martedì 2 gennaio 2018

LE PREVISIONI DELL'OCSE PER IL FUTURO DELL'ITALIA

Si prevede che la crescita del PIL si ridurrà all'1,5% nel 2018 e all'1,3% nel 2019. I consumi privati ​​continueranno a essere il principale motore della ripresa, che continuerà ad allargarsi agli investimenti e alle esportazioni. I guadagni occupazionali sosterranno il reddito disponibile delle famiglie. Gli incentivi fiscali e l'aumento della domanda esterna sosterranno gli investimenti delle imprese e la crescita delle esportazioni. L'eccesso di capacità si sta restringendo, ma l'inflazione dei prezzi al consumo e le pressioni salariali rimarranno in sordina.
La politica fiscale passerà da una posizione moderatamente espansiva a una posizione sostanzialmente neutrale nel 2018. Come imprese di ripresa, l'attuazione delle riforme strutturali deve essere accompagnata da un avanzo di bilancio primario in graduale aumento. Ciò dipende da ulteriori progressi nella riduzione dell'evasione fiscale e dalla razionalizzazione delle spese fiscali e delle spese correnti. Per migliorare l'inclusione sociale, le risorse devono essere spostate verso programmi anti-povertà e incentivi all'occupazione rivolti ai giovani.
L'ampio stock di crediti deteriorati (NPL) delle banche e l'elevato debito pubblico pongono vulnerabilità finanziarie. Gli NPL pesano sui bilanci delle banche, aumentando i rischi per le finanze pubbliche in caso di crisi. L'alto debito pubblico limita la politica fiscale rendendola eccessivamente sensibile alle variazioni dei tassi di interesse. La strategia del governo per far fronte alle banche deboli sta dando i suoi frutti e gli NPL hanno iniziato a declinare

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