicembre 2010 |
Il Sito di interesse comunitario ( SIC ) denominato “Dune del Circeo” è fortemente in pericolo a causa del fenomeno della erosione delle coste, che nel mese di marzo di quest'anno ha assunto aspetti preoccupanti, in quanto, dopo la spiaggia, è stata intaccata in maniera grave la stessa duna.
L’area, com’è noto è compresa anche nel Parco Nazionale del Circeo.
Mi occupo del problema da quando ero consigliere comunale a Sabaudia.
Il litorale pontino per la sua fragilità ed esposizione ai venti è soggetto naturalmente più di altri all'erosione naturale, ci si aggiunge quella dovuta agli interventi dell'uomo con le barriere costruite a Latina.
A seguito di vari interessamenti la Giunta regionale presieduta da Marrazzo stanziò per il ripascimento morbido del litorale di Sabaudia € 3.500.000,00.
La Polverini, succeduta alla presidenza della regione Lazio destinò la somma nel 2010, ad altre finalità, facendo venir meno la realizzazione del “Programma integrato” di interventi a tutele dal litorale, nonché gli “Interventi prioritari di difesa dell’erosione costiera e riduzione dei fattori di rischio”.
Così quando nell'inverno 2010-2011 ci furono forti mareggiate, simili a quelle di quest'anno, l'erosione arrivò a livelli preoccupanti, procurando gravissimi danni anche ad alcuni stabilimenti tra i quali quello delle Dune.
La questione fu segnalata all'allora Ministro dell'ambiente Presitgiacomo, ma purtroppo senza risultato.
Un provvedimento di circa 25 milioni di euro adottato nel 2012 dalla Giunta Polverini per fronteggiare i problemi di Ostia e di altre località dimenticò Sabaudia, a conferma della scarsa forza politica di chi amministrava allora la città.
Se la somma a suo tempo destinata al ripascimento del litorale di Sabaudia fosse stata utilizzata per la realizzazione di barriere soffolte, forse oggi l’erosione sarebbe stata contenuta
Ci sono responsabilità precise.
In considerazione del fatto che è a rischio un Sito di interesse comunitario sarebbe ora che qualcuno intervenisse per evitare un intervento della Commissione europea.
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