lunedì 15 gennaio 2018

L'ISTAT HA ANALIZZATO IL RICORSO ALLE CURE DENTALI DA PARTE DEGLI ITALIANI

L’ ISTAT ha pubblicato di recente l'indagine europea sulla salute (Ehis) che viene condotta in tutti gli Stati dell’Unione europea con l’obiettivo di confrontare la situazione nei diversi paesi riguardo i principali aspetti delle condizioni di salute della popolazione ed il ricorso ai servizi sanitari. L’indagine è prevista dal regolamento (Ue) n. 141/2013 della Commissione, del 19 febbraio 2013 (che attua il regolamento (Ce) n. 1338/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche comunitarie in materia di sanità pubblica e di salute e sicurezza sul luogo di lavoro) ed è inserita nel Programma statistico nazionale 2014-2016 (cod. IST 02565).
Finalità e caratteristiche dell’indagineIn l’Italia l’indagine Ehis (wave 2) è stata condotta dall’Istat nel 2015 (nei mesi da ottobre a dicembre), in ottemperanza del periodo di riferimento previsto dallo specifico regolamento.
La priorità di favorire la comparabilità a livello europeo, come principale obiettivo, ha comportato in alcuni casi la necessità di ricorrere a quesiti non sempre perfettamente sovrapponibili a quelli utilizzati nelle precedenti edizioni nazionali delle indagini sulla salute. Pertanto nella comparazione degli indicatori prodotti con la presente rilevazione si suggerisce di usare cautela e prendere visione della diversa formulazione dei quesiti contenuti nei questionari, disponibili all’indirizzo: http://www.istat.it/it/archivio/167485.
Per la gran parte dei quesiti le interviste sono state condotte secondo la tecnica Pen and paper interview (Papi) - tecnica di rilevazione che prevede l’utilizzo delle interviste faccia-a-faccia. Per un’altra parte, più esigua, è stata prevista l’autocompilazione del questionario. Nell’intervista faccia-a-faccia è stato somministrato un questionario familiare e tante schede individuali quanti sono i membri della famiglia.
La dimensione del campione è di circa 13.000 famiglie residenti in oltre 550 comuni di diversa ampiezza demografica, distribuiti su tutto il territorio nazionale. Il disegno di campionamento (descritto in dettaglio nell’Appendice B) è a due stadi con stratificazione delle unità di primo stadio (comuni). Le unità di secondo stadio sono le famiglie estratte con criterio di scelta casuale dalle liste anagrafiche comunali, secondo una strategia di campionamento volta a costituire un campione statisticamente rappresentativo della popolazione residente.
L’unità di rilevazione è costituita dalla famiglia di fatto (ff) associata alla famiglia anagrafica (fa) campionata. La famiglia di fatto è definita come l’insieme di persone che dimorano abitualmente nella stessa abitazione e sono legate da vincoli di parentela, affinità, affettività o amicizia.
Le tematiche trattate riguardano tre macro aree: lo stato di salute, i determinanti di salute e l’accesso ed utilizzo dei servizi sanitari indagati insieme al contesto socio-demografico di ciascun individuo delle famiglie intervistate. Più nello specifico i contenuti informativi, corrispondenti alle sezioni tematiche in cui sono suddivisi i questionari per l’Italia, sono stati i seguenti: Dati anagrafici. Difficoltà di accesso a prestazioni sanitarie, Condizioni generali di salute, Peso e altezza, Malattie e condizioni croniche, Attività fisica, Infortuni e lesioni, Consumo di frutta e verdura, Limitazioni funzionali fisiche e sensoriali, Sostegno sociale, Attività di cura della persona, Cure o assistenza fornite, Attività domestiche, Situazione lavorativa, Dolore, Assenze dal lavoro per motivi di salute, Benessere psicologico, Salute dei denti, Assistenza sanitaria in regime ordinario e diurno, Consumo di tabacco, Assistenza ambulatoriale e domiciliare, Consumo di bevande, Consumo di farmaci, Stato di salute percepito, Prevenzione.
Molto interessante la parte che riguarda le cure odontoiatriche con particolare riguardo agli anziani, come evidenziato dal Quotidianosanita.it
Nella fascia oltre 15 anni di età si sono rivolti a una struttura pubblica l’11,7% degli individui, a una struttura privata convenzionata o a un libero professionista l’86,9% e 80% ha pagato di tasca propria e senza rimborsi di alcun tipo.
A Bolzano i pazienti utilizzano il servizio il pubblico con il 27,7%, seguito da Trento con il 19,5%, mentre il privato è al 96,5% in Valle d’Aosta seguita al 94,2% dalla Basilicata.
Nela fascia over 65  al pubblico si sono rivolti il 9,5% degli individui, mentre si sono rivolti ai  liberi professionisti convenzionati l’88,8% mentre l’81,6% ha pagato da sé senza alcun tipo di rimborso.
A pagare di tasca propria sono di più gli abitanti dell’Emila Romagna (91%) seguiti da quelli di Trento e Umbria (90,1%).
Livelli di istruzione più bassi riportano un maggior ricorso alle cure dentali pubbliche.

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