La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, il 24 marzo ha preso in esame il Programma Nazionale di Riforma esprimendo il seguendo parere:
Considerato
- che il Programma Nazionale di Riforma confluisce, insieme al Programma di Stabilità e Crescita (PdS), nel Documento di Economia e Finanza (DEF) da presentare alla Commissione europea entro il 15 aprile di ogni anno;
- che il Programma Nazionale di Riforma 2016 è il documento mediante il quale ogni Stato membro presenta le specifiche politiche che intende realizzare per conseguire finalità comuni, sostenibilità delle finanze pubbliche e riforme strutturali, nonché i propositi per realizzare gli obiettivi di crescita ed occupazione, in osservanza delle Raccomandazioni europee specifiche per Paese (Country Specific Recommendations - CSR) e ai decennali obiettivi (Target) della Strategia Europa 2020;
- che le Regioni e le Province autonome intendono essere protagoniste delle riforme strutturali per lo sviluppo e la crescita del Paese;
- che tutte le Regioni e le Province autonome hanno predisposto un proprio contributo sullo stato di implementazione delle riforme in atto a livello regionale sui temi oggetto delle Raccomandazioni Specifiche della Commissione europea e sullo stato di realizzazione degli obiettivi della strategia UE2020;
- che sulla base di questi contributi, la struttura tecnica di supporto (il Regional team per il PNR - Re.Te. PNR), costituita nell’ambito della collaborazione tra Cinsedo e Tecnostruttura delle Regioni, ha predisposto il contributo delle Regioni mediante modelli standard e linee guida per favorire la predisposizione di contributi paragonabili (Focus delle Regioni e delle Province autonome);
- che il processo di redazione del contributo si articola attraverso una fase di monitoraggio dei processi di riforma regionali, fondata su un’analisi comparata delle informazioni regionali, svolta in conformità con le Raccomandazione Specifiche della Commissione europea e con gli Obiettivi della strategia UE2020;
- che l’apporto delle Regioni e delle Province autonome è indispensabile per rendere il PNR un effettivo strumento di governance multilivello, richiesto come standard europeo;
è fermamente convinta che la politica regionale e di coesione sia stata una delle condizioni fondamentali per lo sviluppo armonico delle Regioni europee, perché basata sul territorio e programmata a livello regionale.
Condivide l’inserimento dei programmi regionali in quadri organici di respiro nazionale, ma esprime al tempo stesso la preoccupazione che tale processo possa trasformare le politiche strutturali europee da politiche a forte vocazione addizionale, territoriale e policentrica a una politica troppo centralizzata e settoriale. Confida, inoltre, che il confluire di risorse europee dai programmi regionali in più ampi programmi".
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