E' tempo di approvazione del rendiconto nei Comuni italiani, molti entro oggi avranno completato il percorso con l'approvazione da parte del Consiglio comunale, altri più lenti si apprestano a farlo rimediando magari una tiratina di orecchi dalla Prefettura, mentre per quelli inadempienti si prepara lo scioglimento del Consiglio comunale.
Ma spesso c'è poca trasparenza nei conti in quanto la relazione tecnica fatta in genere dall'ufficio ragioneria o quella della Giunta dopo aver illustrato la spesa del personale non approfondiscono la parte riguardante la spesa per beni e servizi che invece assorbe nella maggioranza dei Comuni oltre il 50% della spesa totale a causa della progressiva esternalizzazione di una moltitudine di servizi un tempo gestiti direttamente dai comuni con proprio personale.
Benché si tratti di somme molto elevate (a seconda delle dimensioni dei Comuni parliamo di somme che possono andare dai cinque ai dieci, ai cento milioni di euro), scarse sono le notizie fornite nelle relazioni sulle modalità delle procedure seguite.
Si tratta di una vera e propria zona grigia.
Ricordo che in base al Codice dei contratti:
- Gli acquisti di beni e servizi vanno fatti prioritariamente tramite la CONSIP Spa che peraltro in base al DPCM 24 dicembre 2015 può provvedere limitatamente a solo 19 categorie merceologiche ai sensi dell'articolo 9, comma 3 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89;
- Per tutti gli affidamenti di forniture di beni e servizi superiori ad € 40.000 i Comuni devono rivolgersi alle Centrali Uniche di Committenza (CUC) costituite con altri enti locali.
- Mentre per gli acquisiti inferiori ai 40.000 euro il Comune può provvedere autonomamente anche ricorrendo al mercato elettronico (ME.PA. messo a disposizione dalla CONSIP), che consente acquisti telematici per importi inferiori alla soglia di rilievo europeo basati su un sistema che attua procedure di scelta del contraente semplificate interamente gestite per via telematica.
Specialmente nei piccoli comuni e in quelli di medie dimensioni le procedure gestite direttamente dal Comune sono la maggioranza, ma invece di adottare un regolamento per assicurare maggiore trasparenza a queste procedure, a distanza oramai di due anni dall'entrata in vigore del codice dei contratti si seguita spesso a fare tutto come prima...
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