Una notizia interessante sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze a riprova dell’importanza dell’alimentazione nell’ economia mondiale ma anche italiana. In occasione delle celebrazioni per il World Food Day (la Giornata Mondiale dell’Alimentazione) il 16 ottobre si terrà all'Expo Milano 2015, presso l’auditorium di Palazzo Italia, un convegno, organizzato da MEF e dall’ International Fund for Agricoltural Development (IFAD), si focalizzerà sul ruolo della finanza, anche e soprattutto quella privata, per stimolare gli investimenti e la produzione agroalimentare sostenibile, particolarmente da parte dei piccoli produttori e delle PMI rurali, e per contribuire alla sicurezza alimentare e alla crescita inclusiva nei Paesi meno sviluppati del mondo. In occasione dell’evento sarà presentato un paper che farà il punto sulla situazione degli investimenti agroalimentari nei paesi in via di sviluppo e offre casi di studio e linee di azione possibili per il futuro. Il paper verrà discusso da rappresentanti delle più alte cariche delle Banche multilaterali di sviluppo L’evento si svolgerà in occasione della consegna al Segretario Generale Ban Ki Moon della “Carta di Milano”.
La recente Conferenza sul finanziamento per lo sviluppo di Addis Abeba (tenutasi a luglio 2015) ha identificato le risorse per attuare la nuova agenda per lo sviluppo adottata in occasione del Vertice delle Nazioni Unite, in corso a New York. I Capi di Stato e di Governo dei Paesi ONU sono chiamati ad adottare i “sustainable development goals (SDG’s), un set di obiettivi ambiziosi per la lotta alla povertà e lo sviluppo sostenibile, articolati su target specifici e misurabili, da raggiungere entro il 2030. Tra questi spiccano lo sradicamento della povertà in tutte le sue forme, il raggiungimento della sicurezza alimentare, la diffusione piena e sostenibile dell’accesso alla sanità, all’acqua, ai sistemi sanitari e all’istruzione.
Il potenziamento degli investimenti nelle zone rurali, e in particolare nel settore agroalimentare, nei Paesi in via di sviluppo rappresenta un elemento fondamentale per realizzare l’obiettivo dello sviluppo inclusivo e sostenibile e della sicurezza alimentare.
Nonostante negli ultimi anni, diversi attori - pubblici e privati – abbiano mostrato interesse e attivismo nel settore e nuovi meccanismi siano stati creati per sostenere gli investimenti in ambito rurale e agroalimentare, gli sforzi restano ampiamente insufficienti e al di sotto del potenziale necessario per contribuire alla sicurezza alimentare e allo sviluppo inclusivo e sostenibile del Pianeta. Particolarmente insufficienti sono ad oggi gli sforzi e i meccanismi disponibili per supportare la capacità di investimento di piccoli produttori e PMI rurali, che pure costituiscono di gran lunga la maggioranza degli operatori e investitori attivi, specie nei Paesi in via di sviluppo.
Uno dei motivi principali del ritardo degli investimenti nel settore rurale , e in particolare nella catena agroalimentare, è che essi sono diffusamente percepiti come operazioni ad alto rischio. L'agricoltura è infatti intrinsecamente sensibile ai cambiamenti delle condizioni ambientali e alle fluttuazioni del mercato che, a loro volta possono influenzare notevolmente le forniture in termini di quantità, qualità e prezzo. Inoltre, la produzione, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari sono profondamente vulnerabili alle inefficienze e alle interruzioni temporanee del funzionamento delle infrastrutture e dei mercati.
Vi è la necessità di sviluppare maggiormente le esperienze e le competenze delle istituzioni competenti a sostegno degli investimenti delle PMI rurali e agroalimentari, in particolare dal punto di vista della gestione e riduzione dei rischi connessi. Infine, vi è la necessità di approfondire l'esperienza fatta sul fronte della collaborazione tra soggetti istituzionali diversi e il settore privato in tutte le sue componenti, nel mitigare o rendere più gestibili i rischi relativi, da un lato, al finanziamento di coloro che investono nel settore agroalimentare (soprattutto su piccola e media scala), e dall'altro, agli investimenti stessi. Si tratta in parte di continuare a trovare strumenti innovativi ed efficaci di collaborazione, e in parte di trarre insegnamento dalle tante esperienze innovative esistenti, che hanno dimostrato capacità di impatto positivo, per tracciare possibili percorsi di consolidamento, ampliamento, e istituzionalizzazione.
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