martedì 19 settembre 2017

LA CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA E I COMUNI CHE SEGUITANO AD IGNORARLA

Le procedure per il contenimento della spesa pubblica hanno avuto una notevole accelerazione negli ultimi anni con l’entrata in vigore di una modifica della normativa in base alla quale i Comuni non capoluogo di provincia  avrebbero dovuto procedere all’acquisizione di beni e servizi (dal 1° luglio per gli appalti di lavori) nell’ambito delle unioni dei Comuni, se esistenti, oppure costituendo un apposito accordo consortile.
In particolare il Codice dei contratti (D.lgs 50/2016) prevede che i Comuni non capoluogo di provincia per l'acquisto di beni e servizi dal 1º gennaio 2015   e per l'acquisto di lavori dal 1º luglio 2015 debbano ricorrere ad una Centrale unica di committenza.
Molti Comuni hanno costituito tra loro la Centrale unica di committenza per l'affidamento di forniture e di lavori sopra la soglia europea.
Nella maggior parte dei casi esiste una convenzione ed un regolamento per definire i rapporti tra gli enti e le procedure da seguire.
Resta, è non è cosa di poco conto, il problema del funzionamento delle CUC il cui fine è quello di centralizzare la domanda di lavori, beni e servizi proveniente da più Comuni mettendo a gara volumi maggiori riducendo le spese e i rischi connessi alla gestione delle procedure anche grazie ad un accrescimento della specializzazione del personale.
Pertanto è opportuno che nella convenzione stipulata tra i Comuni in attuazione della CUC sia prevista la costituzione di uffici comuni che operino con personale distaccato ed ai quali affidare la delega di funzioni da parte dei Comuni a favore di uno di essi che in tal modo possa operare in luogo e per conto dei deleganti. Il responsabile del procedimento deve essere quindi unico ed essere un dipendente assegnato all’unità organizzativa responsabile. Viene esclusa la possibilità che una volta costituita la CUC ogni Comune seguiti a fare le gare autonomamente
Alcuni Comuni dopo aver costituito la CUC proseguono ad agire come se nulla fosse gestendo gare e affidamenti senza ricorrere alla gestione unificata, di fatto così eludendo la legge.
La questione potrebbe assumere rilievo di responsabilità contabile per i dirigenti (in quanto gli acquisti effettuati in maniera centralizzata dovrebbero permettere dei risparmi) e quindi di omesso controllo da parte degli amministratori.
Pertanto è indispensabile che tutti i comuni provvedano al più presto a definire i provvedimenti necessari al fine di far cessare questo stato di cose.
Per approfondire l'argomento se ne parla nel mio  "Utopia di un Comune...e come realizzarla"

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