lunedì 23 aprile 2018

IL FARDELLO DEL DISAVANZO COMUNALE SPALMATO PER TRENTA ANNI

Entro il 30 aprile i Consigli comunali dovranno approvare il rendiconto dell'esercizio 2017 e quindi la quasi totalità delle Giunte ha deliberato la proposta da sottoporre all'organo competente al fine di consentire alla minoranza di poter esaminare gli atti.
Addirittura alcuni Comuni hanno già completato l'iter.
Dalla lettura della maggioranza di questi rendiconti traspare uno spettacolo preoccupante dovuta al disavanzo già accertato negli anni precedenti che è stato spalmato sui prossimi trenta anni.
Un problema che ricorre in molti Comuni.
Per evitare il dissesto il legislatore si è addirittura il pre-dissesto: una procedura che mira ad assistere i Comuni in difficoltà finanziaria ammorbidendo l'impatto con i debiti che possono essere così ripartiti su un'arco di tempo tale da essere sopportato.
Molti Comuni, nonostante le sollecitazioni non hanno messo in atto la spending review e così le spese anziché diminuire sono aumentate per andare incontro all'ego di qualche Sindaco.
Ma anche i cittadini hanno spesso fatto la loro parte non pagando l'IMU, la TARI, la COSAP e le multe.
In questo modo ogni anno dalle uscite dovranno essere tagliate tante spese quanto è l'ammontare del bilancio, riducendo così i servizi sociali, l'istruzione, la cultura, lo sport ecc. tutte cose a cui avrebbero diritto i cittadini giovani e anziani. 
Naturalmente tutto ciò è potuto accadere anche per colpa dei funzionari e dei dirigenti che hanno avallato con i loro pareri tecnici le spese e che non hanno fatto abbastanza per incassare le multe.
Oltretutto le entrate previste sono stati iscritte in bilancio e non essendo state riscosse si sono trasformate in quelli che vengono chiamati residui attivi, un'altra croce dei Comuni che periodicamente vanno in prescrizione creando nuovi buchi in bilancio e quindi nuovi disavanzi.
E' evidente che questi comportamenti hanno i loro effetti quando poi si chiede ai cittadini di partecipare alla vita politica o di svolgere una funzione attiva.
Ma il paradosso è che talora i responsabili di questi debiti vengono anche rieletti dai cittadini e seguitano a pontificare come se andasse tutto bene.
Ma anche quando per qualche fortunata sorte avviene un ribaltamento al vertice del Comune e questi personaggi finiscono all'opposizione non hanno neanche la decenza di tacere.
La colpa comunque è sempre dei cittadini che quando si trovano da soli nella cabina dovrebbero riflettere di più sul futuro dei propri figli e non farli piangere appena nati.

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