lunedì 23 aprile 2018

L'ITALIA E I COMUNI ITALIANI FANALINO DI CODA NELL'ACCESSO AI FONDI EUROPEI

Nonostante le affermazioni trionfanti di alcuni politici l'accesso ai fondi europei da parte delle amministrazioni locali (regioni, province e Comuni) è ancora molto basso e di gran lunga inferiore alla media europea.
Secondo quanto emerge dall’analisi degli ultimi dati pubblicati dalla Commissione Ue relativi ai fondi strutturali europei le autorità nazionali e regionali italiane non stanno spendendo sul territorio quanto potrebbero anche se la situazione è in miglioramento.
In particolare, il tasso di spesa risulta bloccato fra il 5 e il 7% per i fondi di sviluppo regionale Fesr e sociale Fse (contro una media Ue del 9,7 e del 12%) e tocca addirittura lo 0% per alcuni programmi regionali.
I dati migliori sulla spesa sono dell’Emilia-Romagna, che con il suo 17% è prima in Italia sul Fesr ed è terza per il Fse (20%). Il secondo e terzo posto spettano alla Valle d’Aosta (14%) e alla Toscana (10%) mentre il resto d’Italia tocca al massimo l’8%.
In particolare, il Mezzogiorno è nelle ultime posizioni: uniche eccezioni la Calabria (6%, settima in Italia insiema al Piemonte) e la Puglia (4%, nona con Marche e Provincia autonoma di Trento).
I dati peggiori invece, sono quelli che arrivano da Sicilia, Abruzzo e dalla Provincia autonoma di Bolzano, con percentuali vicine allo zero e dove i ritardi sono legati anche ai ritardi dell’autorità di gestione.
Per quanto riguarda i Comuni basta leggere nel rendiconto, sotto il Titolo II dell'entrata alla voce trasferimenti dall'Europa quanto ha preso il nostro Comune. Quasi sempre troviamo uno ZERO o cifre vicine allo zero.
Tutto il resto sono chiacchiere. 

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