Il numero dei Comuni che andranno al voto nelle prossime elezioni amministrative di primavera, in base ai dati del Ministero dell'Interno, tra scadenza ordinaria e Consigli sciolti dal Presidente della Repubblica per motivi vari (decesso del Sindaco, dimissioni della metà più uno dei consiglieri, mafia, ecc. ) sono 1371, non sono pochi.
Come avviene oramai da alcuni anni il numero dei candidati a Sindaco sarà notevole, perché improvvisamente persone che non si sono mai curate del luogo dove vivono vengono prese da questa voglia irrefrenabile di fare il Sindaco.
A questi si aggiungono altri benefattori dell'umanità che pur non essendo residenti in un luogo si offrono di farlo per fare del bene alle popolazioni di luoghi a loro completamente (o quasi ) sconosciuti.
Il problema è che il 90% di queste persone è spesso completamente all'oscuro di cosa significhi amministrare una città.
Non basta infatti avere una laurea, ma solo pochi aspiranti l'hanno e molti in materia completamente inutili per la bisogna, per poter amministrare un ente oggi così complesso.
La quasi totalità non ha mai fatto neanche il consigliere comunale.
Alcuni vengono dal Parlamento e così pensano di sapere tutto, ma anche lì non è la stessa cosa.
La colpa non è loro ma anche di chi avalla o agevola certe scelte, parlo dei c.d. Partiti.
Si rischia di avere un Sindaco che debba fare l'apprendistato a spese della comunità, magari, in buona fede, combinando guai e facendo danni anche a sé stesso e alla propria famiglia in quanto la Corte dei conti è divenuta sempre più attenta nei confronti di chi sbaglia.
Siamo vicini alla scelta di queste persone che saranno candidate,
A mio avviso alcuni dei nomi che circolano rientrerebbero anche nella categoria che la Bindi con la Commissione antimafia ha definito impresentabili, in quanto, ancorché non si trovino in alcuna delle condizioni ostative alla candidatura previste dalla legge, avendo procedimenti gravi pendenti o avendo subito già condanne in primo grado, potrebbero essere condannati definitivamente durante il loro mandato.
Sarebbe quindi opportuno che le scelte fossero fatte con molta, ma molta attenzione, sempre cercando comunque di non rimettere i soliti noti che magari da quaranta anni amministrano la stessa città, anche lì un poco di rotazione non farebbe male...
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