giovedì 10 marzo 2016

AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI E SERVIZIO IDRICO

Problemi in tutto il Lazio per la revisione degli ATO. 
Secondo l'ISPRA la riorganizzazione del Servizio Idrico Integrato, programmato con il Piano d'Ambito dall'Autorità d'Ambito, consiste nel perseguire l' obiettivo di miglioramento del livello di servizio reso all'utenza, distribuito a scala di intero ambito, nell'accezione più globale dell'obiettivo di qualità, comprendendo qualità tecnica, affidabilità, efficienza organizzativa, positivi effetti socioeconomici e ambientali e costi sostenuti dall'utenza. L'obiettivo di cui sopra dovrà essere in sintonia con la normativa in evoluzione, riguardante sia gli standard di servizio per l'approvvigionamento idropotabile che le caratteristiche di mitigazione degli impatti di acque reflue trattate sui corpi idrici recettori, anche in correlazione con i futuri Piani di Tutela delle acque.
L'istituzione degli ATO ha consentito una razionalizzazione della gestione dei servizi idrici, precedentemente affidata ad una molteplicità di gestori (circa 7800 soggetti) diversi per natura, dimensioni e organizzazione.
A fine maggio 2003 risultavano concluse in 66 Ambiti le ricognizioni delle opere di acquedotto, fognatura e depurazione, corrispondenti al 73% degli ATO complessivi. Inoltre 25 Ato, che servono 20 milioni di utenti, hanno concluso il processo con l'affidamento della gestione del servizio idrico integrato, optando, in gran parte, per l'affidamento ad una Società per Azioni a prevalente capitale pubblico locale.
La normativa, in materia di risorse idriche, è in vigore da parecchi anni ma il sistema di gestione integrata del ciclo idrico nell'ambito degli ATO comincia adesso a far intravedere il disegno della riforma ed i suoi primi effetti sull'organizzazione dei servizi.

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