mercoledì 14 ottobre 2015

OGGI IN CONSIGLIO DEI MINISTRI LA PROPOSTA DI LEGGE DI STABILITA' MOLTE INCERTEZZE SULLA EFFETTIVA REALIZZAZIONE DI ALCUNI TAGLI

La Legge di Stabilità è la nuova denominazione della storica Manovra Finanziaria. L'iter come sempre ha inizio in autunno con la predisposizione del Disegno di legge di Stabilità e la successiva approvazione dello schema di Governo in Consiglio dei Ministri, pronto per la successiva ratifica degli interventi emendativi alla Legge, che intanto entra in vigore a gennaio dell'anno successivo. Il nome stesso ci dice che dovrebbe garantire la stabilità dei conti pubblici, ma molte cifre sono ancora incerte. La proposta del Governo per la Legge di Stabilità 2016, sarà presentata dal Governo nel Consiglio dei Ministri di oggi 15 Ottobre. Comporterà una manovra, almeno per ora di circa 27 miliardi. 
Come sempre c’è molta confusione, ma mancano ancora poche ore. Alcune scelte come il taglio delle tasse per la prima casa colpiranno pesantemente l’economia locale alle prese con residenze fittizie proprio per aggirare questa gabella. Un altro problema per i Comuni sarà rappresentato dalla stretta sulle centrali di acquisti e non sotto l’aspetto economico, sul quale non si può certo discutere, ma su quello della qualità in quanto una stessa impresa potrebbe occuparsi delle pulizie o della ristorazione scolastica a livello regionale con problemi evidenti sulla qualità del servizio e dei pasti forniti (già ci sono problemi del genere a livello di ASL), il che alle difficoltà note dei Comuni ad effettuare i controlli sul capitolato, potrebbero portare ad uno scadimento notevole.
Le principali novità riguardano un altro possibile taglio delle tasse: dopo l'annuncio della cancellazione della Tasi, della Tasi agricola e dell'Irap agricola arriva anche quello del taglio dell'Ires, le tasse per le imprese. L'altro aspetto importante dovrebbe essere quello relativo al Canone Rai, che verrà abbassato a 100 euro, ma finirà nella bolletta elettrica, in questo modo tutti dovrebbero pagarlo, ma la cosa non è tanto semplice da mettere in pratica.
Altri punti importanti dovrebbero essere costituiti dalla possibile flessibilità in uscita per andare in pensione con una decurtazione (ancora da specificare) nella busta dei pensionati che hanno deciso di anticipare il ritiro dal lavoro, questo secondo me è di difficile applicazione nel settore pubblico. Dopo alcune discussioni e resistenze da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze si parla di ridurre del 3/4% la pensione per ogni anno d'anticipo con cui si va in pensione, con un massimo d'anticipo pari a 4 anni; sembrerebbe che stia prendendo piede l’ipotesi di far stipulare un contratto ad orario ridotto e secondo una tesi il datore di lavoro dovrebbe però seguitare a pagare i contributi per intero. Sembra che saranno recuperatati anche molti esodati, ma purtroppo non tutti, una cosa gravissima che ha colpito pesantemente molte famiglie e tra queste anche quelle di molti militari. 
Di sicuro, però, non c'è ancora nulla. Mentre alcune tasse vengono cancellate c'è una tassa nuova: la digital tax, alla quale Renzi inizialmente era contrario e che dovrebbe colpire le multinazionali come Apple, Microsoft, Facebook, ecc., si tratta secondo Renzi di "riuscire a colpire con meccanismi diversi, per far pagare tasse nei luoghi in cui sono fatte transazioni e accordi". Da notizie riportate dalla stampa ecco come dovrebbero essere reperite le risorse e cosa andranno a finanziare.
Risorse necessarie:
- 14,5 miliardi: spese per evitare aumento Iva e accise
- 0,5 miliardi: reindicizzazione pensioni
- 1 miliardo: cancellazione Imu su macchinari e capannoni
- 1,6 miliardi: sblocco contratti pubblici
- 2 miliardi: sgravi Ires Sud (o flessibilità in uscita)
- 1,5 miliardi: proroga decontribuzione nuovi assunti
- 3,8 miliardi: cancellazione Tasi sulla prima casa
- 0,7 miliardi: cancellazione Robin Tax su energia e petrolio
- 1,4: spese aggiuntive obbligate
Dove trovare i soldi:
- 10 miliardi: spending review (3 miliardi di tagli alla sanità)
- 3,5 miliardi: rientro dei capitali
- 3,5 miliardi: tesoretto per maggiore crescita e minori interessi
- 7 miliardi: flessibilità deficit
- 3 miliardi: altre risorse ancora da reperire
Come si vede, ancora una volta si tratta di somme certe per quanto riguarda le spese e in molti casi incerte per quanto riguarda le entrate o i tagli con rischi proprio per la stabilità del bilancio; i sette miliardi che verrebbero reperiti attraverso la flessibilità del deficit sono poi la ciliegia sulla torta e potranno attirare l'attenzione di Bruxelles.

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