mercoledì 20 settembre 2017

ABUSIVISMO NEL PARCO

Nel Tomo I del Piano del Parco, contenente la Relazione generale si afferma che le criticità principali sono rappresentate dal  consumo di suolo abusivo.
Sempre nella Relazione generale parlando di varianti al PRG  viene affermato quanto segue: "Nel 2004 è stato adottato il Piano di Recupero che interessa gran parte della nuova espansione del centro urbano e nel 2006 sono state adottate le Varianti Speciali relative ai centri Molella (Nucleo Edilizio Abusivo N° 2 – Molella –Ampliamento Perimetrazione Nucleo Abusivo Delibera Consiliare n° 5 del 27 Febbraio 1999) e Mezzomonte (Nucleo Edilizo Abusivo N°1 – Mezzomonte) che affrontano il problema della crescita edilizia residenziale abusiva sviluppatasi
in quelle aree e che al momento sono in corso di approvazione in Regione Lazio.
Sempre in relazione a queste problematiche, sono state adottate dal Consiglio Comunale di Sabaudia ulteriori Varianti Speciali con lo scopo di “sanare” alcune lottizzazioni abusive sorte nel corso degli ultimi 20 anni interessanti le seguenti zone:
 Nucleo Edilizio Abusivo – “Lottizzazione Gianfilippo”;
 Nucleo Edilizio Abusivo – “Lottizzazione Migliara 49”;
 Nucleo Edilizio Abusivo – “Lottizzazione Rio Blu”;
 Nucleo Edilizio Abusivo – “Lottizzazione Portosello”;
 Nucleo Edilizio Abusivo – “Lottizzazione Rio Martino”.
L’iter di approvazione in Regione Lazio di queste varianti è appena iniziato e come è da aspettarsi si prevedono tempi lunghi per la conclusione dello stesso (Fonte: Ufficio Urbanistica del Comune di Sabaudia).
Nel ricordare le vicende urbanistiche di Sabaudia particolare clamore ha suscitato, quasi ad assumere un valore simbolico, la questione, che comunque riguarda aree esterne al Parco, del complesso edilizio “Il Villaggio del Parco” negli anni 2005-2006 e localizzato sulla strada provinciale Litoranea tra Borgo Grappa e Bella Farnia nel territorio comunale di Sabaudia (fuori parco). La vicenda dotata di una complessità sia amministrativo-giuridica che tecnicourbanistica inizia nel 1992 con l’adozione da parte del Consiglio Comunale di Sabaudia «di iniziative tese ad incentivare la realizzazione di strutture per anziani» e trasformato in una struttura residenziale di 300 appartamenti, su un’area rurale di circa 120 mila metri quadrati, arriva fino ai giorni nostri".
"Le leggi 47/85, 124/94 e 326/03 (anche se quest’ultima non è applicabile ai parchi nazionali) hanno costituito un “condono continuo” che ha permesso lo sviluppo ripetuto di volumetrie abusive, anche nel territorio del Parco Nazionale.
Sul territorio del Parco nazionale del Circeo, che si estende su 8.500 ettari, di cui 2.000 occupati dai laghi e 3.300 occupati dalla foresta (restano 3.200 ettari circa di suolo) risulterebbero circa 3.500 richieste di sanatoria presentate in seguito ai vari condoni, l’ultimo dei quali fu nel 2003.
Molte pratiche di condono sono state respinte di recente, in altri casi ci sono sentenze passate in giudicato, è urgente che i Comuni si attivino per abbattere tutti gli abusi utilizzando i fondi messi a disposizione dal Governo che non risulta siano stati ancora richiesti.

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