A distanza di molti anni dal manuale del Cassese per il superamento del burocratese e lo snellimento del linguaggio della PA, una novità.
In occasione della festa della donna il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha reso noto di aver adottato con proprio decreto le Linee guida per l'utilizzo del genere nei documenti amministrativi e favorire, così, una cultura del rispetto e delle pari opportunità.
Contemporaneamente è stata resa nota una direttiva per avviare all’interno del MIUR la sperimentazione di un percorso di smart working, il cosiddetto lavoro agile, per consentire la conciliazione dei tempi fra vita privata e vita professionale delle dipendenti e dei dipendenti.
L'ufficio stampa del MIUR informa che sono queste le novità presentate ieri mattina dalla Ministra Valeria Fedeli nel corso dell’evento “Dalla parte di tutte e di tutti”, organizzato anche in vista della ricorrenza dell’8 marzo. Obiettivo: garantire sempre di più pari opportunità e rispetto dei diritti di ogni donna e di ogni uomo, nonché il benessere lavorativo delle e dei dipendenti.
Sempre dal sito del MIUR si legge che a illustrare le Linee Guida per l’uso del genere nel linguaggio amministrativo del MIUR sono stati la professoressa Cecilia Robustelli, docente di Linguistica italiana all’Università di Modena e Reggio Emilia e coordinatrice del Gruppo di lavoro che negli scorsi mesi ha portato avanti uno studio approfondito sull’uso del genere nel linguaggio amministrativo, e il professor Marco Mancini, Capo Dipartimento per la formazione superiore e la ricerca del MIUR. Il documento che è stato presentato oggi mira a fornire indicazioni su come dare conto del maschile e del femminile nei testi del MIUR, puntando a promuovere un uso non sessista e non discriminatorio dell’italiano. E a farlo senza forzature, ma semplicemente utilizzando il genere grammaticale secondo le regole normali della nostra lingua.
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