martedì 26 settembre 2017

INQUINAMENTO ATMOSFERICO E TUMORI: IL RAPPORTO DELL'AIOM E DELL'AIRT

In questi giorni è stato pubblicato il rapporto 2017 dell'AIOM  che denuncia un elevato aumento dei tumori in Italia. la cosa più grave è che in molti casi si tratta di tumori che avrebbero potuto essere curati se avesse funzionato una adeguata opera di prevenzione.
Una parte molto importante (curata da D.SERRAINO, P.CONTIERO, L. DAL MASO, S. MINIERBA, A. COMANDONE E F.NICOLIS) è dedicata al problema del rapporto tra l'inquinamento atmosferico e i tumori. 
Gli autori sostengono che "L’inquinamento atmosferico, un fenomeno ubiquo, complesso e mutevole connesso ai diversi modelli di sviluppo socio-economico, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per la salute umana in relazione sia a effetti acuti, per episodi brevi e significativi di  esposizione agli inquinanti dispersi in aria, sia cronici, derivanti da esposizioni di lunga durata. Molti degli inquinanti generati dalle attività antropiche sono gli stessi di quelli prodotti da sorgenti naturali, ma fattori meteo-climatici e caratteristiche morfologiche degli ambienti urbani (dove si concentra la gran parte delle attività antropiche inquinanti) ne favoriscono accumulo e concentrazione e contribuiscono a innescare la formazione di ulteriori inquinanti. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’Agenzia europea per l’ambiente (AEA) e l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC, Lione) hanno più volte sottolineato la necessità di aumentare gli sforzi per combattere l’inquinamento atmosferico e, conseguentemente, ridurre i rischi per la salute umana.
Tuttavia, nonostante venga coordinata a livello internazionale e gli impegni siano formalmente
sottoscritti dai governi, la lotta all’inquinamento atmosferico procede molto lentamente e con notevoli differenze geografiche nel grado di adesione agli obiettivi fissati. Per esempio, tra i 27 Paesi europei che hanno sottoscritto accordi sul clima, uno solo (la Svezia) ha registrato un grado di adesione eccellente agli impegni presi; due hanno registrato (Germania e Francia) un grado sufficiente; 16 un grado insufficiente-scarso; e nove (tra cui l’Italia) un grado molto scarso di adesione agli impegni. Dal punto di vista tecnico, gli inquinanti atmosferici possono essere classificati in vario modo: in base alla loro origine (primari e secondari), all’ambiente di rilascio (indoor e outdoor) o in relazione alla composizione chimica (gassosi e particolati).
Per quanto riguarda il particolato atmosferico, accanto alle fonti di emissioni note quali il traffico stradale, le combustioni non industriali (riscaldamento residenziale) e le combustioni industriali bisogna sottolineare il ruolo delle emissioni dovute alle attività dell’agricoltura e degli allevamenti intensivi di animali che sono arrivate a contribuire nel 2014 per una quota del 10,7% sul totale.
L'Italia purtroppo è tra i paesi che non cura molto la prevenzione anche se il monitoraggio viene effettuato.
La situazione di alcune città come Taranto  è sotto gli occhi di tutti. 

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