Domani 7 marzo, organizzato dall'UPI, si apre a Milano, nella sede del Consiglio della città Metropolitana, in via del Vivaio, un seminario di due giorni sul nuovo ente di area vasta. Com’è noto a seguito dell’approvazione della legge 7 aprile 2014, n.56, abbiamo assistito ad una accelerazione del processo di attuazione della riforma degli enti locali. Dal 1° gennaio 2015 sono state istituite le Città Metropolitane ma ancora non c’è chiarezza e alcune di esse sono molto in ritardo, anche a causa della mancata emanazione delle leggi necessarie da parte delle regioni. Nel frattempo seguita a procedere il percorso del disegno di legge costituzionale (A.S. 1429-B approvato in seconda lettura dal Senato e che ad aprile dovrà essere approvato per la seconda volta anche dalla Camera) di riforma del bicameralismo perfetto e del titolo V della Costituzione in base al quale è anche previsto il contestuale assorbimento, a regime, delle province ricadenti nella medesima area.
Com’è noto questa legge all’art. 29 prevede la soppressione delle province dando vita alle città metropolitane quali enti immediatamente sostitutivi delle preesistenti province, di cui condividono l’ambito territoriale, favorendo contemporaneamente la fusione dei piccoli comuni e/o l’esercizio associato delle loro funzioni mediante l’unione o la convenzione tra gli stessi.
L’obiettivo del legislatore è quello di affidare ai nuovi enti di area vasta la gestione integrata dei servizi fondamentali allo sviluppo economico e sociale al fine di superare la frammentazione di analoghe competenze tra più enti locali, soprattutto nel campo urbanistico e dei servizi del territorio, che costituisce un ostacolo allo sviluppo economico e sociale dell’intera area, unita alla coscienza della inadeguatezza del sistema dei tradizionali poteri locali, ancorati a regimi ad economia chiusa ed incapaci di soddisfare interessi plurimi e differenziati senza la introduzione, a livello superiore, di nuovi organismi di vasta o media area.
Lo scopo di questo, come quello di altri seminari consimili che si tengono in questo periodo in molte parti d’Italia è quello di arrivare a definire nel modo più appropriate le competenze da lasciare ai Comuni dell’Area Metropolitana, quelle da affidare all'ente di area vasta e cosa lasciare ai Comuni, specialmente ai più piccoli; i nuovi enti di area vasta saranno degli enti in service? Sostituiranno anche gli ATO ?
I rischi a mio avviso possono essere di tre titpi:
a) che una funzione venga svolta da due enti contemporaneamente
b) che nessuno volgia assumersi una funzione
c) che benchè una funzione sia stata attribuita ad un ente questo non sia ancora in grado di svolgerla per una molteplicità di ragioni (mancanza di organizzazione , di risorse umane o finanziarie, ecc.)
Già oggi i famosi enti aggregatori che dovrebbero svolgere le funzioni di centrali uniche di acquisto per i comuni non capoluogo in molti casi non si sono ancora organizzate, il pericolo è che alla nuova legge segua un vuoto organizzativo e operativo....
Il dibattito è aperto, ma occorre far presto.I rischi a mio avviso possono essere di tre titpi:
a) che una funzione venga svolta da due enti contemporaneamente
b) che nessuno volgia assumersi una funzione
c) che benchè una funzione sia stata attribuita ad un ente questo non sia ancora in grado di svolgerla per una molteplicità di ragioni (mancanza di organizzazione , di risorse umane o finanziarie, ecc.)
Già oggi i famosi enti aggregatori che dovrebbero svolgere le funzioni di centrali uniche di acquisto per i comuni non capoluogo in molti casi non si sono ancora organizzate, il pericolo è che alla nuova legge segua un vuoto organizzativo e operativo....
Chi ancora non lo conosce può leggere il testo della legge qui:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLMESS/956946/index.html
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