mercoledì 18 aprile 2018

Più riciclo e meno rifiuti in discarica: da Strasburgo ok al pacchetto sull'economia circolare. Il Parlamento europeo ha approvato le nuove norme per ridurre l'impatto degli scarti sull'ambiente. E per trasformarli in crescita "verde" e nuovi posti di lavoro

Da Strasburgo una proposta di legge importante sul problema dei rifiuti.
Entro il 2025, almeno il 55% dei rifiuti urbani domestici e commerciali dovrebbe essere riciclato, si legge nel testo. L’obiettivo salirà al 60% nel 2030 e al 65% nel 2035. Il 65% dei materiali di imballaggio dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70% entro il 2030. Vengono fissati inoltre degli obiettivi distinti per materiali di imballaggio specifici, come carta e cartone, plastica, vetro metallo e legno.
Sono 497 i chili di rifiuti pro capite prodotti dall’Italia nel 2016, di cui il 27,64% è messo in discariche, il 50,55% viene riciclato o compostato e il 21,81% incenerito.
Più riciclo e meno rifiuti in discarica: da Strasburgo ok al pacchetto sull'economia circolare
Lo smaltimento in discarica sarà un’eccezione
La proposta di legge limita inoltre la quota di rifiuti urbani da smaltire in discarica a un massimo del 10% entro il 2035. Nel 2014, Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Olanda e Svezia non hanno inviato praticamente alcun rifiuto in discarica, mentre Cipro, Croazia, Grecia, Lettonia e Malta hanno interrato più di tre quarti dei loro rifiuti urbani.
L’Italia nel 2016 ha smaltito in discarica 26,9 milioni di tonnellate di rifiuti, circa 123 chili pro capite che corrispondono al 27,64% della quota di rifiuti prodotti.
Più riciclo e meno rifiuti in discarica: da Strasburgo ok al pacchetto sull'economia circolare
„Un altro obiettivo importante è quello di ridurre gli sprechi alimentari del 50%
In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, gli Stati membri dovrebbero ridurre gli sprechi alimentari del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030. Al fine di prevenire lo spreco di alimenti, i Paesi Ue dovrebbero incentivare la raccolta dei prodotti invenduti e la loro ridistribuzione in condizioni di sicurezza. Per i deputati si deve puntare anche sul miglioramento della consapevolezza dei consumatori circa il significato dei termini “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”.
La palla passa ora agli Stati membri per l’approvazione formale, prima della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. 

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