A distanza di alcuni anni dalla emanazione del D.lgs 150/2009 l'analisi che viene fatta da più parti sui risultati del sistema della valutazione della performance dei dirigenti pubblici (di qualsiasi comparto) sono estremamente negativi.
Non c'è stata un linea o una politica unica ed in ogni comparto, in ogni ente, azienda ecc. ognuno si è regolato a suo modo senza poter definire obiettivi reali (spesso ripetitivi dell'attività ordinaria), senza avere una unicità dei metodi di misurazione, senza aver definito procedure e metodi di valutazione coordinati.
Ha fallito il top management incaricato di fissare gli obiettivi troppo spesso inutili alla mission degli enti e delle aziende.
Hanno fallito gli Organismi Indipendenti di Valutazione per i seguenti motivi:
1) perché la loro nomina invece che ad organizzazioni terze, è stata affidata agli stessi vertici dell'ente (Ministri, Presidenti di Regioni, Direttori generali delle Aziende sanitarie), Sindaci, ecc.),
2) perché nonostante le buone intenzioni, la scelta dei componenti è caduta su persone inesperte di valutazione o che addirittura ignoravano le norme che regolavano l'ente o i contratti del personale che erano chiamati a valutare;
3) perché molte persone esperte sono state estromesse per raggiunti limiti di età, salvo poi fare eccezioni per gli amici degli amici;
4) Perché non sono stati inseriti tra i soggetti idonei a fornire elementi di valutazione gli utenti
Ora la L. 124/2015 contiene la delega al Governo ad emanare uno o più decreti delegati per definire i criteri di digitalizzazione del processo di misurazione e valutazione della performance per permettere un coordinamento a livello nazionale, ma anche per la valutazione dei rendimenti dei pubblici
uffici. I decreti legislativi sono adottati nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:
a) istituzione del sistema della dirigenza pubblica, articolato con riferimento alla valutazione dei risultati:
b) rilievo dei suoi esiti per il conferimento dei successivi incarichi dirigenziali;
c) costruzione del percorso di carriera in funzione degli esiti della valutazione;
d) semplificazione delle norme in materia di valutazione dei dipendenti pubblici, di riconoscimento del merito e di premialita';
e) razionalizzazione e integrazione dei sistemi di valutazione, anche al fine della migliore valutazione delle politiche; sviluppo di sistemi distinti per la misurazione dei risultati raggiunti dall'organizzazione e dei risultati raggiunti dai singoli dipendenti;
f) potenziamento dei processi di valutazione indipendente del livello di amministrazioni pubbliche e degli impatti da queste prodotti, anche mediante il ricorso a standard di riferimento e confronti; riduzione degli adempimenti in materia di programmazione anche attraverso una maggiore integrazione con il ciclo di bilancio; coordinamento della disciplina in materia di valutazione e controlli interni; previsione di forme di semplificazione specifiche per i diversi settori della pubblica amministrazione
Già 11 decreti delegati dalla citata L. 124/2015 son stati sottoposti al Consiglio dei Ministri e sono all'esame del Consiglio di Stato, ma siamo ancora in attesa di avere notizie su quello che rigurda proprio il sistema di valutazione delle dirigenza.
Un buon sistema per la fissazione degli obiettivi, che tenga conto sia delle indicazioni che arrivano oramai quasi quotidianamente dalla Corte dei conti e di quelli dell'ANAC,, unito ad una maggiore responsabilizzazione di tutti potrebbe aiutare a risanare questa povera pubblica amministrazione.
Non è possibile perdere ancora questa opportunità e adottare ancora una volta provvedimenti inadeguati buoni solo a dare ad intendere agli elettori che si è fatto qualcosa....
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