Com'è noto gli uffici tecnici dei Comuni possono affidare lavori in economia utilizzando lavoratori occasionali; nello stesso tempo i Servizi sociali possono avere necessità di fare ricorso a questo tipo di strumento per l’assistenza ad anziani o disabili, per l'accompagnamento, il trasporto ecc.
La legge 92/2012 consentiva di utilizzare per queste esigenze i voucher e lo stesso INPS con circolare n. 49/2013 aveva chiarito che anche i Comuni potessero rientrare nella nozione di committente pubblico prevista dalla legge vigente.
L'unico vincolo previsto per gli enti locali era quello del contenimento della spesa del personale indicato dall’art. 48, comma 4 del D.lgs n. 81/2015, oltre a quello individuale.
Tale tesi era stata confermata anche dal Servizio affari istituzionali e locali, Polizia locale e sicurezza della Regione Friuli Venezia Giulia che si è espressa con il Parere n. 1183 in data 14 febbraio 2017.
Ora, finalmente, grazie all'entrata in vigore del decreto legge decreto-legge 17 marzo 2017, n. 25, recante: «Disposizioni urgenti per l’abrogazione delle disposizioni in materia di lavoro accessorio nonché per la modifica delle
disposizioni sulla responsabilità solidale in materia di appalti.» tutti i Comuni saranno costretti ad utilizzare gli strumenti tradizionali.
Il Governo ha già in mente alcune soluzioni per sostituire i voucher per le famiglie probabilmente utilizzando il modello francese, ma i Comuni saranno esclusi.
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