venerdì 30 ottobre 2015

LA PREVENZIONE IN ITALIA SECONDO IL CONSORZIO PER LA RICERCA ECONOMICA APPLICATA IN SANITA' DI TOR VERGATA

E' stato reso noto in questi giorni il rapporto 2015 del C.R.E.A. SANITA' di Tor Vergata diretto dal prof. Spandonaro. Uno dei punti più importanti preso in esame è rappresentato dalla prevenzione. 
Dal rapporto leggiamo: La revisione 2015 dei dati OECD - Organisation for Economic Co-operation and Development (con l’implementazione del nuovo “System of Health Accounts 2011”) ha reso merito allo sforzo italiano in tema di prevenzione: la spesa pubblica per programmi di prevenzione e salute pubblica nel 2013 viene rideterminata al 3,7% della spesa pubblica corrente; quindi una quota relativamente alta rispetto agli altri Paesi (tenendo in debito conto che i dati non sono sempre esattamente confrontabili per la loro composizione). Tuttavia, essendo il dato italiano espresso in percentuale di una spesa sanitaria significativamente minore rispetto agli altri Paesi, ne segue che in termini assoluti l’investimento sia probabilmente ancora insufficiente [tavola 12], risultando inferiore a quello di diversi altri Paesi: in termini pro-capite, la spesa pubblica per la prevenzione in Italia sarebbe pari per il 2013 a € 66,3, un valore più basso di Olanda (€ 95,9), Germania (€ 99,5), Lussemburgo (€ 100,2), Finlandia (€ 104,3), Danimarca (€ 114,4), Belgio (€ 115,2) e Svezia (€ 131,0). Tra l’altro, la quota di spesa destinata a interventi sugli stili di vita, fattore che appare condiviso sia alla base di gran parte delle principali patologie del nostro secolo, rimane ignota ma probabilmente molto modesta: rimaniamo uno dei Paesi più sedentari di Europa e questo da solo potrebbe spiegare parte dell’involuzione dello stato di salute. Sempre a livello nazionale, sebbene gli ultimi Patti per la Salute ribadiscano come il 5% del Fondo Sanitario Nazionale debba essere utilizzato per il Lea “Prevenzione collettiva e sanità pubblica”, in base ai dati disponibili nel 2013 ci si attesterebbe al 4,19%, pari a circa € 4,8 mld., di cui circa € 1,0 mld per attività di prevenzione rivolte alle persone. Tra queste ultime rientrano le vaccinazioni: in Italia nel 2014 si spendono circa € 4,79 pro-capite per vaccini; nel 2013 se ne spendevano € 5,4 contro €10,0 in Francia, € 11,3 in Germania e € 19,0 in Svezia. Si noti che nel 2014 a livello nazionale non si è raggiunta per nessun antigene la soglia minima del 95% prevista nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale per le coperture vaccinali pediatriche. Nel 2014 sono 9 le Regioni che non raggiungono la soglia minima raccomandata per nessuno degli antigeni considerati (la maggior parte del Nord): Valle d’Aosta, P.A. di Trento e Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Campania, Sicilia e Puglia. Anche le coperture vaccinali contro l’influenza stagionale negli anziani over65 sono nella stagione 2014/2015 in netto calo. Tutte le Regioni sono al di sotto della soglia minima perseguibile del 75,0% 
Leggete qui tutto il rapporto:
http://www.creasanita.it/index.php?option=com_content&view=article&id=52&Itemid=217

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